Concetti Chiave
- Gli Unni, considerati paradigma dell'inciviltà, erano un popolo bellicoso dalle abitudini rozze, noti per il loro aspetto inquietante e pratiche distintive come il cranio appiattito e le cicatrici facciali.
- Attila, nato intorno al 406, divenne un abile guerriero e politico, capace di unire tribù disparate e minacciare l'Impero Romano d'Oriente e d'Occidente con la sola promessa di guerra.
- Nonostante la sua fama di "flagello di Dio", Attila è anche visto come un leader che cercava di unire le tribù unne in un'unica nazione per contrastare la debolezza sfruttata da Romani e capi germanici.
- La politica espansiva di Attila portò a conquistare territori dalla Russia meridionale al bacino del Danubio, sfruttando relazioni con l'Impero Romano d'Oriente e d'Occidente a suo vantaggio.
- Le campagne di devastazione di Attila si estesero fino alla Gallia e all'Italia, ma furono interrotte dalla necessità di concludere una pace con papa Leone, prima della sua morte in Pannonia nel 453.

Indice
Popolo degli Unni: paradigma dell’inciviltà
Secondo delle supposizioni, il popolo degli Unni deriva da una tribù mongolica. Si trattava di un popolo bellicoso, passato alla storia come paradigma dell'inciviltà.
Il popolo degli Unni è noto per le sue barbarie e abitudini particolari, come quella di indossare sempre lo stesso abito fino a quando non è ridotto a brandelli, o di non avere una casa o una legge o uno stabile tenore di vita. Erano rozzi, mangiavano radici di erbe selvatiche e carne cruda di qualsiasi animale. Così diversi dai civilizzati romani, apparivano ai sudditi dell'impero piuttosto inquietanti anche solo nell'aspetto fisico: avevano il cranio appiattito artificialmente e cicatrici sul viso (i guerrieri se le procurano in segno di lutto per i più valorosi tra loro che morivano in battaglia). A governare questo popolo bellicoso vi era Attila.
Per ulteriori approfondimenti sul popolo degli Unni vedi anche qua
Attila: cenni biografici e abilità
Attila, il più famoso dei re barbari, nasce intorno al 406, in una famiglia nobile. Gli zii paterni Octar e Rua hanno guidato la calata degli Unni che, partiti dell'Asia centrale, travolgono tutti i popoli che incontrano fino ad arrivare ai confini dell'Impero Romano d'Occidente. Il giovanissimo Attila (nome particolare, che significa Piccolo Padre e potrebbe quindi essere un appellativo che gli fu dato in seguito), come tutti i bambini della tribù impara a cavalcare ancor prima di camminare, e prima dei 5 6 anni sa già usare il micidiale arco unno mentre galoppa in sella al suo cavallo.
Attila nel quinto secolo controlla un vasto impero, una costante minaccia per l'impero romano sia a Oriente sia a Occidente. Conquista per i posteri la fama di "flagello di Dio", ma la sua figura storica potrebbe discostarsi almeno in parte da quella del sanguinario guerriero. Attila è certamente un grande guerriero, ma anche un abile politico, che riesce a tenere unite disparate tribù non abituate ad essere soggette a un solo capo. Oltre alle sue doti militari, Attila mostra un'abilità non comune a farsi pagare tributi in oro, solo con la minaccia di muovere guerra a chi non si fosse sottomesso alle sue pretese. Eppure, nonostante si sappia molto delle sue imprese, poco ci è noto della sua vita personale e per un buon motivo: non esistono fonti unne che raccontino qualcosa del loro grande imperatore e della loro storia. Attila rimane dunque nel racconto storico e nell'immaginario popolare un personaggio terrificante, uno dei barbari che hanno contribuito alla dissoluzione dell'Impero Romano. Nella tradizione contemporanea in modo superficiale Attila ci viene presentato come un invasore, un uomo che pensa solo alla conquista e alla distruzione di tutto.
Sotto altri punti di vista invece viene giudicato in maniera differente, ovvero come un re che aveva quale obiettivo quello di voler unire tutte le tribù unne, creando un’unica Nazione. L’elemento infatti che caratterizzava gli Unni era infatti la loro debolezza che spesso li portava ad essere sfruttati sia dai Romani sia dai capi germanici.
Politica di Attila
Grazie alla sua politica espansiva riuscì ad assoggettare sia la Scozia che la Persia e successivamente ad avere il controllo delle popolazioni germaniche in area occidentale. Secondo le fonti storiche inoltre gli Unni inoltre operarono più volte come ausiliari del popolo Romano contro popolazioni come ad esempio i Burgundi o come ausiliari del regno franco. Attila giunse a controllare un regno che si estendeva dalla Russia meridionale fino a tutto il bacino del Danubio. Gli Unni avevano relazioni sia con l’Impero Romano d'Oriente di Teodosio sia con l’Impero Romano d’Occidente. Tra Impero Romano d’Oriente di Teodosio e Unni vi fu un periodo di pace che durò fino all’anno 441. Dopo questa data iniziò da parte di Attila una vera e propria guerra di devastazione che sarebbe durato almeno fino al 447. Vi furono la devastazione della Tracia, della Grecia fino all’area delle Termopili. L’accondiscendenza dell’Impero Romano d’Oriente verso gli Unni di Attila fu veramente netta ed era Attila a trarne sempre dei vantaggi. Mentre le relazioni con Roma inizialmente erano amichevoli ed improntate su una politica basata su tributi che essa dava agli Unni, successivamente queste relazioni cambiarono e Attila iniziò a mostrare tutta la sua arroganza anche con l’Impero Romano d’Occidente. I rapporti tra queste due realtà furono sempre caratterizzate da alti e bassi.
Attila riuscì anche a devastare numerosi territori della Gallia, ma ad un certo punto decise di ritirarsi lungo la via militare Reims-Metz. Un’altra campagna di devastazione fu portata avanti dagli Unni a partire dal 452 nelle terre italiche, dove conquistarono e devastarono la città di Aquileia, per poi continuare a combattere in altre aree dell’Italia settentrionale, dove riportarono numerose conquiste. Essendo però gli Unni stremati, Attila decise di non continuare la sua campagna di devastazione dell’Italia, concludendo una pace con il papaLeone e facendo quindi ritorno al di là delle Alpi. Ritornato nei territori Attila morì in Pannonia in data 16 marzo 453.
Domande da interrogazione
- Chi era Attila e quale era la sua origine?
- Quali erano le caratteristiche del popolo degli Unni?
- Quali furono le principali conquiste di Attila?
- Come si svilupparono le relazioni tra Attila e l'Impero Romano?
- Quali furono le ultime azioni di Attila prima della sua morte?
Attila era il re degli Unni, nato intorno al 406 in una famiglia nobile. Era noto per le sue abilità militari e politiche, riuscendo a unire diverse tribù sotto il suo comando.
Gli Unni erano considerati un popolo bellicoso e incivile, noti per le loro barbarie e abitudini particolari, come indossare lo stesso abito fino a ridurlo a brandelli e mangiare carne cruda.
Attila riuscì a controllare un vasto impero che si estendeva dalla Russia meridionale al bacino del Danubio, assoggettando la Scozia, la Persia e le popolazioni germaniche.
Le relazioni inizialmente amichevoli con l'Impero Romano d'Occidente si deteriorarono, mentre con l'Impero Romano d'Oriente vi fu un periodo di pace fino al 441, seguito da una guerra di devastazione.
Attila devastò numerosi territori della Gallia e dell'Italia settentrionale, ma decise di concludere una pace con il papa Leone e ritirarsi, morendo in Pannonia il 16 marzo 453.