Concetti Chiave
- Monet, Manet e Renoir hanno catturato le vedute di Parigi durante l'Esposizione Universale attraverso dipinti che riflettono la città e la sua atmosfera unica.
- Monet ha dipinto la "Vue des Tuileries" nel 1876, caratterizzata da un equilibrio compositivo e una tavolozza di colori che ricordano le sue opere degli anni '70.
- Renoir ha immortalato il Pont des Arts, Les patineurs au Bois de Boulogne e Le Pont Neuf, evidenziando la struttura e la vivacità di Parigi attraverso colori e dettagli contrastanti.
- Pissarro ha ritratto la vita urbana parigina, focalizzandosi sugli effetti della luce e dell'atmosfera, come visto in "Avenue de l’Opéra – Effet de neige – le matin".
- Monet e Manet hanno utilizzato elementi come strade imbandierate e folle per rappresentare eventi come l'Esposizione Universale del 1878, creando opere che suggeriscono movimento e luce.
Indice
Vedute aeree di Parigi
In occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 19767, il fotografo Nadar realizzò delle vedute aeree della capitale. Tale evento fu ricordato da Monet, Manet e Renoir che anch’essi realizzarono le loro vedute della fiera di Parigi
Dal 1865 al 1867, Monet dipinse una serie di tele aventi per soggetto delle vedute della capitale: Saint Germain l’Auxerrois, Quai du Louvre, Jardin de l’Infante, visto dal balcone est del Louvre. La sua ultima veduta è del 1876: Vue des Tuileries, il giardino da poco ricostruito dopo la distruzione avvenuta durante il periodo della Commune. L’appartamento da cui Monet dipinse la tela si trovava al quinto piano di un palazzo situato nella rue de Rivoli La vista sovrastante il guardino ispirò all’artista ben quattro tele, ma la versione del 1876 è quella più compiuta. E si distingue dalle altre per il carattere compositivo equilibrato. A sinistra si intravede una parte del volume del Padiglione di Marsan e la linea dell’orizzonte è posta piuttosto in alto. La parte centrale è occupata da un giardino alla francese. Si distinguono vasche, aiuole, cespugli e il tutto con lo scopo di formare un quadro poetico che rende più armonioso il tracciato regolare dei vialetti pedonali e la presenza regolare di statue. I colori dominanti sono l’ocra e il verde in tutte le sue sfumature, oltre al blu e al rosa. Tale tavolozza ricorda la tela En promenade près d’Argenteuil e, in generale, le opere realizzate verso la metà degli anni ’70. L’opera è esposta al Musée Marmottan di Parigi.
Renoir e il Pont Neuf
Invece, Renoir raffigurò il Pont des Arts, Les patineurs au Bois de Boulogne e, nel 1872, Le Pont Neuf, in una giornata di sole, come fece anche Monet nello stesso periodo, scegliendo, però una giornata di pioggia.
In quest’ultima opera, lo spettatore percepisce la grande e semplice struttura compositiva della tela, mentre allo stesso tempo vede la moltitudine di piccoli dettagli e contrasti di colore e forma. La scena è fatta di macchie (o impressioni): edifici, finestre, camini, bandiere, veicoli, statue, persone; è fatta di cielo e nuvole, luce e aria, di pietra e acqua e fogliame: i personaggi, appartenenti a svariate classi sociali, sono delineate con poche e veloci pennellate e i loro volti e gli abiti sono delle macchie di luce e di colore e, nel suo insieme, l’atmosfera generale assume una tonalità tendente all’azzurro.
Nonostante l'illusione di una luce abbagliante, l'immagine ha una tonalità piuttosto fredda, anche se è presente il bagliore della strada sotto il sole estivo. La scelta dei colori è ampia: giallo, rosso, blu, viola, verde, nero e bianco. In ogni sezione della tela si nota una grande ricchezza di sfumature come nel variegato blu della struttura del ponte in basso a destra.
L'immagine può essere divisa in tre grandi sezioni, ciascuna con il suo colore, le sue sfumature, la sua silhouette. Il cielo - una zona chiara - è macchiato da nubi irregolari, graduate per dimensioni, forma e luminosità. La zona centrale, riservata all’architettura degli edifici, è la più scura: a sinistra, abbiamo una complicata griglia di linee orizzontali e verticali; a destra, si notano gli elementi più ampi del ponte e dell'acqua, con forti diagonali che portano all'estremo angolo in basso a destra. La zona più bassa, la strada, è la più chiara di tutte, e qui i passeggiatori e le loro ombre, sparse e libere, ripetono le verticali e le diagonali della zona mediana. Capovolgerà l'immagine, molte di queste relazioni appaiono più chiare. Il suolo è molto più bianco del cielo inondato di sole e forse, si tratta di uno dei primi paesaggi realisticamente controluce nella storia dell'arte.
Pissarro e la vita urbana
Verso la fine del secolo, anche Pissarro fece ripetuti soggiorni a Parigi e ne approfittò per dipingere scorci della vita urbana, osservati da stanze di albergo o da vecchi appartamenti presi in affitto, posti in rue de Rivoli, sulla place Dauphine, nell’Ile de la Cité, nelle vicinanze del Pont-Neuf. Una delle sue più celebri tele “urbane” è Avenue de l’Opéra – Effet de neige – le matin. In essa, l’artista si preoccupa più degli effetti cangianti della luce a causa delle condizioni atmosferiche particolari (la neve) che non della riproduzione realistica del quartiere.
Manet e Monet all'esposizione
In occasione dell’esposizione Universale del 1878, Manet e Monet inseriscono nei loro dipinti delle strade imbandierate. Manet dipinse Rue Mosnier imbandierata, osservandola dal suo studio; si tratta della stessa strada descritta da Zola nel romanzo Nana, come luogo di appuntamento di prostitute di alto bordo. Invece, Monet, mentre sta camminando con la sua attrezzatura di pittore, rimase suggestionato dai colori della Rue Montorgueil, decorata di bandiere multicolori e formicolante di gente: il risultato è il dipinto La Rue Montorgueil, à Paris, Fête du 30 juin 1878. In questa opera, la prospettiva guida lo sguardo dell’osservatore dall’alto e permette di abbracciare lo spettacolo nel suo insieme con la folla che si accalca e le bandiere sventolanti. Il pittore non disegna nessuna linea per formare il contorno; egli sui limita a collocare sulla tela delle piccole macchie di colore, applicate molto rapidamente. In tal modo, egli riesce a trasmettere allo spettatore l’impressione e soprattutto il senso del movimento e della luce, una tecnica che agli inizi del XX secolo, condurrà verso l’astrattismo. L’opera è esposta al Musée d’Orsay di Parigi.
Domande da interrogazione
- Quali artisti impressionisti hanno rappresentato Parigi nelle loro opere durante l'Esposizione Universale del 1878?
- Qual è l'ultima veduta di Parigi dipinta da Monet e cosa la distingue?
- Come Renoir e Monet hanno rappresentato il Pont Neuf nelle loro opere?
- Quali sono le caratteristiche distintive dell'opera "Avenue de l’Opéra – Effet de neige – le matin" di Pissarro?
- In che modo Monet ha catturato l'atmosfera della Rue Montorgueil durante la Fête du 30 juin 1878?
Monet, Manet e Renoir hanno rappresentato Parigi nelle loro opere durante l'Esposizione Universale del 1878, ciascuno con la propria interpretazione della città e dei suoi eventi.
L'ultima veduta di Parigi dipinta da Monet è "Vue des Tuileries" del 1876, che si distingue per il suo carattere compositivo equilibrato e l'uso di una tavolozza di colori che include ocra, verde, blu e rosa.
Renoir ha rappresentato il Pont Neuf in una giornata di sole, mentre Monet ha scelto di dipingerlo in una giornata di pioggia, evidenziando la struttura compositiva e i dettagli di colore e forma.
L'opera di Pissarro si concentra sugli effetti cangianti della luce causati dalla neve, piuttosto che sulla riproduzione realistica del quartiere, catturando l'atmosfera urbana di Parigi.
Monet ha catturato l'atmosfera della Rue Montorgueil utilizzando piccole macchie di colore per trasmettere l'impressione del movimento e della luce, senza disegnare contorni, creando un senso di vivacità e dinamismo.