Concetti Chiave
- La crisi economica tra IV e VII secolo segnò il declino della civiltà greco-romana, con un crollo del tenore di vita nel Mediterraneo.
- Le invasioni barbariche non distrussero le infrastrutture; i capi barbari miravano a integrarsi nella società romana e spartirsi le sue ricchezze.
- Già prima delle invasioni, l'Occidente latino era in declino economico rispetto all'Oriente, con province come la Gallia e l'Italia gravemente colpite.
- La proprietà terriera rimase centrale per la supremazia sociale, con terre distribuite ai barbari e alla Chiesa attraverso trattati e donazioni.
- I commerci furono i più colpiti dalla nuova situazione, mentre il controllo dei padroni sui contadini potrebbe essersi allentato secondo alcuni storici.
Indice
La crisi economica mediterranea
La crisi dell’antica economia mediterranea, provocò la fine di un’intera civiltà, la civiltà greco-romana. Gli archeologi ci dicono che tra IV e VII secolo prima l’Occidente, e poi tutto il mondo mediterraneo conobbero una drammatica crisi economica, un declino pesantissimo del tenore di vita, un vero e proprio crollo del livello complessivo di civiltà.
Le invasioni barbariche e le loro conseguenze
Non basta dire che fu colpa delle invasioni barbariche, immaginando magari che i barbari, arrivando, abbiano distrutto tutto quello che trovavano. Lo scopo dei capi barbari e dei loro seguaci era di spartirsi le ricchezze del mondo romano; non volevano distruggere le città, i palazzi, i circhi e le ville, le strade, gli acquedotti e i mercati, ma far parte anche loro di quella società ricca e progredita.
Declino economico dell'Occidente latino
Sul piano economico l’Occidente latino stava già perdendo terreno rispetto all’Oriente greco. Fin dal III-IV secolo grandi province come la Gallia e la stessa Italia erano state colpite da una gravissima crisi economica ed erano in parte spopolate.
Stato delle città e delle province
Già prima delle invasioni san Girolamo afferma che certe città della Pianura Padana erano «cadaveri di città semidiroccate», e in Gallia del Nord i Franchi si erano stabiliti in un paese ridotto a un deserto. Altre province, però, come la Spagna o l’Africa, erano ricche e prospere; eppure anch’esse entrarono in crisi dopo le invasioni. Bisogna esaminare i cambiamenti che le invasioni barbariche provocarono nel funzionamento dell’economia.
Proprietà terriera e supremazia sociale
Gli stanziamenti dei barbari non cambiarono le regole di base della vita economica. La proprietà terriera rimase il fondamento della supremazia sociale: chiunque contasse qualcosa, a partire dal re, possedeva vaste estensioni di terra e dava lavoro a un gran numero di coloni e schiavi.
Distribuzione delle terre e ruolo dei re
Molta terra passò di mano durante le invasioni: fu ceduta dal governo imperiale ai barbari, con i trattati che assegnavano loro le zone in cui stabilirsi; fu confiscata dai re a quei latifondisti romani che erano espatriati oppure erano rimasti coinvolti in qualche ribellione; fu regalata alla Chiesa da cristiani ansiosi di guadagnarsi il Paradiso.
I re, a loro volta, distribuivano la terra ai loro uomini, così che ogni Goto, Franco, Vandalo divenne un proprietario terriero, abbastanza ricco da poter dedicare tutto il proprio tempo alla guerra.
Condizione dei contadini e dei coloni
Sappiamo poco di quel che accadde ai contadini dipendenti: secondo qualche storico la condizione dei coloni peggiorò, e a causa della violenza diffusa la schiavitù tornò ad allargarsi rispetto ai tempi del tardo impero romano. Ma secondo altri storici – e fra loro il più importante studioso oggi vivente dell’epoca romano-barbarica, Chris Wickham – il controllo dei padroni sui contadini si alleggerì col crollo dell’impero, consentendo ai lavoratori della campagna di vivere più liberamente e di pagare affitti e imposte meno pesanti. Non è dunque nelle campagne che bisogna cercare l’origine della crisi. Furono soprattutto i commerci a soffrire della nuova situazione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi economica nel Mediterraneo tra il IV e il VII secolo?
- In che modo le invasioni barbariche influenzarono l'economia del Mediterraneo?
- Qual era la condizione dei contadini durante e dopo le invasioni barbariche?
- Quali furono le conseguenze delle invasioni barbariche sulla proprietà terriera?
La crisi economica nel Mediterraneo tra il IV e il VII secolo fu causata da un declino del tenore di vita e un crollo del livello complessivo di civiltà, non solo dalle invasioni barbariche. L'Occidente latino stava già perdendo terreno rispetto all'Oriente greco, e grandi province come la Gallia e l'Italia erano in crisi economica e spopolate.
Le invasioni barbariche non cambiarono le regole di base della vita economica, ma provocarono cambiamenti significativi. La terra passò di mano, venendo ceduta ai barbari o confiscata dai re, e la proprietà terriera rimase il fondamento della supremazia sociale. Tuttavia, furono soprattutto i commerci a soffrire della nuova situazione.
La condizione dei contadini dipendenti è oggetto di dibattito tra gli storici. Alcuni sostengono che peggiorò, con un aumento della schiavitù, mentre altri, come Chris Wickham, affermano che il controllo dei padroni si alleggerì, permettendo ai contadini di vivere più liberamente e di pagare affitti e imposte meno pesanti.
Durante le invasioni barbariche, molta terra passò di mano: fu ceduta ai barbari, confiscata dai re o regalata alla Chiesa. I re distribuivano la terra ai loro uomini, rendendo molti barbari proprietari terrieri abbastanza ricchi da dedicarsi alla guerra.