Concetti Chiave
- Le origini degli Etruschi sono incerte, ma la lingua suggerisce una possibile migrazione dall'Asia Minore.
- Il territorio etrusco era diviso in città-stato indipendenti governate da un re e un'assemblea aristocratica.
- Gli Etruschi raggiunsero il loro apice tra il VII e il VI secolo a.C., ma furono poi sconfitti da Siracusa e conquistati da Romani, Celti e Sanniti.
- L'economia etrusca si basava principalmente sulle risorse minerarie, con un'importante produzione di metalli come rame e ferro.
- Il commercio etrusco si estendeva nel Mediterraneo, facilitato da rotte commerciali controllate per l'esportazione dei metalli.
Indice
Origine e organizzazione degli Etruschi
L’origine degli Etruschi non è chiara.
La somiglianza tra la lingua etrusca e quelle parlate nell’Asia Minore fanno ipotizzare ad una lenta migrazione dall’Oriente.
Il territorio era diviso in città-stato indipendenti.
Il re, chiamato lucumone, governava insieme ad un’assemblea di aristocratici.
Le città si riunivano in leghe di natura religiosa e militare. La più importante era la dodecapoli.
I rappresentanti si riunivano nei pressi del lago Bolsena, nel Fanum Voltumnae, dove si celebravano anche dei giochi.
Espansione e declino politico
Tra il VII e il VI secolo a.C. gli Etruschi controllavano l’area compresa tra la pianura padana e la Campania.
Le loro flotte entrarono in concorrenza con quelle cartaginesi e della Magna Grecia.
Nonostante fossero arrivati a conquistare la Corsica orientale dai Greci, la lega delle poleis si rivelò debole sul piano politico, finendo facilmente conquistate da popoli più organizzati.
Nel 474 a.C. persero il controllo del Mar Tirreno a causa di Siracusa, che ne distrusse la flotta.
Dopo essere attaccati dai Celti a nord e dai Sanniti a Sud, i Romani la conquistarono dall’interno.
Economia e commercio etrusco
Nonostante favorissero lo sviluppo dell’agricoltura (cereali, vini e oli) la loro ricchezza più importante veniva dalle risorse minerarie.
Rame, stagno, allume, ferro dall’isola d’Elba (lavorato a Populonia) e argento dell’Argentario.
Per esportare i metalli in terre lontane si assicurarono il controllo delle rotte mediterranee e il commercio con Fenici e Cartaginesi.
I metalli alimentarono l'artigianato.