Langello
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Concetti Chiave

  • Bergson criticò il Positivismo e sviluppò una filosofia focalizzata sull'interiorità e la coscienza, distinguendo tra il tempo scientifico misurabile e il tempo reale interiore.
  • Nel "Saggio sui dati immediati della coscienza", Bergson esplora il concetto di durata reale, un flusso continuo di stati di coscienza che non possono essere compresi scientificamente.
  • In "Materia e memoria", introduce il concetto di memoria duale: una memoria abitudinaria per l'azione immediata e una memoria pura che conserva tutte le esperienze vissute.
  • Bergson introduce l'idea di "evoluzione creatrice" nell'universo, un processo continuo e non deterministico che la scienza non può spiegare completamente ma che la filosofia può esplorare.
  • Nel suo ultimo lavoro, "Le due fonti della morale e della religione", distingue tra società chiuse e aperte, associando queste ultime a una morale dinamica e a un misticismo creativo.

Indice

  1. Origini e influenze religiose
  2. Critica al positivismo
  3. Tempo reale e coscienza
  4. Materia e memoria
  5. Evoluzione creatrice e intuizione
  6. Società chiusa e aperta

Origini e influenze religiose

Nacque a Parigi da una famiglia ebraica; studiò filosofia. Inizialmente si avvicinò al Positivismo, per poi separarsene seguendo le orme dello Spiritualismo.

Opere: 1889 Saggio su dati immediati della coscienza 1896 Materia e Memoria 1907 L’evoluzione creatrice

1932 Le due fonti della morale e della religione

Nonostante fosse ebreo, nell’ultima parte della sua vita si era avvicinato al Cattolicesimo: difatti le sue ultime opere hanno un’influenza di religione cattolica.

Non si convertì però mai ufficialmente per solidarietà nei confronti degli ebrei perseguitati dal nazismo. Tra le altre cose, siccome era famoso, i nazisti gli offrirono dei privilegi, che però non accettò.

Critica al positivismo

Saggio sui dati immediati della coscienza

Con quest’opera criticò l’impostazione positivistica della scienza, in particolare di come la scienza trattava il tempo. Per Bergson il tempo è divisibile in:

Tempo della Scienza, che è un tempo spazializzato: la scienza tratta il tempo come lo spazio, in modo matematico, esso è quindi misurabile e divisibile in istanti che sono tutti uguali.

Bergson paragona il tempo a una collana di perle o anche ad un insieme di fotogrammi.

Tempo reale e coscienza

Questa visione del tempo è però molto limitata, se noi guardiamo dentro di noi troviamo il:

Tempo Reale o durata reale, che è considerato il tempo dell’interiorità e della coscienza.

Questo tempo è un eterno fluire, senza interruzioni e pause, è molteplicità qualitativa: se guardiamo dentro di noi troviamo molti momenti diversi in ordine sparso.

Questo tempo è considerato la compenetrazione dei vari stati di coscienza fino alla loro armonia, come in una melodia musicale, in cui la durata reale si rinnova sempre.

Il vero tempo per Bergson è quindi il tempo reale, interiore, non matematicamente misurabile.

Questa analisi sul tempo ci dice che la coscienza profonda non si può cogliere con un metodo scientifico-matematico. La filosofia deve quindi studiare la coscienza attraverso l’analisi dell’Io Interiore, senza ricorrere a leggi meccanicistiche positivistiche.

La vita profonda della coscienza non è riducibile a un insieme di stati atomisticamente distinti e rigorosamente determinati come i fenomeni fisici: a meccanizzare le azioni e le cose materiali ci pensa l’Io Sperficiale, ricorrendo al tempo spazializzato, che si differenzia dall’Io Profondo dove i ricordi affluiscono continuamente e nel quale essi non si possono matematizzare.

Possiamo dire che l’Io Profondo è libero, spontaneo , è svincolato dal determinismo e utilizza il Tempo Reale.

In noi nessun episodio si cancella, abbiamo tutto dentro, tutte le nostre esperienze sono parte di noi.

La nostra coscienza è paragonata ad un valanga: essa è qualitativa, viene tutto mescolato ma nulla si perde; ma anche ad un gomitolo, nel quale il filo iniziale è sempre presente.

La critica al Positivismo è quindi il fatto che bisogna studiare la coscienza interiore e mettere al centro l‘essere umano, e non le leggi fisiche che regnano sul tempo spazializzato.

Materia e memoria

Materia e memoria

Con quest’opera si ha il primo approccio di Bergson all’essere, ricorrendo al discorso della coscienza profonda e di quella superficiale, ma in chiave diversa: sottolinea le differenze tra le due e introduce il concetto di memoria per arrivare alla spiegazione della composizione della realtà

In questo testo Bergson dice che gli idealisti (solo spirito) e i materialisti (solo materia) in un certo senso hanno ragione e hanno torto entrambi.

Concezione pragmatica: La materia esiste, per noi però è solo un sistema di immagini.

In ogni situazione il nostro corpo reagisce a degli stimoli e le nostre capacità percettive, nonotante captino tutto, selezionano solo i dati che ci interessano e che ci servono (Kant e Schopenhauer).

Tra la percezione dello stimolo esterno e la reazione allo stesso, troviamo per Bergson la Memoria, essa ci dirige per quello che bisogna fare.

Questa memoria è però superficiale, essa mi dice cosa devo fare in un dato momento ma non può tirare fuori tutto il mio vissuto profondo.

La Memoria Abitudine è quindi quella che utilizziamo per un dato momento, è meccanica, volta all’azione e

funzionale all’adattamento all’ambiente. La Memoria Pura invece è quella che costituisce il vissuto profondo, tutte le esperienze della nostra vita mescolate anche ciò che è inutile, è un flusso confuso di ricordi ed esperienze.

Evoluzione creatrice e intuizione

L’evoluzione creatrice

Noi separiamo il Tempo della Scienza matematico dal Tempo Reale della coscienza; la stessa cosa possiamo farla con l’Universo:

La scienza descrive in un particolare modo l’universo, ma la sua essenza non è descrivibile, essa viene chiamata da Bergson Evoluzione Creatrice (Slancio Vitale).

Per Bergson l’universo crea continuamente nuove cose e nuove esperienze senza un fine predeterminato o una legge meccanica/deterministica, viene paragonato ad una granata a frammentazione che, esplodendo, si spacca in mille pezzi, che a loro volta si dividono ancora e ancora; l’universo va però all’infinito.

La scienza non è in grado di spiegare tutto ciò, il compito quindi va alla filosofia.

Problematica Gnoseologica:

Nella natura l’animale è guidato dall’Istinto, questo è volto alla sopravvivenza ma è ripetitivo e meccanico.

Anche l’uomo ha dentro di sé l’istinto ma ciò che lo contraddistingue è l’Intelligenza, l’Intelletto che funziona per astrazioni, concettualizzazioni e per schemi.

L’Intelligenza Astratta è un linguaggio strutturato che però non arriva a cogliere completamente l’essenza (essa ci porta ad essere legati all’uso: identifico una penna in base al fatto che scrive).

E’ necessaria quindi l’unione tra l’attaccamento alla sopravvivenza dell’Istinto e la capacità intellettiva, arrivando così all’Intuizione

Con questo la letteratura viene sconvolta, non si determina un pensiero umano come un concetto astratto ben definito ma come un flusso di percezioni (Picasso).

La Materia è un ostacolo/limite intrinseco allo slancio vitale, che lo rende determinato, nonostante tenda ad andare all’infinito. Vi è qui un’analogia con la Volontà di Schopenhauer, solo che per quest’ultimo essa è falsa mentre per Bergson è consistente e reale.

“E’ un rilassarsi della tensione creatrice che si arresta e solidifica in determinate forme, si esteriorizza per riprendere poi la sua spinta creatrice.”

Lo slancio vitale conosce una prima divisione tra inorganico e organico, e poi tra vegetale e animale. L’animale, in particolare l’uomo (Homo Faber, Uomo artefice) è guidato dall’Intelligenza, che gli permette di costruire nuovi strumenti e di essere consapevole.

L’uomo ha quindi un posto privilegiato nell’universo perché ha saputo rompere il vincolo del determinismo naturale e ha saputo dominare la materia liberando la coscienza.

L’uomo con la creatività e l’intelletto manda avanti lo slancio vitale.

(Intuizione estetica, creatività al massimo).

Società chiusa e aperta

Le due fonti della morale e della religione

Bergson qui distingue due tipi di società:

- Società Chiusa, paragonata ad un formicaio o ad un alveare (coesione).

Questo tipo di società ha una struttura gerarchica e la subordinazione della classe sociale, in essa prevale un atteggiamento solidale e combattivo per la difesa e l’autoconservazione della società stessa (morale dell’obbligazione sociale), l’utile è il criterio delle sue regole (Protagora, sofista) e l’obbedienza è automatica e abitudinaria (per il mantenimento della società).

A questo tipo di società corrisponde una religione statica, che promette ricompense e minaccia punizioni, ha una funzione di sostegno e di integrazione alla vita sociale e, attraverso l’affabulazione, crea illusioni e miti che tutelano l’ordine sociale e danno conforto contro la paura della morte e del dolore.

- Società Aperta, per Bergson è la società ideale ed è fondata sulla novità, sulla libertà e sulla creatività.

La figura che la rappresenta è il mistico, il quale abbatte le barriere, è riconosciuto in Cristo ed è in contatto con lo slancio creatore di Dio. La religione a cui corrisponde è dinamica (il misticismo).

A questa società corrisponde la Morale Aperta che si basa sull’Intuizione del divino e si traduce in valori universali.

Essa ha come fondamento la persona e come valore principale l’amore incondizionato per tutti e per il progresso umano, diverso da quello del Positivismo perché basato sulla metafisica e sulla religione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Bergson al Positivismo riguardo al concetto di tempo?
  2. Bergson critica il Positivismo per la sua visione del tempo come spazializzato e matematicamente misurabile, proponendo invece il concetto di "Tempo Reale" o durata reale, che è un flusso continuo e qualitativo della coscienza interiore.

  3. Come Bergson distingue tra Memoria Abitudine e Memoria Pura?
  4. La Memoria Abitudine è meccanica e funzionale all'adattamento, mentre la Memoria Pura rappresenta il vissuto profondo, un flusso confuso di ricordi ed esperienze che non si possono ridurre a semplici dati utili.

  5. Cosa intende Bergson con "Evoluzione Creatrice"?
  6. L'"Evoluzione Creatrice" è il concetto di un universo che crea continuamente nuove esperienze senza un fine predeterminato, paragonato a una granata a frammentazione, in contrasto con le spiegazioni meccaniche della scienza.

  7. Qual è la differenza tra Società Chiusa e Società Aperta secondo Bergson?
  8. La Società Chiusa è gerarchica e basata sull'obbedienza e la coesione sociale, mentre la Società Aperta è fondata sulla libertà, la creatività e l'intuizione del divino, rappresentata dal mistico e dalla Morale Aperta.

  9. In che modo Bergson vede il ruolo dell'intelligenza e dell'istinto nell'uomo?
  10. Bergson vede l'intelligenza come la capacità di astrazione e concettualizzazione che distingue l'uomo, mentre l'istinto è volto alla sopravvivenza; l'unione di entrambi porta all'intuizione, che permette di cogliere l'essenza della realtà.

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