Nebulosa95
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Concetti Chiave

  • Pericle, esponente della famiglia aristocratica degli Alcmeonidi, guidò Atene verso il massimo splendore e una piena democrazia tra il 460 e il 429 a.C.
  • Si schierò con il partito democratico, diventando una figura centrale nella politica ateniese dopo la morte di Efialte, e promosse riforme per includere i poveri nella vita politica.
  • Pericle trasformò la Lega delio-attica in un impero ateniese, consolidando il dominio di Atene e avviando un periodo di imperialismo pacifico.
  • Nonostante le difficoltà politiche e la concorrenza con Sparta, Pericle promosse la costruzione di opere d'arte come il Partenone e cercò di unificare diverse religioni e ideali culturali.
  • La sua immagine si divise tra il grande riflessivo e il combattente disperato, affrontando le sfide dell'individualismo e dell'egoismo che minacciavano l'idea statale attica.

Indice

  1. L'ascesa politica di Pericle
  2. Riforme democratiche e imperialismo
  3. L'eredità culturale di Pericle
  4. Il simbolismo di Atene e la crisi
  5. Le due immagini di Pericle

L'ascesa politica di Pericle

Atene raggiunse il massimo splendore con Pericle apparteneva alla famiglia aristocratica degli Alcmeonidi, era figlio di Santippo, comandante della flotta ateniese nella battaglia di Micale, e di Agariste, nipote di Clistene.

Nel conflitto instauratosi ad Atene tra il partito aristocratico - conservatore, guidato da Cimone e quello democratico, capeggiato da Efialte, Pericle si schierò con quest'ultimo.

La carriera politica di Pericle iniziò nel 460 con la nomina a stratego, e così nel 461 a.C., in seguito alla morte di Efialte, Pericle divenne la figura principale della scena politica ateniese. Egli governò con il sostegno del popolo e fece di Atene la più bella città della Grecia.

Riforme democratiche e imperialismo

Pericle attuò riforme che favorirono lo sviluppo della società ateniese verso una piena democrazia. Favorì la partecipazione dei poveri alla vita politica, stabilendo un compenso per i cittadini che ricoprivano cariche pubbliche. Nel 451 a.C. propose la legge per cui potevano diventare cittadini ateniesi solamente coloro i quali avessero entrambi i genitori con la cittadinanza. l’età di PericleTali modifiche sono state ripetutamente dibattute e contestate. Tuttavia queste riforme giovarono alla polis poiché, con i soldi della Lega, Atene finanziava la sua amministrazione.

Pericle trasformò la Lega delio - attica in una archè ateniese. La parola archè può essere tradotta con dominio, regno e anche impero. Il fatto che i membri della Lega delio - attica si fossero trasformati da alleati in sudditi di Atene, ha indotto gli storici ad affermare che con Pericle nacque un vero e proprio impero, la cosiddetta età di Pericle. Egli riuscì in seguito ad ottenere una pace con Sparta e a dare il via al suo programma di imperialismo pacifico, culminato nella fondazione delle colonie di Thurii e di Anfipoli.

Pericle morì nel 429 a.C. a causa di un’epidemia di peste, che falcidiò la popolazione di Atene e di cui cadde vittima anch’esso.

L'eredità culturale di Pericle

Fritz Schachermeyr (1895-1987) fu uno storico austriaco, professore all’ Università di Vienna.

Egli mise a paragone le due immagini di Pericle, per comprenderlo meglio. La prima è l’immagine del grande riflessivo “uomo classico” e ciò corrisponde di fatto alla sua natura. Si trovava in difficilissime condizioni politiche ed era ostacolato dall’ostilità persiana e dalla concorrenza con Sparta. Inizialmente fu spinto da Efialte verso una strada prevalentemente autoritaria e soprattutto sempre in conflitto con gli umori del popolo sovrano. Pericle riuscì non solo a donare ad Atene e al mondo il Partenone, i Propilei e altre magnifiche opere d’arte, ma riuscì anche a sviluppare con la sua idea esemplare lo stato culturale. Inoltre, egli proponeva l’unificazione di diverse religioni: da una parte vi era quella nella patria, nello stato e nei sui fondamenti storico culturali, dall’altra parte vi era un ideale senza limiti, libero da vincoli e che tendeva all’espansionismo. Questo ideale non doveva essere appoggiato con un atteggiamento indifferente ma bisognava recepirlo con animo tollerante.

Atene non doveva soltanto recepire il libero ideale agendo dall’esterno, ma doveva prenderne parte attiva: l’Attica doveva divenire rifugio dello spirito ricreativo. Tale impresa era molto complicata ma Pericle volle affrontare questo rischio nella cosiddetta età di Pericle. L’ideale di uno stato di cultura e della sua libertà religiosa avvenne dapprima nella democrazia attica e poi nella monarchia ellenistica e romana. Ciò avvenne in un momento in cui lo stile dell’età classica aurea era diventato maturo. Solo così l’opera periclea ottenne la sua consacrazione e Pericle era considerato l’uomo giusto per l’età classica.

Il simbolismo di Atene e la crisi

Atene è il simbolo di ogni stato e città di cultura. L’età classica ebbe delle aspirazioni troppo elevate che non potevano essere a lungo tempo tollerate. Vi fu un breve periodo di pausa ma vennero stimolate le forze del disordine,come ribellioni. Ciò ha rappresento un momento di pace, ma successivamente questo ha generato il contrario, in quanto l’idea della tolleranza non era ancora formata. Le forze che insorsero erano molto differenti ma furono tutte accumunate e animate da un atteggiamento distruttivo e dall’aspirazione alle novità. Questa forma di protesta fece perdere ad Atene il comportamento civico statale e accrebbe l’individualismo e l’egoismo edonistico. Pericle capì che l’idea statale attica era in pericolo e si irrigidì cercando di difendersi. Il suo improvviso cambiamento diede vita alla seconda immagine di Pericle: quella del combattente disperato in lotta contro le forze avversarie. Quando crollò la morale civica egli ricorse alla guerra. Pericle sperava di provocare una rigenerazione degli animi, ma riuscì solo a peggiorare la situazione, anche se questa era l’unica via di uscita, cercando di salvarsi con mezzi non opportuni e lui stesso lo divenne.

Le due immagini di Pericle

Anche se le due immagini di Pericle sono differenti si riscontra in esse lo stesso ethos, ovvero le capacità morali, e il suo altruismo. Sottovalutò i pericoli a cui andava in contro ospitando ad Atene i suoi amici Anassagora, Aspasia, e Fidia che poi furono condannati, per motivi differenti, e furono allontanati da Atene. Pericle non si fece intimorire dal fallimento personale che la guerra poteva dargli, e per questo morì. Egli diventò un mediatore del passato e del futuro. Il passato era caratterizzato dalla fede verso gli Dei, dalla creatività artistica e dall’ideale democratico, il futuro, invece, dal pensiero razionale e da una libertà fondata sulla tolleranza. Ricordiamo la città di Atene non per le opere militari e organizzative, ma bensì per la politica culturale periclea che non si fondava sugli aspetti spirituali ma su quelli culturali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo principale di Pericle ad Atene durante il suo governo?
  2. Pericle ha trasformato Atene nella città più bella della Grecia, attuando riforme democratiche e promuovendo la partecipazione dei poveri alla vita politica. Ha anche finanziato l'amministrazione ateniese con i fondi della Lega delio-attica, trasformandola in un impero ateniese.

  3. Come ha influenzato Pericle la cultura e la religione ad Atene?
  4. Pericle ha promosso l'unificazione di diverse religioni e ha sviluppato uno stato culturale esemplare, proponendo un ideale di espansionismo libero da vincoli e tollerante, che ha portato alla costruzione di opere d'arte come il Partenone.

  5. Quali furono le sfide politiche affrontate da Pericle durante il suo governo?
  6. Pericle ha dovuto affrontare l'ostilità persiana, la concorrenza con Sparta e le ribellioni interne ad Atene. Ha cercato di mantenere la stabilità politica e culturale, ma alla fine ha dovuto ricorrere alla guerra per difendere l'idea statale attica.

  7. In che modo Pericle è stato percepito dagli storici come Fritz Schachermeyr?
  8. Fritz Schachermeyr ha descritto Pericle come un "uomo classico" riflessivo e un combattente disperato. Nonostante le difficoltà, Pericle è stato visto come un mediatore tra passato e futuro, con un ethos morale e altruista.

  9. Quali furono le conseguenze della politica di Pericle per Atene?
  10. La politica di Pericle ha portato a un periodo di splendore culturale e artistico, ma anche a tensioni interne e conflitti. La sua visione di tolleranza e libertà non è stata completamente realizzata, portando a un aumento dell'individualismo e dell'egoismo edonistico.

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