Concetti Chiave
- Sandro Botticelli, influenzato dal platonismo, cercò di unire il cristianesimo e la religione pagana nelle sue opere, lavorando principalmente per la famiglia Medici.
- "La Primavera" di Botticelli è un'opera complessa con significati pedagogici e allegorici, rappresentando figure mitologiche in un contesto naturale senza ombre.
- "La Nascita di Venere" presenta Venere su una conchiglia, caratterizzata da una composizione piatta e priva di prospettiva, un tratto distintivo dell'arte di Botticelli.
- "Madonna del Magnificat" riflette l'influenza del Savonarola su Botticelli, con una composizione circolare e simbolismi cristiani, come la melagrana.
- "Annunciazione di Cestello" mostra una netta evoluzione artistica di Botticelli, con l'uso della prospettiva e un ambiente elegante ma sobrio, segnando un cambio stilistico.
Indice
- Artisti e platonismo
- Rappresentazione di Zefiro e Cloris
- Venere e Cupido
- Scena nel boschetto
- Significato pedagogico del quadro
- Riferimenti letterari e mitologici
- Rappresentazione di Venere a Cipro
- Crisi mistica e Savonarola
- Quadro circolare e simbolismo
- Differenze stilistiche e prospettiva
- Annunciazione e simbolismo
- Adorazione e simbolismo
- Angeli e pace universale
- Demoni e canto angelico
Artisti e platonismo
Miglior artista che lavora per i Medici.
Questi artisti guardano il mondo antico e si ispirano soprattutto a Platone (il suo mondo guardava molto la religione pagana, quindi gli artisti cercheranno di conciliare il cristianesimo e la religione pagana)
La parola chiave è il platonismo che caratterizza tutto il 400, guardava il mondo ideale ovvero il mondo delle dee, questo mondo era legato alla religione pagana. L'idea era collegare gli dei (religione pagana) e dio (religione cristiana) tramite l’arte.
Rappresentazione di Zefiro e Cloris
Nella parte destra dell’opera è rappresentato Zefiro, il vento di primavera che abbraccia la ninfa Cloris e abbracciandola la feconda e nasce da questa unione Flora (la primavera).
Venere e Cupido
Al centro dell’opera troviamo Venere (dea dell’amore) e al di sopra Cupido che sta tirando una freccia alle figure delle tre grazie e infine la figura che chiude tutta questa rappresentazione è Mercurio (caratterizzato dal caduceo,ovvero il bastone).
Scena nel boschetto
La scena è ambientata in un boschetto e le figure sono poggiate su un prato ricoperto da molti fiorellini.
Qui le figure sono rappresentate in maniera piatta, senza ombre, Venere è rappresentata dietro rispetto alle altre figure ma rimane comunque raffigurata nella stessa dimensione delle altre figure.
Significato pedagogico del quadro
Questo quadro aveva uno scopo pedagogico, doveva essere donato al cugino di Lorenzo dei Medici, doveva essere il dono di nozze. Questo quadro vuole invitare Lorenzo a scegliere la bellezza. I significati che c'erano dietro queste opere sono complessi, e fanno riferimenti all’opera di Agnolo Poliziano (anche lui lavorava alla corte dei Medici) e quest’opera letteraria si chiamava le stanze.
Riferimenti letterari e mitologici
Ai tempi lui scrisse dei poemetti, e si ispirò ad Apuleio, che scrisse un'opera “l’asino d’oro”, nel quale il personaggio che è stato trasformato in asino, assiste al giudizio di Paride, ovvero il momento in cui diede la mela a Venere, scegliendo la bellezza.
Rappresentazione di Venere a Cipro
in questa opera, Zefiro e Cloris, stanno spingendo venere contro l’isola di Cipro, dove l’aspetta Flora che la veste.
Venere viene raffigurata al centro, e si trova in piedi sopra la valva di una conchiglia, il corpo non è dritto, il braccio sinistro è più basso ma la figura del corpo rimane comunque in armonia. Anche qua non c’è prospettiva, è tutto piatto, il mare dietro non è raffigurato in prospettiva.
Crisi mistica e Savonarola
Qui notiamo la crisi mistica, dovuta dal Savonarola.
Botticelli è turbato dalle predicazioni del savonarola, tanto da bruciare i suoi stessi dipinti.
Quadro circolare e simbolismo
Quadro di formato circolare, (il quadro tondo faceva riferimento ad un piatto circolare nel quale venivano disposti gli alimenti che venivano dati alle donne che avevano appena partorito, definito desco).
Nella composizione è rappresentato il bambin Gesù che detta alla madre la preghiera del Magnificat (ciò che si trova scritto nel libro è facilmente leggibile), la linea è talmente morbida che tutti i personaggi assecondano il formato circolare della tavola.
La melagrana che tiene in mano la madonna, è un simbolo che si trova molto nelle rappresentazioni cristiane ed è simbolo di fertilità e passione.
Gli angeli fra di loro si toccano e formano un cerchio. Sullo sfondo c’è un paesaggio, ben delineato.
La tavola fu commissionata nel 1489 da Benedetto Guardi per la cappella di famiglia.
Differenze stilistiche e prospettiva
Qui troviamo una netta differenza rispetto alle precedenti opere, la scena è rappresentata in prospettiva (il pavimento a scacchiera), sono presenti le ombre.
Qui le linee non sono più morbide, ma sono più pesanti. Il dipinto mantiene ancora oggi la cornice originale, opera di Giuliano da Sangallo. La scena si svolge all’interno di un ambiente elegante, ma severo e spoglio, senza particolari decorazioni se non geometriche, il che ci fa pensare che Botticelli si stesse ormai avviando verso l’ultima fase della sua attività artistica, influenzato dal pensiero del Savonarola.
Annunciazione e simbolismo
L’artista rappresenta l’Angelo che ha appena toccato terra dopo il volo, mentre Maria, colta di sorpresa, stacca il proprio sguardo dal libro che stava leggendo per incrociare quello dell’Angelo. Quest’ultimo porta in mano un giglio bianco, simbolo della purezza della Vergine.
I due personaggi non soltanto sono collegati dallo sguardo, ma soprattutto dalle mani che si avvicinano. I movimenti dei due personaggi sono molto teatrali e anche quello delle vesti è piuttosto artificioso e irreale.
Adorazione e simbolismo
è forse l’opera più devozionale di Botticelli, in quanto la scena è pervasa da un senso d’inquietudine e sembra preludere all’avvento dell’Apocalisse. Al centro della scena, Maria e Giuseppe sono in adorazione del Bambino, protetti da una tettoia di paglia, retta da tronchi, che fronteggia una grotta aperta sul bosco retrostante. Il Bambino è disteso al centro su un giaciglio coperto da un telo bianco. Il bue e l’asinello si trovano alle spalle della Sacra Famiglia.
Angeli e pace universale
Accanto alla grotta, a sinistra, un angelo vestito di rosa mostra ai re Magi la grotta; a destra un secondo angelo vestito di bianco indica il Bambino a due pastori. Entrambi reggono in mano un ramo d’ulivo, simbolo di pace.
In basso, altri angeli abbracciano gli uomini virtuosi, dal capo coronato di alloro, per celebrare la pace universale, che si diffonderà sulla terra dopo la venuta del Salvatore: in realtà, essi sembrano più confortarli che esprimere la gioia della nascita divina.
Demoni e canto angelico
Alcuni demoni, alla vista del Redentore, fuggono negli Inferi, cacciandosi terrorizzati nelle crepe del suolo.
Sopra la tettoia della grotta, tre angeli intonano un canto. Le loro vesti che ricordano i colori delle tre Virtù teologali sono: bianco per la Fede, rosso per la Carità e verde per la Speranza. In alto, dodici angeli volano a girotondo, tenendosi per mano. Questo cerchio angelico rappresenta la danza della vita, simbolo della rigenerazione spirituale. La composizione profetica in greco, leggibile sopra di loro, esprime la speranza per l’avvento di tempi migliori.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza principale che ha caratterizzato l'arte di Sandro Botticelli?
- Qual è il significato pedagogico dietro "La primavera" di Botticelli?
- Come viene rappresentata Venere ne "La nascita di Venere"?
- Quali elementi simbolici sono presenti nella "Madonna del Magnificat"?
- Qual è il tema centrale della "Natività mistica" di Botticelli?
L'arte di Sandro Botticelli è stata fortemente influenzata dal platonismo, che cercava di conciliare il cristianesimo con la religione pagana, ispirandosi al mondo ideale delle dee.
"La primavera" aveva uno scopo pedagogico come dono di nozze per il cugino di Lorenzo dei Medici, invitandolo a scegliere la bellezza, con riferimenti complessi all'opera di Agnolo Poliziano.
In "La nascita di Venere", Venere è raffigurata al centro, in piedi sopra una conchiglia, spinta da Zefiro e Cloris verso l'isola di Cipro, senza prospettiva, in un'armonia di forme.
Nella "Madonna del Magnificat", la melagrana simboleggia fertilità e passione, mentre la composizione circolare e la morbidezza delle linee riflettono la crisi mistica di Botticelli influenzata da Savonarola.
La "Natività mistica" è pervasa da un senso d'inquietudine e prelude all'Apocalisse, con angeli che celebrano la pace universale e demoni che fuggono, simboleggiando la rigenerazione spirituale e la speranza di tempi migliori.