Concetti Chiave
- Sparta inizialmente era governata da re, ma con l'invasione dei Dori, fu istituita una diarchia con due re al potere.
- La società spartana era divisa in tre classi: Spartiati (cittadini con pieni diritti), Perieci (con diritti limitati) e Iloti (schiavi senza diritti).
- Licurgo rafforzò l'autorità degli Spartiati, creando un governo oligarchico dominato dai geronti e successivamente dagli éfori.
- L'Assemblea generale degli Spartiati aveva un ruolo formale con poca influenza politica rispetto ai geronti e agli éfori.
- L'assenza di libertà a Sparta ostacolò lo sviluppo della cultura e delle arti, in contrasto con Atene, culla della democrazia.
Indice
Origini e struttura di Sparta
Come tutte le città greche, agli inizi, anche Sparta era governata da un re. Tra i primi sovrani, l’unico di cui abbiamo qualche notizia è Menelao, vissuto nel XII secolo a.C. Parla di lui Omero nell’Iliade, facendoci capire che i re esercitavano un potere assoluto.
Anche Sparta subì l’invasione dei Dori i quali dettero alla città un ordinamento politico fondato sulla forza militare e su di una ferrea disciplina a cui erano sottoposti i cittadini. Con essi, la monarchia fu sostituita da una diarchia, cioè dalla presenza a capo dello Stato di due re. La diarchia non fu mai abolita.Classi sociali spartane
La società era divisa in tre classi: gli Spartiati, i Perieci, gli Ilioti. Gli spartiati non erano altro che i Dori conquistatori, chiamati così perché vivevano tutti a Sparta. Erano gli unici cittadini che possedevano tutti i diritti politici e che avevano accesso alle cariche pubbliche. Erano proprietari di quasi tutte le terre intorno alla città che facevano coltivare agli schiavi. I perieci erano coloro che abitavano intorno a Sparta. Essi godevano dei diritti politici, ma non potevano accedere alle cariche pubbliche. Avevano l’obbligo di prestare servizio militare e in guerra costituivano i corpi ausiliari. Gli iloti costituivano la maggior parte della popolazione; erano considerati schiavi e quindi privati di ogni diritto. Le loro condizioni di vita erano estremamente misere.
Avevano l’obbligo di lavorare le terre degli Spartiati e di prestare servizio militare. Per evitare che essi si potessero ribellare, erano trattati con crudeltà e ogni loro disobbedienza era repressa con pene atroci.
Rivolte e riforme di Licurgo
L’ordinamento sociale imposto dagli Spartiati creò spesso malcontento all’interno delle altre due classi a tal punto che, nel IX secolo, i Perieci organizzarono perfino una sommossa. La tradizione vuole che Licurgo, figlio di un re spartano ucciso durante una rivolta, si assunse l’impegno di impedire che simili tumulti si potessero ripetere in futuro. Per questo motivo, egli oppresse il popolo con leggi più severe e fece in modo che l’autorità degli Spartiati aumentasse.
Governo oligarchico e ruolo degli éfori
Secondo Licurgo, il governo di Sparta era così organizzato: la costituzione immaginava che al governo rimanessero i due re, ma in realtà il potere era nelle mani dei geronti (= i 28 cittadini più anziani), appartenenti alle più illustri famiglie degli Spartiati. Essi avevano il potere legislativo, esecutivo e legislativo. Esisteva anche un’Assemblea generale formata dagli Spartiati di almeno trenta anni il cui ruolo, però, era soltanto una formalità e con un’influenza politica minima. In sintesi, Licurgo dotò Sparta di un governo oligarchico, cioè posto nelle mani di pochi nobili. Alla sua morte, fu costituito un collegio di cinque éfori (= ispettori), scelti fra i nobili della città e che duravano in carica un anno. Dal V secolo in poi, praticamente la politica di Sparta fu diretta esclusivamente dagli éfori.
Mancanza di libertà e cultura
In conclusione, si può affermare che ai cittadini di Sparta manco sempre la libertà, sotto qualsiasi forma e questa è una delle ragioni per le quali la cultura e le arti non arrivarono mai a svilupparsi a Sparta che invece raggiunsero livelli eccelsi ad Atene, patria della democrazia.
Domande da interrogazione
- Qual era la struttura di governo a Sparta dopo l'invasione dei Dori?
- Chi erano gli Spartiati e quali diritti avevano?
- Quali erano le condizioni di vita degli Ilioti?
- Quali cambiamenti apportò Licurgo al governo di Sparta?
- Perché la cultura e le arti non si svilupparono a Sparta come ad Atene?
Dopo l'invasione dei Dori, Sparta adottò una diarchia con due re e un sistema politico basato sulla forza militare e disciplina. La società era divisa in tre classi: Spartiati, Perieci e Ilioti.
Gli Spartiati erano i Dori conquistatori che vivevano a Sparta. Erano gli unici con pieni diritti politici e accesso alle cariche pubbliche, possedevano la maggior parte delle terre e facevano coltivare queste terre dagli schiavi.
Gli Ilioti erano considerati schiavi, privati di ogni diritto e vivevano in condizioni estremamente misere. Erano obbligati a lavorare le terre degli Spartiati e a prestare servizio militare, subendo trattamenti crudeli per prevenire ribellioni.
Licurgo impose leggi più severe per evitare tumulti, aumentando l'autorità degli Spartiati. Organizzò un governo oligarchico con potere nelle mani dei geronti e istituì un collegio di cinque éfori che dirigevano la politica di Sparta.
A Sparta mancava la libertà sotto qualsiasi forma, il che impedì lo sviluppo della cultura e delle arti, a differenza di Atene, dove la democrazia favorì il loro fiorire.