Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • I Longobardi, durante il loro dominio in Italia, si distinsero per l'oreficeria e alcune opere di scultura, con oggetti preziosi legati al Cristianesimo.
  • La regina Teodolinda contribuì alla conversione dei Longobardi al Cristianesimo, fondando la chiesa di San Giovanni Battista a Monza, ornata con oggetti ricchi di dettagli cromatici.
  • Con la sconfitta dei Longobardi da parte di Carlo Magno nel 774, l'arte carolingia emerse, cercando di combinare la tradizione artistica classica con la propria, soprattutto nell'oreficeria per il culto.
  • L'arte delle popolazioni barbare influenzò i miniatori, orafi e scultori dell'alto medioevo, con motivi ornamentali che assunsero nuovi significati cristiani.
  • La tecnica dell'“Horror vacui” caratterizzava molte decorazioni romaniche, con motivi complessi e simboli che intersecavano funzioni decorative e protettive.

Indice

  1. Invasioni barbariche e dominio longobardo
  2. Arte e religione sotto i Longobardi
  3. Declino longobardo e ascesa carolingia
  4. Eredità artistica delle popolazioni barbariche
  5. Tecnica dell'Horror vacui nell'arte romanica

Invasioni barbariche e dominio longobardo

Durante la prima metà del periodo che va dal V al VII secolo, l’Europa subì l’invasione di popolazioni barbariche provenienti dall’est. Nel 568 d.C., i Longobardi occuparono prima l’Italia settentrionale, scegliendo come capitale Pavia, poi estesero il proprio dominio verso il centro-Sud e così, Spoleto e Benevento diventarono le loro sedi ducali.

Arte e religione sotto i Longobardi

La massima espressione artistica dei Longobardi è costituita dall’oreficeria, oltre ad alcune opere di scultura. La regina cattolica Teodolinda, moglie del re Agilulfo, spostò la sede del regno a Monza e per poter convertire il suo popolo al Cristianesimo, fondò la chiesa di San Giovanni Battista, dotandola di importanti oggetti preziosi. Fra questi spiccano la Croce di Berengario, composta da oro, gemme e perle, l’Evangelario anch’esso in oro e pietre preziose, la Corona ferrea che la leggenda dice essere formata con un chiodo della Crocifissione e la lastra frontale di un elmo in rame dorato con inciso il trionfo di Agilulfo, rinvenuta a Lucca. Tutti questi raffinati ornamenti evidenziano il gusto ornamentale dei Barbari, piuttosto riccio dal punto di vista cromatico.

Declino longobardo e ascesa carolingia

Nel 774, i Longobardi furono vinti da Carlo Magno, accorso in aiuto al Papa e, pertanto, alla loro potenza fu sostituita quella carolingia. L’arte dei nuovi invasori cercò di combinare la loro espressione artistica con quelle della tradizione classica. Si tratta, per lo più, di oggetti di oreficeria destinati al culto. L’opera più preziosa del periodo carolingio è costituita, in Italia, dall’altare di S. Ambrogio, a Milano. Risalente all’850 circa, fu donato da Agilberto alla Basilica ed è stato realizzato in oro, argento e gemme.

È realizzato in legno, a una forma di parallelepipedo la cui superfice, è stata ricoperta da lastre d'oro e di argento dorato. Le lastre sono lavorate con la tecnica dello sbalzo, e abbellite da cornici decorate da gemme preziose e smalti.

Eredità artistica delle popolazioni barbariche

L’arte delle popolazioni barbare (Longobardi e Carolingi) proseguì con i miniatori di evangelari, con gli orafi e gli scultori alto medioevali. Infatti, gli intrecci di linee astratte di animali riprodotti in modo stilizzato che ritroviamo nelle pagine dipinte dai monaci amanuensi derivano dalle creazioni ornamentali di quelle popolazioni. Tuttavia, alcuni motivi, come gli animali, assunsero un nuovo significato simbolico, riferito alla religione cristiana. Inoltre, bisogna ricordare che gli ordini monastici erano arrivati fino nella ex-Gallia e presso le tribù celtiche dell’odierna Irlanda dove il messaggio cristiano veniva diffuso soprattutto in modo visivo.

Tecnica dell'Horror vacui nell'arte romanica

L’intreccio barbarico e la ricchezza di dettagli è alla base di molte decorazioni romaniche scolpite nella pietra, presenti nelle chiese italiane (architravi, cornici dei portali o capitelli). Si tratta della tecnica chiamata dell’“Horror vacui” o terrore del vuoto che consiste nell’atto di riempire tutta la superfice di un’opera con delle figure ricche di dettagli. Gli esempi più significativi si hanno nell’arte longobarda in cui dei motivi complessi e dei simboli che si intersecano fra di loro avevano funzioni decorative e antropaiche, cioè utili per allontanare l’influenza magica del maligno.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali espressioni artistiche dei Longobardi?
  2. La massima espressione artistica dei Longobardi fu l’oreficeria, con opere come la Croce di Berengario e la Corona ferrea, che evidenziano il loro gusto ornamentale ricco e cromatico.

  3. Come si è evoluta l'arte con l'arrivo dei Carolingi?
  4. Con l'arrivo dei Carolingi, l'arte cercò di combinare l'espressione artistica barbarica con la tradizione classica, producendo oggetti di oreficeria destinati al culto, come l'altare di S. Ambrogio a Milano.

  5. Quali influenze ebbe l'arte barbarica sui monaci amanuensi?
  6. L'arte barbarica influenzò i monaci amanuensi con intrecci di linee astratte e animali stilizzati, che assunsero nuovi significati simbolici cristiani nelle loro opere.

  7. Cos'è la tecnica dell'"Horror vacui" e dove si manifesta?
  8. La tecnica dell'"Horror vacui" consiste nel riempire tutta la superficie di un'opera con dettagli intricati, manifestandosi nelle decorazioni romaniche scolpite nelle chiese italiane, come architravi e capitelli.

Domande e risposte

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