Concetti Chiave
- Atene e Sparta erano inizialmente alleate, ma Temistocle previde un futuro conflitto per l'egemonia greca, rafforzando le difese ateniesi e puntando sulla potenza marittima.
- La flotta ateniese, composta da triremi veloci e agili, richiedeva un significativo impegno finanziario e sociale, supportato da una lega navale di città alleate che contribuivano con navi o tributi.
- Cimone, promotore dell'alleanza con Sparta e avversario dei Persiani, vide il suo potere declinare dopo un terremoto a Sparta e la conseguente rivolta degli Iloti, portando a un cambio di alleanze per Atene.
- L'allontanamento di Cimone segnò l'ascesa dei democratici ad Atene, guidati da Efialte e successivamente da Pericle, che ampliò la partecipazione popolare al potere politico.
- Sotto Pericle, Atene visse un'era di dominanza politica, culturale e militare, con una democrazia formale che, secondo Tucidide, era in realtà guidata dalla forte personalità del primo cittadino.
Indice
Conflitto imminente tra Atene e Sparta
Atene e Sparta erano alleate, ma Temistocle era convinto che le due poleis sarebbero presto entrate in conflitto per l'egemonia sul mondo greco. Così, nel ricostruire la sua città dopo le devastazioni persiane ,Temistocle la cinse di mura e iniziò la costruzione di un «corridoio» fortificato per unire la città al porto e assicurare i rifornimenti via mare. Atene invece si proiettava verso un futuro di potenza marittima. la flotta da guerra ateniese contava trecento triremi.
La potenza navale di Atene
Le triremi erano imbarcazioni agili e veloci e avevano dimensioni contenute lunghe circa 32 metri, larghe 6, alte soltanto z metri, uno dei quali sotto il pelo dell'acqua. Le triremi era-no dotate di alberi e vele, che venivano tolti in occasione delle battaglie. La flotta da guerra richiedeva un costante allenamento dei rematori, dei nostromi e dei timonieri. Basta pensare che una flotta di cento triremi imbarcava 17000 rematori, in gran parte uomini liberi e cittadini, per capire quale impegno finanziario e sociale fosse richiesto alla polis.
La prima lega navale
LA PRIMA LEGA NAVALE La potenza navale di Atene sembrava una garanzia contro le mire di rivincita persiane. Della lega facevano parte, con Atene, le città della Ionia e di parecchie isole dell'Egeo. Ogni città doveva contribuire con la fornitura di navi o con il pagamento di un tributo in denaro, che veniva conservato nel tesoro del tempio ed era gestito da Atene per le necessità della flotta. La lega era un'alleanza difensiva e offensiva permanente, dunque l'eventuale ritiro di una città era considerato un atto di ribellione e poteva essere represso con la forza.
Cimone e la politica anti-spartana
La politica anti-spartana di Temistocle era fortemente avversata da Cimone, figlio di Milziade, trionfatore nella battaglia di Maratona. Egli era leale nei confronti del regime democratico, ma sosteneva la linea tradizionale di buona parte dell'aristocrazia, ovvero di alleanza con Sparta e di lotta senza quartiere contro i Persiani. Nel 471 a.C. Da quel momento, in poi, la Persia non rappresentò più un pericolo e altre città dell'Egeo aderirono alla lega navale. La fortuna politica di Cimone si offuscò pochi anni dopo, nel 464 a.C., quando un forte terremoto colpì Sparta e gli Iloti approfittarono della situazione per mettere in atto una grande rivolta, che viene ricordata come terza guerra messenica. La conseguenza di questo caso diplomatico-militare fu che nel 461 a.C. Cimone venne ostracizzato. l'alleanza con Sparta fu rotta e Atene si alleò con Argo, tradizionale nemico di Sparta. La caduta di Cimone ebbe come causa immediata l'incidente con gli Spartani, ma era il segno di cambiamenti in atto nella politica cittadina.
Ascesa di Pericle
Dopo l'allontanamento di Cimone prevalse ad Atene la fazione politica che sosteneva il rafforzamento delle istituzioni democratiche e l'allargarmento della partecipazione del popolo al potere. Per breve tempo alla guida dei democratici fu Efialte, un aristocratico che godeva di grande prestigio. La reazione dei nobili fu violenta ed Efialte fu assassinato. Pericle.
Per più di trent'anni egli dominò la vita politica ateniese, tanto che la sua epoca è stata definita «età di Perirle». Pericle fu eletto stratego nel 454, nel 448-446 e poi per quindici volte successive dal 443 a. Gli appartenenti alle classi superiori, che vivevano delle rendite provenienti dalle loro terre e disponevano dell'aiuto di gruppi di amici e dipendenti , erano i soli che potevano dedicarsi all'attività politica e usavano le opportunità offerte dalle istituzioni democratiche per esercitare la loro influenza. Il potere personale di Pericle durò tanto a lungo e fu così marcato, che secondo lo storico Tucidide «a parole era democrazia, nei fatti era il governo del primo cittadino».
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi passi di Atene verso la supremazia nel mondo greco?
- Qual era il ruolo della flotta ateniese e come veniva mantenuta?
- Come influenzò Cimone la politica ateniese e quale fu la sua sorte?
- Quali cambiamenti avvennero nella democrazia ateniese dopo l'allontanamento di Cimone?
- Come si caratterizzò il governo di Pericle ad Atene?
Temistocle, prevedendo un conflitto con Sparta, fortificò Atene e costruì un corridoio per collegare la città al porto, proiettando Atene verso una potenza marittima con una flotta di trecento triremi.
La flotta ateniese, composta da triremi, richiedeva un costante allenamento e un grande impegno finanziario e sociale, con 17000 rematori per cento triremi, sostenuta dalla Prima Lega Navale.
Cimone, sostenitore dell'alleanza con Sparta, vide la sua fortuna politica declinare dopo un terremoto a Sparta e la rivolta degli Iloti, portando al suo ostracismo e alla rottura dell'alleanza con Sparta.
Dopo Cimone, la fazione democratica prevalse, promuovendo il rafforzamento delle istituzioni democratiche e l'allargamento della partecipazione popolare, con Efialte e poi Pericle al comando.
Pericle dominò la politica ateniese per oltre trent'anni, con un potere personale così marcato che, secondo Tucidide, era una democrazia solo di nome, ma di fatto il governo del primo cittadino.