L'arte paleocristiana: simbolismo e architettura delle origini

Origini dell'arte paleocristiana

L’arte cristiana delle origini, detta «paleocristiana» (dal greco palaiòs «antico»), si espresse inizialmente con le pitture delle catacombe], ovvero dei cimiteri sotterranei usati dalle prime comunità cristiane per seppellire i propri morti. Collocate al di fuori delle città, le catacombe sono costituite da una rete di corridoi e gallerie strette e buie, scavate nel tufo, anche su più piani.

Il tipo di tomba più frequente era quella a loculi, composta da vani scavati orizzontalmente nelle pareti delle gallerie. Qui venivano distesi i corpi, poi tumulati con semplici tegole o lastre di marmo sigillate a calce. Sulle superfici imbiancate veniva allora inciso il nome del defunto oppure venivano realizzati semplici affreschi o disegni simbolici.

Simbolismo nelle catacombe

I segni tracciati sulle pareti delle catacombe esprimevano un valore simbolico perché avevano lo scopo di visualizzare l’invisibile e il sovrannaturale e di far conoscere la storia sacra. Alcuni simboli erano di semplice comprensione: l’immagine della croce, ad esempio, rappresentava il sacrificio di Cristo; quella dell’ancora richiamava la salvezza. Altri avevano invece significati più complessi: la colomba era l’immagine dello Spirito Santo, il pavone l’espressione della vita eterna e della resurrezione (questo era legato al fatto che le piume di questo volatile cadono in autunno per rinascere in primavera e alla credenza che la sua carne non si decomponesse). Anche il pesce divenne simbolo di Cristo, perché la parola greca ichthýs (che vuol dire, appunto, «pesce») è composta dalle lettere iniziali delle parole greche che significano «Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio».

Evoluzione architettonica cristiana

A differenza dei riti pagani, dove il culto avveniva all’aperto, il rito cristiano si svolgeva sempre al chiuso, al cospetto dell’intera comunità dei fedeli. Lo schema del tempio pagano si dimostrava dunque inefficace per questo scopo. I primi cristiani si servirono allora del modello della basilica, un grande edificio coperto, utilizzato dai Romani come aula di tribunale e luogo d’affari. Dall’adattamento della basilica romana nacque lo schema di base della chiesa moderna. Il disegno riproduce la prima basilica di San Pietro, fatta costruire per volontà dell’imperatore Costantino; l’edificio venne abbattuto nel Rinascimento e ricostruito nelle sue forme attuali. L’enorme struttura, con pianta a croce latina, era preceduta da un vasto quadriportico (spazio porticato riservato ai non battezzati) e misurava 120 x 60 metri.