Concetti Chiave
- Milèto era una città costiera strategica in Asia Minore, importante per il commercio tra Mesopotamia e il Mar Egeo.
- Fondata tra il 1077 e il 1044 a.C., Milèto divenne parte della Lega Ionia per resistere all'espansione persiana.
- La città conobbe diverse dominazioni, tra cui quella di Lidia e Persia, e fu liberata da Alessandro Magno nel 334 a.C.
- Milèto fu un centro culturale di rilievo, ospitando filosofi come Talete e Anassimandro.
- La città fiorì economicamente sotto l'Impero Romano ma decadde dal VI secolo, aggravata da un terremoto nel X secolo.
Indice
La fondazione e la posizione strategica
Milèto, traduzione dal greco antico Μίλητος, è stata una città costiera in Asia Minore, situata in una regione anticamente chiamata Caria. Si trovava in una posizione strategica sulla costa sud-occidentale dell’Anatolia non molto lontano dalla foce del Meandro: costituiva quindi un’importante via per le carovane e il commercio, perché collegava la Mesopotamia alle coste del mar Egeo.
La data precisa della fondazione di Milèto non ci è nota, ma gli storici la collocano tra il 1077 e il 1044 a.C. Milèto viene citata nell’Iliade come una città caria, i cui abitanti combattono contro gli Achei. Secondo la tradizione, in seguito la città fu strappata al dominio della Caria e colonizzata dagli Ioni e rimase, fino all’VIII secolo a.C. sotto la dinastia di una dinastia che, secondo alcune teorie, proveniva da Atene, i Nelidi. La lingua parlata a Milèto era il dialetto ionico e per questa caratteristica viene considerata una città ionica nonostante ciò non corrisponda alla sua posizione geografica.
La politica e le alleanze di Milèto
In generale, la politica di Milèto è stata orientata a mantenere un rapporto cordiale con tutte le altre grandi potenze mediterranee; particolarmente stretto fu la relazione con l’Egitto, che infatti Milèto appoggiò finanziariamente nella sua guerra contro gli Assiri. Milèto inoltre si unì, nel VII secolo a.C. alla Lega Ionia, un’alleanza tra le dodici città della Ionia stretta per contrastare l’espansione dell’impero persiano. La cosiddetta Dodecapoli Ionia includeva, oltre a Milèto, le città di Chio, Samo, Èfeso, Miunte, Priene, Colofone, Clazomene, Focea, Eritre e Magnesia.

Conflitti e cambiamenti di potere
Durante il VII secolo a.C. scoppiò una guerra contro il regno di Lidia, che ostacolava i commerci di Milèto via terra. Durante il periodo bellico Trasibulo divenne tiranno della città e introdusse l’uso della moneta, l’elettro, che in seguito la stessa Atene imitò, adottando la dracma.
Alla morte di Trasibulo nel 590 a.C., il re della Lidia Creso riuscì a esercitare la propria influenza sulla città, prima che in Milèto si instaurasse il governo teocratico dei Molpoi, sacerdoti di Apollo (che era anche patrono della città). Il potere dei Molpoi ebbe fine con l’arrivo di Ciro, imperatore persiano, che affidò la città a Istieo, un tiranno di sua fiducia. Nel 499 a.C. il tiranno Aristagora di Mileto, finora fedele ai persiani, si ribellò al loro potere e la sua ribellione ispirò molte altre città greche; tuttavia, la rivolta fallì e i ribelli furono sconfitti nella battaglia di Lade, con la conseguenza che Milèto fu distrutta e saccheggiata dai vittoriosi persiani.
La rinascita e la decadenza di Milèto
Tuttavia, i greci recuperarono la vittoria con la battaglia di Micale nel 479 a.C., durante la quale la flotta persiana fu distrutta. In seguito, Milèto fu ricostruita e rimase sotto l’influenza ateniese fino a che, nel 412 a.C., la città uscì dalla Lega e si alleò con Sparta. Nel 401 a.C. Sparta consegnò Milèto al satrapo Tissaferne, nelle cui mani rimase anche mentre le altre città greche aderivano alla rivolta di Ciro il Giovane. Ciro tentò l’assedio di Milèto ma fallì, e la città rimase sotto il dominio di Tissaferne fino a che non venne liberata da Alessandro Magno nel 334 a.C. Milèto, ora città libera, entrò allora a far parte della provincia romana d’Asia nel 133 a.C. In seguito, però, perse la libertà perché appoggiò Mitridate nella sua guerra contro Roma. Durante il periodo di sottomissione all’impero romano, Milèto conobbe una nuova fioritura, soprattutto a livello economico; a partire dal VI secolo, però, iniziò la sua decadenza, resa definitva da un terremoto nel X secolo, che ne distrusse gran parte degli edifici.
L'eredità culturale di Milèto
Milèto ospitò personalità come Talete e Anassimandro, che resero la città la culla della filosofia e delle scienze naturali e geografiche.
per approfondimenti vedi anche:
Scuola Ionica di Mileto: Talete, Anassimandro e Anassimene
Scuola ionica di Mileto -Tre pensatori
Domande da interrogazione
- Qual era la posizione strategica di Milèto e perché era importante?
- Quali furono le principali alleanze politiche di Milèto?
- Chi era Trasibulo e quale innovazione introdusse a Milèto?
- Quali furono le conseguenze della ribellione di Aristagora contro i persiani?
- Quali furono le influenze culturali e scientifiche di Milèto?
Milèto si trovava sulla costa sud-occidentale dell'Anatolia, vicino alla foce del Meandro, costituendo un'importante via per le carovane e il commercio tra la Mesopotamia e le coste del mar Egeo.
Milèto mantenne rapporti cordiali con le grandi potenze mediterranee, appoggiò l'Egitto contro gli Assiri e si unì alla Lega Ionia per contrastare l'espansione persiana.
Trasibulo fu un tiranno di Milèto durante la guerra contro il regno di Lidia e introdusse l'uso della moneta, l'elettro, che fu poi imitata da Atene con la dracma.
La ribellione di Aristagora fallì, portando alla distruzione e al saccheggio di Milèto da parte dei persiani, ma i greci recuperarono la vittoria nella battaglia di Micale.
Milèto fu la culla della filosofia e delle scienze naturali e geografiche, ospitando personalità come Talete e Anassimandro.