Concetti Chiave
- Giuseppe Terragni, architetto italiano del Novecento, è noto per il suo contributo allo sviluppo dell'architettura razionalista con opere come la Casa del Fascio di Como.
- Terragni partecipò attivamente al Movimento Italiano per l’Architettura Razionale, influenzato dal neoplasticismo e dal costruttivismo, elementi visibili nelle sue opere.
- L'architettura moderna del 1900 in Italia, nonostante il regime fascista, mantenne un forte legame con il movimento internazionale, con Terragni come figura di spicco.
- Tra i modelli di ispirazione di Terragni, Michelangelo e Borromini giocarono un ruolo significativo nelle sue ricerche sui valori plastici.
- Le opere di Terragni, come il Novocomum e la Casa Rustici, sono caratterizzate da un equilibrio tra classicismo e modernismo, con un forte focus sull'uso dei materiali e sulla composizione architettonica.
In questo appunto viene descritta la biografia e le opere dell'architetto operante nel corso del Novecento, Giuseppe Terragni.
Indice
Giuseppe Terragni
Giuseppe Terragni fu architetto italiano nato a Meda nel 1904 e morì a Como nel 1943. Si laureò presso il Politecnico di Milano, il 1926 fu tra i fondatori del gruppo sette. Nel 1928 e nel 1931 partecipò alla prima e alla seconda mostra di architettura razionale e aderì al MIAR, Movimento Italiano per l’Architettura Razionale.
I suoi primi lavori notevoli furono un progetto di officina per la produzione del gas nel 1927 e l’edificio ad appartamenti “Novocomum” a Como (1927- 1928), aperti alle influenze della cultura europea, con risultati in cui il dinamismo e l’interesse per i nuovi materiali del neoplasticismo e del costruttivismo si univano a regime e alla purezza del razionalismo, preminenti nella Casa del Fascio di Como 1932- 1936, forse il suo capolavoro.

Altre opere di Giuseppe Terragni più rilevanti furono: la Casa Rustici a Milano 1933 1935; in collaborazione con Lingeri, L’asilo Sant’Elia a Como (1936-1937), la Villa Bianca a Seveso (1936-1937) e la Casa Giuliani Frigerio a Como (1939-1940).
Fu anche pittore di questo novecentista, ma con le sue opere architettoniche contribuì sostanzialmente agli sviluppi delle ricerche non figurative condotte negli anni 30 degli artisti M. Radice, M.Rho e R. Galli.
L’architettura moderna nel 1900
L’architettura moderna, ripresa in Germania, sopravvive nei Paesi dell’Europa del Nord dove la tradizione olandese ha radicato profondamente lo stile moderno e dove è stata coltivata l’esperienza neoplatonica. Amsterdam, Rotterdam, Stoccolma, e Copenhagen sono i luoghi di applicazione dei principi dell’architettura contemporanea ai piani di edilizia economiche popolari e le amministrazioni locali. Si riprende la sperimentazione sulle case alte in linea o a schiera che danno vita a varianti nazionali.
Il tema dell’armonia è intenzionalmente al centro della ricerca italiana che, anche sotto regime fascista, mantiene vive le forme dell’architettura moderna. La rivista internazionale di architettura, Casabella, e la triennale di Milano divengono mezzi e luoghi di diffusione in Italia, così da formare una vera e propria scuola italiana di architettura moderna.
Giuseppe Terragni se ne fa interprete attraverso una ricerca di perfezione nella forma che ricompose le decomposizioni cubiste e neoplastiche senza tradire l’idea moderna, la preminenza del valore d’uso degli oggetti.
La perfezione del volume chiuso evita la gravità statica della forma finita introducendo la leggerezza dei contrasti dinamici.
L’arco di tempo fra le due guerre è stato qualificato dal rifiuto degli stili a vantaggio della ricerca dell’espressione del tempo nuovo. Si può riprendere il tema in modo più propriamente architettonico, secondo il senso più intrinseco, di espressione d’autore conforme ai comportamenti di una società che è un tempo e un luogo di cultura. Si tratta di opere la cui eccellenza è universalmente riconosciuta, insieme all’identità della cultura che le ha prodotte. La radicalità dello scostamento dal passato consiste nel fatto che al posto dei templi, compaiono case; essi si costruiscono quali paradigmi di esistenza e definizione nell’opera di rapporti con la natura e con la cultura.
I modelli di Terragni
Uno dei primi ad interessare Giuseppe Terragni, quando ancora era studente di architettura, è Michelangelo perché siamo in un periodo di ricerca dei valori plastici e Michelangelo in questo era un ricercatore degno di ascolto.
Meno comprensibile è il fatto che tra gli ispiratori di Terragni ci fosse anche Francesco Borromini che gli diventò caro probabilmente solo dopo aver letto il libro di Eberard Hempel, uscito nel 1924, dedicato all’architetto ticinese. L’aspetto in cui più direttamente emerge il lascito borrominiana nell’esedra in cui le colonne alveolari sono disegnate non alla maniera di Michelangelo ma alla maniera di Borromini che pure seguiva in questo l’esempio di Michelangelo.
Opere di Giuseppe Terragni
Edifici progettati da Giuseppe Terragni aspirano a possedere un equilibrio classico che si confronta con il significato delle immagini viste nel quotidiano, immagini che l’edificio stesso contiene in quanto costruzione. L’astrazione è totale e il mito che l’edificio deve trasmettere (la forza raccolta in Mussolini, la trasparenza di quella fascista, l’ordine ricostruito dal fascismo) esiste in quanto artificio parla di valori reali: linee di forza isostatiche, pareti trasparenti, rettangoli aurei, sono artifici che assumono quei valori nel momento in cui comunicano i miti.
La Casa del Fascio: è un’opera spaziata, un’opera che ignora totalmente l’ambiente tende a porsi come oggetto in contrasto con l’ambiente. Ideata da Giuseppe Terragni nel 1923 al 1936 e situata a Como. E’ stata la sede del partito Nazionale Fascista e istanza del governo locale di Como utilizzato fino al 1945, quando la città fu liberata dal regime fascista; tuttora è occupato dalla Guardia di Finanza: l’edificio è a forma quadrata di 33 m circa ed erge il suo volume alto 16,50 m circa, i suoi lati sono i rapporti esatto secondo i metri musicali del tono 1:1:½; infatti le misure sono in rapporto di grandezze seriali ed armoniche che ne fanno un canone del disegno moderno nella definizione del tipo architettonico entro le misure della forma urbana.
Novocomum: è un edificio a Como composto da più piani ad appartamenti. Fu costruito dal 1928 al 1929 e prende il nome dalla società di immobili “Novocomum” organizzatrice dell’opera. Terragni, all’ira ventitreenne, si ispirò al razionalismo e all’espressionismo sovietici e tedeschi.
Casa Rustici: è un edificio progettato ad appartamenti ed è situato nella città di Milano, a Corso Sempione; inizialmente progettata per essere la villa di Vittorio Rustici ma per problemi economici egli si riservò soltanto il piano attico del palazzo. La progettazione fu elaborata da Pietro Lingeri e da Giuseppe Terragni che in quel periodo lavoravano insieme. La costruzione della casa durò tre anni (dal 1933 al 1935). L’edificio è strutturato in due corpi, uno a pianta “T” ed uno a pianta rettangolare, collegati da una serie di balconate sospese.
Villa Bianca: era destinata al cugino di Giuseppe Terragni, Angelo Terragni. Questa Villa è un grande esempio del razionalismo italiano adottato da Terragni. E’ composta da due piani e da un seminterrato a Milano, circondata da un giardino. Le fondamenta della villa sono ancora al terreno mentre la parte superiore sembra sospesa. La struttura dell’edificio si basa su pareti portanti adattate alle fessure delle finestre e vetrate. I pilastri che reggono la struttura sono sottili e superano le pareti con lo scopo si sostenere le piastre orizzontali.
Danteum (1938/ 1940): questo progetto non fu mai realizzato a causa della sconfitta di Mussolini. Era ideato per essere eretto a Roma lungo la Via dei Fori Imperiali.
Questo monumento fu pensato come una celebrazione della Divina Commedia di Dante Alighieri; in cui il progetto doveva descrivere con i materiali e l’architettura il significato della Commedia di Dante; infatti assumeva una funzione di esposizioni e biblioteca.
Il Danteum, ideato da Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri, aveva lo scopo di rappresentare un viaggio, in cui il progetto studiato prevedeva degli ambienti situati lungo un percorso elicoidale ascendente, caratterizzato da luci anch‘esse ascendenti (dall’ombra alla luce). Il tutto infatti andava a riprendere il percorso di Dante dall’ombra dell’Inferno fino alla luce del Paradiso.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Chi era Giuseppe Terragni e quale fu il suo contributo all'architettura moderna?
- Quali furono le influenze artistiche e i modelli di riferimento per Terragni?
- Quali sono alcune delle opere più significative di Giuseppe Terragni?
- Come si inserisce l'architettura di Terragni nel contesto dell'architettura moderna del 1900?
- Qual era il progetto del Danteum e perché non fu realizzato?
Giuseppe Terragni fu un architetto italiano nato nel 1904 e morto nel 1943, noto per il suo contributo all'architettura razionale e moderna, con opere come la Casa del Fascio a Como.
Terragni fu influenzato da Michelangelo e Borromini, e si ispirò al razionalismo e all'espressionismo sovietico e tedesco.
Tra le opere più significative di Terragni ci sono la Casa del Fascio a Como, il Novocomum, la Casa Rustici a Milano, e la Villa Bianca a Seveso.
L'architettura di Terragni si inserisce nel contesto moderno del 1900 attraverso la ricerca di perfezione formale e l'uso di nuovi materiali, mantenendo viva l'architettura moderna anche sotto il regime fascista.
Il Danteum era un progetto ideato per celebrare la Divina Commedia di Dante, con un percorso architettonico simbolico, ma non fu realizzato a causa della sconfitta di Mussolini.