Concetti Chiave
- Sandro Botticelli si forma artisticamente nelle botteghe fiorentine del Quattrocento e lavora per mecenati legati alla filosofia neoplatonica.
- Nonostante la sua associazione con il neoplatonismo, Botticelli non è un filosofo, ma un pittore che successivamente si distanzia da queste idee.
- Nato a Firenze nel 1445, Botticelli diventa uno dei migliori allievi di Filippo Lippi e collabora con artisti come Antonio Pollaiolo e Andrea del Verrocchio.
- Botticelli stabilisce una relazione con la famiglia De Medici, ricevendo commissioni artistiche che ne influenzano il percorso professionale.
- Nel dipinto "Fortezza", Botticelli utilizza una prospettiva per esaltare la monumentalità e rappresenta figure idealizzate, distanti dall'influenza dell'arte classica.
Formazione e influenze artistiche
è un pittore che si forma nell’ambito della botteghe fiorentine del Quattrocento. Egli non è un filosofo, ma è un pittore che mette a disposizione il suo sapere artistico per dei mecenati che appartengono quasi tutti alla filosofia neoplatonica. Sandro Botticelli non è un neoplatonico, bensì è un pittore che mette a disposizione la propria esperienza artistica per dare vita a dei dipinti intrisi di filosofia neoplatonica.
Ad un certo punto rinnegherà il suo passato con la filosofia neoplatonica.
Botticelli è ancora un artista di bottega, che non ha uno status di intellettuale.
Botticelli è solo un bravo pittore, ma non ha una coscienza da intellettuale.
Egli nasce a Firenze nel 1445 e muore nel 1510. è uno dei migliori allievi di Filippo Lippi, anche se l’esperienza pittorica di Botticelli è arricchita da altri importanti contatti (Antonio Pollaiolo e Andrea del Verrocchio).
Rapporti con i Medici
Botticelli entra quasi subito nella rete di rapporti della famiglia De Medici: viene impegnato si dall’inizio in commissioni artistica della famiglia medicea. È un predestinato.
Commissionato dal tribunale dell’Arte della mercanzia. Il mecenate che lo commissiona è un amico di Lorenzo de Medici.
Stile e idealizzazione
Prospettiva da sotto in su per maggiore monumentalità. Fortitudo=virtù romana. Emerge la volontà di Botticelli di seguire una figura idealizzata della figura umana: il pittore crede che la realtà debba trasfigurarsi in una immagine idealizzata. Le figure di Botticelli non sono reali come risultato, ma sono ideali, con tratti molto raffinati, dove è quasi nulla l’influenza dell’arte classica.