Concetti Chiave
- Il Divisionismo italiano è nato a Milano nel 1891, influenzato dal Pointillisme francese, ma sviluppato con una pennellata più libera e soggetti legati alla natura e al mondo contadino.
- Giovanni Segantini, figura centrale nel Divisionismo, rappresentava la natura e le fatiche dei contadini, con un'evoluzione verso un simbolismo che ritrae la natura come "matrigna".
- Gaetano Previati ha interpretato la tecnica divisionista in modo unico, con opere come "Maternità" che mescolano elementi simbolici e religiosi, suscitando perplessità per il suo stile distintivo.
- Angelo Morbelli nel suo lavoro "Il Natale dei rimasti" ha esplorato temi di solitudine e denuncia sociale, utilizzando colori e composizioni per evocare sentimenti di isolamento negli anziani.
- Pellizza da Volpedo ha creato "Il Quarto Stato", un simbolo della lotta di classe, rappresentando una manifestazione di lavoratori con un forte significato politico e sociale, riflettendo il contesto storico dell'epoca.
Indice
Divisionismo italiano
Il Divisionismo è un movimento artistico che nasce a Milano e si manifesta ufficialmente nel 1891, quando le prime opere divisioniste vengono esposte all'interno della Triennale di Brera.Vittore Grubicy de Dragon, critico d'arte, pittore e gallerista può essere considerato interprete e riferimento del gruppo, infatti, è lui che, grazie ai suoi contatti con artisti di altri paesi, porta la tecnica e l'uso del colore del Pointillisme francese a Milano (e in particolare grazie alla mostra londinese del 1888).
Il Pointillisme nasceva nel 1886 con l'esposizione dei primi quadri di Georges Seraut nell'ultima Mostra dedicata all'Impressionismo e alcuni critici francesi coniarono per loro il termine "Neoimpressionismo".
La tecnica pittorica del Pointillisme prevedeva che il colore venisse suddiviso nelle parti primarie affiancandolo al colore complementare in tantissime piccole pennellate puntiformi. I colori così non vengono più mescolati sulla tavolozza ma posti sulla tela in modo che l'osservatore, alla giusta distanza, li ricomponesse attraerso il processo della visione (Seraut e altri puntinisti volevano ricreare, attraverso la pennellata puntiforme, il modo in cui l'occhio vede e riconosce colori e forme). Così, ad esempio, accostando piccoli punti di giallo e rosso, ricreavano il verde, che risutava dalla sintesi operata dall'occhio umano.
I divisionisti si ispirano a questa modalità ma la interpretano in maniera più libera, non legandola alla ricerca scientifica (studi sulla visione e sull'ottica) nè agli studi sulla luce così cari agli impressionisti e neppure all'applicazione rigida delle corrispondenze di colori (complementarietà e primari verso secondari) tratte dal cerchio cromatico di Chevreul. La loro pennellata è spesso più allungata di quella puntinista e spesso sovrapposta e filamentosa.
Un'altra differenza è legata alla tipologia di soggetti, mentre gli esponenti del Pointillisme si ispiano prevalentemente alla città, i divisionisti dipingono soprattutto soggetti legati alla natura e al mondo contadino.
Per molti versi, quindi, pur ispirandosi al Pointillisme, i divisionisti sembrano molto vicini alla Scapigliatura milanese e alle atmosfere del Piccio (e nella pennellata). Il movimento che prenderà il testimone del Divisionismo sarà il Futurismo.
Infine, all'interno del movimento, sono presenti due anime, quella "realista" sensibile a tematiche sociali che vede pittori come Segantini (nel suo primo periodo artistico), Longoni, Pelizza da Volpedo e Morbelli e un'altra di tipo "idealista" con l'ultimo Segantini e Previati.
Giovanni Segantini
Giovanni Segantini è uno dei pittori più importanti del Divisionismo. La sua biografia è caratterizzata da un'infanzia difficile (rimasto precocemente orfano, verrà affidato ad un'altra famiglia e poi sperimenterà anche il Riformatorio), da una morte prematura e in solitudine (a soli 41 anni). La sua formazione è presso l'Accademia di Brera e trascorrerà parte della sua vita sulle Alpi Svizzere.Segantini raffigurava la natura in modo panteistico dipingendo soprattutto la vita dei pastori, dei contadini (denunciandone le fatiche) con grande attenzione anche al mondo animale. La natura, come per gli altri divisionisti, è quindi il tema principale anche se, soprattutto nelle ultime opere, viene rappresentata nei suoi aspetti negativi, come "matrigna".
"Ave Maria a trasbordo"(1886, seconda versione)
L'opera rappresenta una famiglia di pastori, padre, madre e figlio su una piccola imbarcazione che trasporta anche un gregge di pecore da una riva all'altra. Il titolo fa riferimento al momento della giornata: quando probabilmente suona l'Ave Maria dal campanile del paese che si vede in lontananza. E' un dipinto che ha un'atmosfera sospesa, calma, senza riferimenti temporali precisi. I riflessi della barca sull'acqua sono resi con grande precisione e luminosità possono essere considerati un esempio di quella che il testo definisce "luce divisionista".
"Le due madri" (1889)
E' un'opera che mette a confronto la maternità umana con quella animale. Infatti a destra si trova una donna che riposa con in braccio il piccolo figlio addormentato e, a sinistra, una mucca che mangia con il cucciolo addormentato tra le zampe. La luce della lampada, al centro, illumina l’intero spazio. La donna e il bambino sono illuminati direttamente e spiccano all'interno di un forte chiaroscuro. E' presente il tema di denuncia relativo alle faticose condizioni di vita dei contadini.
"Le cattive madri" (1894)
Segantini riprende il tema della maternità già trattato in precedenza (vedi ad esempio sopra, ne "Le due madri") affrontandolo però in maniera diversa. Infatti, qui la dimensione simbolista prevale, anche le montagne sullo sfondo, infatti, qui diventano un luogo freddo e inospitale (a differenza di altri dipinti in cui, insieme alla fatica, sono presenti però colori caldi e scene di vita quotidiana e familiare). La scena è allegorica, la madre-natura matrigna che rifiuta e fa soffrire le sue creature rappresentata come la parte di ombra del femminile (tema molto caro ai simbolisti, per cui la donna è spesso portatrice di morte, anzichè vita) che, quasi per una legge di contrappaso, viene imprigionata a sua volta e costretta a rimanere in quello spazio glaciale inospitale. Si conclude così la parabola artistica del pittore, nel segno simbolista, caratterizzata da un'interpretazione originale del Divisionismo.
Gaetano Previati: "Maternità" (1885)
Il tema della maternità, oltre che da Segantini, è stato rappresentato anche da Gaetano Previati che si era formato a Milano nel periodo di affermazione della Scapigliatura lombarda. Grubicy de Dragon gli insegna la tecnica divisionista che lui ha interpretato usando una pennellata più sottile, curvilinea e filamentosa di quella di Segantini.
"Maternità" viene esposta nella Triennale del 1891 suscitando perplessità sia per il contenuto che per lo stile. Al centro dell'opera troviamo una donne che allatta circondata da figure angeliche che sembrano in adorazione di una natività. I protagonosti dell'opera appaiono quasi irreali o meglio sembrano dei simboli universali (in questo caso quello della donna idealizzata, portatrice di virtù come la modestia, l'amore incondizionato, la purezza) e religiosi (le figure adoranti). Anche la luce dorata e la scelta dei colori contribuiscono alla costruzione di una scena sacra.
Morbelli "Il Natale dei rimasti" (1903)
Angelo Morbelli, di origine piemontese, aderisce al Divisionismo nel 1890, raffigura in via privilegiata la vita delle classi sociali più povere e popolari, ispirandosi ad ideali socialisti e al movimento letterario del Verismo.
L'opera “Il Natale dei rimasti” era parte del ciclo di affreschi destinato al Pio Albergo Trivulzio, un Istituto di Milano che accoglieva anziani soli. Una realtà che rappresentava un esempio di attenzione verso gli anziani ma, al tempo stesso, era anche simbolo di solitudine e abbandono, sentimenti resi molto bene dall'opera di Morbelli.
Infatti, i colori scuri (quasi monocromi), il contrasto tra i raggi di sole che sembrano filtrare a fatica all'interno, i numerosi spazi vuoti che circondano la figura al centro, rendono davvero il senso di tristezza e incomunicabilità di un uomo solo, chiuso nei suoi ricordi e nella sofferenza. Insieme al sentimento, è molto presente anche la denuncia sociale relativa agli anziani lasciati soli e senza sostentamento.
Pellizza da Volpedo: "Il Quarto Stato" (1898-1901)
Giuseppe Pelizza da Volpedo si forma a Bergamo, Milano ma anche a Firenze (con Fattori). Il pittore sceglie di aggiungere al suo congnome il nome della cittadina in cui nasce (in provincia di Alessandria), a testimonianza del suo attaccamento verso le sue radici contadine.Il suo dipinto più famoso è “Il quarto Stato”, un grande quadro ad olio che è diventato simbolo della lotta di classe. Il contesto storico milanese in cui il quadro viene dipinto è caratterizzato da un'importante crisi economica: salari bassi, disoccupazione generano malcontenti e rivolte che confluiranno nella grande manifestazione di maggio del 1898, in cui i manifestanti saranno attaccati dai militari e verranno arrestati diversi esponenti socialisti ed anarchici, con conseguente limitazioni agli scioperi. Sempre in quegli anni (nel 1900) un anarchico uccide a Monza il re Umberto I proprio per vendicare i morti di Milano. In seguito diventerà re Vittorio Emanuele III e Giolitti sarà al governo concedendo libertà di sciopero.
Il clima sociale si riflette quindi nell'opera, dove viene rappresentata una grande manifestazione di lavoratori (contadini e operai) ambientata proprio in una piazza della sua Volpedo.
Davanti al corteo si trovano tre figure che sembrano guidarlo: un sindacalista (al centro, con il gilet rosso, colore della bandiera comunista e di una nuova consapevolezza che si esprime anche il un modo nuovo di vestire); al centro una donna con in braccio un bambino (a rappresentare le lotte erano per migliorare le condizioni di lavoro delle donne); a sinistra, una figura più anziana (simbolo delle lotte per avere un riconoscimento di anzianità – che arriverà però solo molto più tardi-). Le tre figure sono disposte davanti alla linea compatta della massa, creando l'illusione del movimento nell'osservatore (come dice il libro di testo, dà un senso di avanzamento dei soggetti, di un movimento inarrestabile).
E' interessante notare che l'opera ha avuto una genesi abbastanza lunga vedendo tre versioni e che solo nella seconda viene inserita la figura femminile. Il primo bozzetto del "Quarto Stato" si intitola "Ambasciatori della fame" ed è del 1892. Sembra fermare velocemente sulla carta una manifestazione vista dall'autore che, più che un manifesto politico, sembra frutto di un'azione motivata (come dice il titolo) dall'urgenza della fame. Qualche anno dopo (nel 1895) Segantini dipinge un secondo quadro dal titolo "Fiumana", la scena è ancora incompleta ma è presente la forza e il movimento della folla, inoltre, viene inserita la donna tra i tre protagonisti in primo piano (anche se qui ancora abbozzata); come modella ha posato la moglie del pittore. In quell'anno (1895) nasceva il Partito Socialista Italiano, momento in cui si riassumevano, in un certo senso, i movimenti precedenti e a carattere più locale (solo per citarne alcuni: nel 1881 nasceva il Partito Socialista romagnolo, l'anno seguente il Partito Operaio a Milano). Nel 1896 approdano al Parlamento i primi rappresentanti socialisti. L'ultima versione, ovvero il “Quarto Stato”, 1898-1901 si inserisce in questo contesto e già il titolo è una dichiarazione politica infatti, se il Terzo Stato (composto dalla borghesia) era stato il motore della Rivoluzione Francese, adesso era arrivato il momento che agisse il Quarto Stato, cioè il proletariato. Pelizza rimase molto colpito dagli eventi di Milano descritti sopra, tanto da creare un quadro dove le figure erano ritratte in grandezza naturale.
All'interno dell'opera la rappresentazione della donna è un elemento importante sia per la sua forza espressiva (fierezza e non subalternità) che per la novità, infatti per la prima volta, insieme alla maternità, viene rappresentata anche la funzione sociale e pubblica delle donne. La posa e il panneggio, pur nella grande semplicità ricordano quelle classiche (secondo il libro ricordando una versione popolare, terrena -senza ali- della Nike).
La tavolozza cromatica della grande opera non è casuale, ricordando i colori della terra e quindi il mondo contadino, perchè nell'Italia dell'epoca erano proprio i contadini i più rappresentativi della classe del proletariato (la Rivoluzione industrialesi afferma più lentamente che in altre parti di Europa).
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la caratteristica principale del movimento artistico del Divisionismo italiano?
- Chi è Giovanni Segantini e quale tema predomina nelle sue opere?
- Qual è il significato simbolico dell'opera "Le cattive madri" di Segantini?
- Qual è il contesto storico e il significato dell'opera "Il Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo?
- Come viene rappresentato il tema della maternità nell'opera "Maternità" di Gaetano Previati?
Il Divisionismo italiano nasce a Milano e si manifesta ufficialmente nel 1891 alla Triennale di Brera. È caratterizzato dall'uso del colore suddiviso in parti primarie e complementari, ispirato al Pointillisme francese, ma interpretato in modo più libero e con una pennellata spesso più allungata e filamentosa.
Giovanni Segantini è uno dei pittori più importanti del Divisionismo, noto per raffigurare la natura in modo panteistico, concentrandosi sulla vita dei pastori e dei contadini, spesso con un'attenzione particolare al mondo animale e alle difficili condizioni di vita.
"Le cattive madri" affronta il tema della maternità in chiave simbolista, rappresentando la natura come una matrigna fredda e inospitale. La scena allegorica riflette la sofferenza e il rifiuto, con un'interpretazione originale del Divisionismo.
"Il Quarto Stato" è un simbolo della lotta di classe, dipinto durante una crisi economica a Milano. Rappresenta una manifestazione di lavoratori, con figure che simboleggiano la lotta per i diritti sociali e la consapevolezza proletaria, riflettendo il clima sociale dell'epoca.
Nell'opera "Maternità", Previati rappresenta la maternità con una pennellata sottile e curvilinea, creando una scena sacra con figure angeliche che adorano una donna che allatta. La luce dorata e i colori contribuiscono a un'atmosfera di idealizzazione e simbolismo religioso.