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Concetti Chiave

  • Umberto Boccioni, esponente del Futurismo, ha vissuto una vita ricca di viaggi e incontri con avanguardie artistiche, influenzato da Bergson e dalle dinamiche della società industriale.
  • "La città che sale" sintetizza lavoro, luce e movimento attraverso un complesso cromatismo e dinamismo, rappresentando uomini e cavalli in un vortice di energia urbana.
  • "Forme Uniche nella Continuità dello Spazio" è una scultura in bronzo che esalta il dinamismo e il coraggio futurista, rappresentando un corpo in movimento con linee curve e superfici levigate.
  • Boccioni rinuncia al naturalismo descrittivo per sottolineare il movimento e la fusione tra corpo e spazio, creando un effetto di simultaneità scultorea.
  • La scultura è considerata un capolavoro del Futurismo, simbolo di avanzamento eroico e fiducioso, tanto da essere rappresentata sulla moneta da venti centesimi di euro italiana.
In questo appunto di storia dell’arte contemporanea si approfondirà la vita ricca di viaggi e sperimentazioni dell’artista Umberto Boccioni e a seguire ci sarà un analisi di due delle sue più celebri opere: “La città che sale” e Forme Uniche della Continuità dello Spazio.
La vita e le opere di Umberto Boccioni: un viaggio nel Futurismo articolo

Indice

  1. Vita: viaggi, avanguardie e attivismo politico
  2. La città che sale: il paradigma dei suoi intenti estetici
  3. Forme uniche della continuità dello apazio: culmine della serie dei dinamismi plastici

Vita: viaggi, avanguardie e attivismo politico

Umberto Boccioni è stato l’esponente più significativo del Futurismo nonché teorico del movimento con la sua fitta attività scrittoria.
Nasce a Reggio Calabria nel 1882 da genitori romagnoli, Raffaele Boccioni e Cecilia Forlani.
A causa del lavoro di uscere di prefettura del padre, la famiglia è costretta a traslocare spesso.

L’infanzia e l’adolescenza di Boccioni, infatti, si dividono tra Forlì, Genova, Padova, Catania dove non è seguito dalla madre e dalla sorella Amelia. Studia fino ad ottenere un diploma in un istituto tecnico.
Nel 1901 si trasferisce a Roma e qui dal 1903 frequenta la Scuola libera del nudo oltre che lo studio di Giacomo Balla.
In questo contesto conosce Gino Severini e Mario Sironi con i quali si avvicina al Divisionismo, un movimento pittorico che indagava i principi scientifici che stanno alla base della diffusione della luce e della percezione dei colori.
Nel 1906 lascia Roma per viaggiare in diverse e importanti città come Parigi, Mosca, San Pietroburgo, Varsavia, Vienna.
Si stabilisce infine a Milano dove si interessa alle dinamiche della società industriale e alla filosofia di Bergson da cui in parte assume i concetti di simultaneità e dinamismo. Fa amicizia con Marinetti il quale lo rende entusiasta del Futurismo, Romolo Romani, Gaetano Previati.
Tra l’aprile e il maggio del 1911 allestisce a Milano grazie all’aiuto soprattutto di Ugo Nebbia, Carlo Dalmazzo Carrà, Alessandrina Ravizza una grandissima esposizione plasmata da linee guida all’avanguardia, il Primo Padiglione d'Arte Libera.
Durante la Prima guerra mondiale si arruola nel reggimento di artiglieria da campagna. Vive il conflitto con noia come testimoniano le sue lettere dal fronte.
A pochi chilometri da Verona, Chievo, a causa di una caduta dalla sua cavalla durante un’esercitazione muore prematuramente il 17 agosto 1916.
Per maggiori approfondimenti sulla vita vedi anche qui

La città che sale: il paradigma dei suoi intenti estetici

La città che sale

è un dipinto ad olio su tela di Umberto Boccioni, realizzata tra il 1910 e il 1911.
L’opera ha avuto una lunga e complessa gestazione e il titolo ‘La città che sale’ (La Ville qui Monte) le è stato attribuito dopo essere stata esposta alla prima mostra di pittura futurista a Parigi. Inizialmente si sarebbe dovuta chiamare ‘Il Lavoro’. Boccioni in questo dipinto realizza una sintesi del lavoro, della luce e del movimento.
Il punto di vista è la finestra del pittore della sua casa di Milano e l’ispirazione arriva da ciò che lui stesso osserva: i lavori di scavo per una vasca di raffreddamento di una centrale elettrica.
Sulla scena vi sono delle proiezioni di uomini che si confrontano e si mescolano come in un vortice con dei cavalli da traino, trasformati in simboli della vitalità e del dinamismo universale.
Il tratteggio del segno pittorico è caratterizzato dal tratto tipico dei dinamisti mentre si denota un complesso cromatismo: vasto uso dei colori primari per deformare corpi ancora riconoscibili.
I gruppi di uomini sono moltiplicati a causa della visione simultanea creata con l’effetto delle rifrazioni luminose così come i cavalli che scorrono davanti a palazzi, fabbriche, al tram elettrico dietro al muretto in alto a sinistra.
Per maggiori informazioni sull'opera vedi anche qui

Forme uniche della continuità dello apazio: culmine della serie dei dinamismi plastici

Dal 1912 Boccioni si concentra su come creare nel più autentico modo possibile l’illusione della fusione tra un corpo in movimento e lo spazio che lo stesso attraversa. Un esempio celebre di questa sua sperimentazione è “Forme Uniche nella Continuità dello Spazio”, una scultura in bronzo realizzata nel 1913.
Si rinuncia al naturalismo descrittivo in favore del mettere in risalto il moto, la cinesi.
Essa è, quindi, un esempio di simultaneità scultorea, ossia la statua dà l’idea di essere un corpo in moto. Probabilmente soggetto di quest’opera è un atleta, visto che sembra raffigurare un uomo in corsa. Il suo suggerisce un avanzare eroico e fiducioso con l’obiettivo di conquistare tutto ciò che gli sta davanti. Conseguentemente il simbolismo non manca nell’opera.
La vita e le opere di Umberto Boccioni: un viaggio nel Futurismo articolo
A venire esaltati sono, dunque, il coraggio di affrontare il futuro e la voglia di guardare all’ignoto e di plasmarlo secondo la propria volontà. Per accentuare l’impressione di dinamismo e l’effetto che lo spazio attivamente interviene sulla fisionomia dei corpi, la scultura è realizzata con linee curve, concave e convesse, che, essendo in bronzo lucidato, danno anche senso di rilievo alla forma e fanno sì che la luce renda ancora più il senso di dinamismo.
Ci sono degli spigoli che insieme ai solchi tagliano i piani tanto da formare dei triangoli che tendono oltre la scultura.
La luce crea un particolare gioco perché scivola sulla superficie bronzea levigata andando a sottolineare l’elasticità dei muscoli sottolineata da un’alternanza di pieni e vuoti. Il risultato è un’espansione dinamica della figura che la fa rientrare al così definito da Boccioni “dinamismo universale”
Nonostante la scultura alluda ad un corpo umano e al movimento dei muscoli, risulta priva di braccia. Il movimento in avanti l’ha fatta spesso accostare alla Nike di Samotracia.
Viene considerata uno dei capolavori del periodo ed è anche presente nella moneta da venti centesimi di euro italiana.

per maggiori informazioni sull'opera vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali spostamenti e influenze nella vita di Umberto Boccioni?
  2. Umberto Boccioni ha vissuto in diverse città italiane e ha viaggiato in importanti città europee come Parigi, Mosca e Vienna. Ha studiato a Roma e si è avvicinato al Divisionismo, influenzato da artisti come Giacomo Balla. A Milano, ha abbracciato il Futurismo e si è interessato alla filosofia di Bergson.

  3. Qual è il significato del dipinto "La città che sale"?
  4. "La città che sale" rappresenta una sintesi di lavoro, luce e movimento, ispirata dai lavori di scavo osservati da Boccioni a Milano. Il dipinto utilizza colori primari e dinamismo per rappresentare uomini e cavalli in un vortice di vitalità e dinamismo universale.

  5. Come si caratterizza la scultura "Forme Uniche della Continuità dello Spazio"?
  6. La scultura "Forme Uniche della Continuità dello Spazio" esprime il dinamismo e la fusione tra corpo e spazio. Realizzata in bronzo, enfatizza il movimento e l'eroismo, con linee curve e superfici levigate che accentuano l'elasticità e il dinamismo.

  7. Quali sono gli elementi simbolici presenti in "Forme Uniche della Continuità dello Spazio"?
  8. La scultura simboleggia il coraggio di affrontare il futuro e la volontà di plasmare l'ignoto. L'assenza di braccia e il movimento in avanti richiamano la Nike di Samotracia, esaltando l'idea di avanzamento eroico.

  9. In che modo Boccioni ha contribuito al Futurismo?
  10. Boccioni è stato un esponente significativo del Futurismo, contribuendo come teorico del movimento attraverso la sua attività scrittoria e organizzando esposizioni d'avanguardia come il Primo Padiglione d'Arte Libera a Milano.

Domande e risposte