Concetti Chiave
- La trasformazione politica di Atene iniziò con la riduzione dei poteri del re, sostituito da arconti annuali, portando al governo aristocratico.
- Le riforme di Solone miravano a risolvere le disuguaglianze, cancellando i debiti e creando la timocrazia, sebbene non eliminassero del tutto le disparità sociali.
- Clistene rafforzò la democrazia dividendo Atene in tribù territoriali e introducendo l'ostracismo, aumentando il potere popolare.
- Durante l'età di Pericle, Atene fiorì culturalmente e politicamente, grazie a riforme che favorirono la partecipazione dei cittadini poveri alla vita pubblica.
- Nonostante i successi di Pericle, la sua carriera politica terminò in difficoltà, con guerre e ribellioni che portarono all'individualismo e alla perdita di coesione civica.
Indice
La transizione da monarchia ad aristocrazia
Atene, così come Sparta, era una polis monarchica, governata da un re chiamato basileus che veniva incaricato a vita al governo della città. Ma la classe aristocratica decise fin da subito di limitare alcuni poteri del re, disponendo dei magistrati detti arconti che avevano un incarico annuale. Alcuni avevano poteri sacrali, altri legislativi oppure riguardanti l’esercito. In questo modo Atene aveva abbandonato definitivamente la monarchia per passare ad un governo aristocratico, infatti, il potere era concentrato nelle mani dei nobili.
Le riforme di Solone
Tuttavia, il popolo si stancò dei privilegi degli aristocratici e necessitava uguaglianza.
La soluzione a questi conflitti venne trovata dall’arconte Solone; prese una serie di provvedimenti concentrati sulle lotte interne che si iniziavano a formare. Il primo provvedimento fu la cancellazione di tutti i debiti e della possibilità di diventare schiavo di qualcun altro a causa delle somme di denaro dovute. Infine suddivise la popolazione in quattro classi sociali in base alla produzione agricola, divisione che prese il nome di timocrazia. La timocrazia, però, non assicurava l'uguaglianza tra tutti i cittadini. Non tutti avevano le stesse possibilità di accedere alle cariche pubbliche: per esempio, i ceti sociali inferiori non potevano diventare arconti.
Clistene e la divisione territoriale
Clistene, nel 508 a.C., divise la città di Atene, non più in base alle classi sociali, ma in base alla posizione sul territorio. Divise l’intero paese in dieci tribù, a loro volta sezionate in tre trittie ciascuna. Ognuna era formata da una trittia di montagna, una di costa e una di pianura e non dovevano essere necessariamente vicine geograficamente. In questo modo, nell’elezione dei dieci comandanti militari per tribù, il popolo che era in maggioranza numerica poteva riuscire a far prevalere il proprio candidato. Clistene istituì la bulè (o consiglio dei cinquecento) formato da cinquanta membri per ogni tribù che aveva funzioni amministrative.
Così facendo diede più potere al popolo.
Introdusse l'ostracismo, un metodo per l'esilio di soggetti pericolosi per la democrazia: consisteva nello scrivere su un coccio il nome della persona che si voleva fosse mandata in esilio e, se la maggioranza di almeno 6000 uomini scriveva il suo nome, veniva allontanato dalla polis con l'accusa di essere pericoloso.
Il regime di Pisistrato e la democrazia
Questa serie di riforme era necessaria per evitare che si presentassero avvenimenti già successi in precedenza. Pochi anni prima, la democrazia aveva lasciato il posto al regime tirannico di Pisistrato, che riuscì a conquistare Atene con la forza. Il termine tirannia si riferiva unicamente al fatto che il potere era stato preso con la violenza.
Il valore e il rispetto per la democrazia furono alcuni dei fondamentali principi di Atene, che fu uno dei fattori di unità nazionale: tutti si sentivano parte di un unico grande popolo.
L'ascesa di Pericle
Ma Atene raggiunse il massimo splendore solo con Pericle; tra il partito aristocratico-conservatore guidato da Cimone e quello democratico guidato da Efialte, si creò un conflitto; Pericle, figlio di una famiglia aristocratica e nipote di Clistene, decise di schierarsi contro il partito democratico. La carriera politica di Pericle iniziò con la nomina come stratego, e in seguito alla morte di Efialte, egli divenne la figura principale della politica ateniese. Governò con il sostegno del popolo, e fece di Atene la città più bella della Grecia, attuando riforme che favorirono lo sviluppo della società ateniese verso una piena democrazia. Favorì la partecipazione dei poveri alla vita politica, stabilendo un compenso per i cittadini che ricoprivano cariche pubbliche e propose che, coloro i quali avessero entrambi i genitori con la cittadinanza del posto, potevano diventare a loro volta cittadini. Tali modifiche, però, vennero ripetutamente contestate. Queste riforme, fortunatamente, non vennero abbattute poiché, con i soldi del partito, Atene finanziò la loro attivazione.
Le difficoltà politiche di Pericle
Pericle trasformò la Lega delio-attica in un regno ateniese, facendo così nascere il periodo effettivo chiamato “età di Pericle". Egli in seguito riuscì ad ottenere un accordo di pace con Sparta e a dare il via al suo programma di imperialismo pacifico.
Ma ad un certo punto Pericle si trovò in difficilissime condizioni politiche ed era bloccato tra l’ostilità persiana e tra la concorrenza con Sparta, ma riuscì non solo a dare al mondo il Partenone e altre magnifiche opere d’arte, ma anche a sviluppare con la sua idea esemplare lo stato culturale. Pericle era considerato l’uomo giusto per l’età classica.
La fine di Pericle e Atene
Ci fu un breve periodo di pausa in cui vennero stimolate delle ribellioni. Ciò generò forze molto differenti, ma furono tutte accomunate e animate da un atteggiamento distruttivo e alla voglia di cambiamenti. Questa forma di protesta fece perdere ad Atene il comportamento civico, e così accrebbe l’individualismo e l’egoismo. Pericle capì che la propria idea era in pericolo, irrigidendosi per cercare di difendersi. Il suo improvviso cambiamento diede vita alla seconda facciata di Pericle: quella del combattente disperato in lotta contro le forze avversarie. Egli ricorse alla guerra, sperando di rigenerare tranquillità tra i popoli, ma riuscì solo a peggiorare la situazione.
Pericle morì nel 429 a.C., a causa di un’epidemia di peste, che indebolì anche la popolazione di Atene, segnando così la fine.
Domande da interrogazione
- Qual era la struttura di governo di Atene prima delle riforme di Solone?
- Quali furono le principali riforme introdotte da Solone?
- Come Clistene modificò la struttura politica di Atene?
- Quali furono i contributi di Pericle alla democrazia ateniese?
- Quali furono le conseguenze della morte di Pericle per Atene?
Atene era una polis monarchica governata da un re chiamato basileus, ma il potere fu limitato dagli aristocratici attraverso l'istituzione di magistrati detti arconti con incarico annuale.
Solone cancellò tutti i debiti, impedì la schiavitù per debiti e suddivise la popolazione in quattro classi sociali basate sulla produzione agricola, creando la timocrazia.
Clistene divise Atene in dieci tribù basate sulla posizione territoriale, istituì la bulè (consiglio dei cinquecento) e introdusse l'ostracismo per esiliare individui pericolosi per la democrazia.
Pericle favorì la partecipazione dei poveri alla vita politica, stabilì un compenso per le cariche pubbliche e trasformò la Lega delio-attica in un regno ateniese, promuovendo un periodo di splendore culturale.
La morte di Pericle, avvenuta a causa di un'epidemia di peste, indebolì la popolazione di Atene e segnò la fine del suo periodo di massimo splendore.