Concetti Chiave
- Gli Assiri erano un popolo nomade con una forte vocazione militare ed espansionistica, caratterizzato da un sistema militare che coinvolgeva gran parte della popolazione.
- Utilizzavano la deportazione di massa delle popolazioni conquistate per lavori forzati, sostenendo così la costruzione di infrastrutture e opere pubbliche.
- Le città fortificate assire, come Nìnive, erano circondate da mura imponenti e ospitavano strutture religiose imponenti come le ziggurat, arricchite da bassorilievi che celebravano le vittorie militari.
- L'arte assira ritraeva figure mostruose e divinità con caratteristiche umane e animali, mentre le tavolette cuneiformi tramandavano leggi, riti e usanze.
- L'impero assiro crollò a causa di conflitti interni e coalizioni esterne, venendo sostituito dall'Impero neobabilonese, ma mantenendo alcune pratiche amministrative e istituzionali.

Indice
Assiri: mappa concettuale e caratteristiche
Come abbiamo introdotto, gli Assiri erano un popolo nomade dalla feroce vocazione espansionistica.
Per questo si può considerare un vero e proprio esercito, il cui sistema militare imponeva la mobilitazione permanente di gran parte della popolazione. Per questo motivo, gli Assiri ricorsero al sistema delle deportazioni di massa: dai popoli soggiogati venivano prelevate grandi quantità di uomini che, come schiavi o come lavoratori semiliberi, dovevano provvedere alla coltivazione e ad altri servizi, come la costruzione di opere pubbliche, canali per irrigazione, fortificazioni. Grazie a un’efficiente amministrazione, incentrata sui funzionari del palazzo reale, gli Assiri riuscirono a tenere saldamente in pugno le regioni conquistate. Soprattutto ci riuscirono grazie alla politica della forza o, per meglio dire, del terrore. Iscrizioni e cronache assire insistono sulle atrocità commesse contro le popolazioni sconfitte (anche allo scopo di scoraggiare i futuri nemici). Così un documento del tempo descrive lo sterminio cui un re assiro si abbandonò nei confronti degli abitanti di una città ribelle: “Davanti alla porta della città innalzai un ponticello di terra, scorticai tutti i capi dei ribelli e disposi le loro pelli lì sopra; alcuni lì seppellii vivi, altri, impalai. Molti prigionieri li bruciai, molti li presi vivi: ad alcuni tagliai le mani e le dita, ad altri il naso e le orecchie, a d altri cavai gli occhi. Feci un mucchio dei vivi e un mucchio dei morti; legai le loro teste ai pali, tutto intorno alla città. Bruciai con il fuoco i loro figli e le loro figlie. Distrussi e devastai la città, la bruciai con il fuoco, la annientai completamente".
Per molto tempo la superiorità militare degli Assiri fu l’arma vincente: tuttavia questa stessa forza conteneva in sé i germi della futura decadenza. Infatti, i re assiri non riuscirono mai ad amalgamare realmente i popoli, sottomessi, così da formare uno Stato unitario. Odiati e isolati dai popoli vicini, erano temuti per la loro potenza e non seppero procurarsi alleati tra le popolazioni sottomesse. Quando la superiorità militare degli Assiri venne meno e poté così formarsi una coalizione contro di loro, il crollo dell’Impero fu immediato e l’odio covato dai vincitori fu tale da cancellarli completamente dalla storia.
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Città fortificate e dei mostruosi: la società assira
Proprio a confermare il loro carattere bellico e al servizio di questo, vennero costruite delle città fortezza, circondate da imponenti mura difensive. Ne è un esempio Nìnive, l’ultima capitale assira che era circondata da una cinta muraria in laterizio alta ventiquattro metri e lunga oltre dodici chilometri. All’interno delle mura cittadine sorgevano poi imponenti palazzi, costruiti soprattutto per scopi religiosi, come le ziggurat, alti edifici che richiamavano la forma della montagna. Le mura cittadine erano poi scolpite con bassorilievi che narravano le imprese belliche dei sovrani in modo che il popolo fosse continuamente cosciente del proprio potere. Le stesse città erano poi perfettamente progettate in forma rettangolare, come dimostrano i resti della città di Dur-Sharukkin, e avevano grandi porte monumentali all’ingresso. Ne sono un esempio i due lamassù in alabastro, mostri alati androcefali oggi conservati al museo del Louvre di Parigi. L’arte assira è solita rappresentare queste divinità mostruose. Le stesse ziggurat in onore degli dei avevano spesso aspetti terrificanti e custodivano oggetti e amuleti che rappresentavano personaggi metà umani metà animali. Un altro aspetto molto importante della civiltà assira poi sono le tavolette incise con caratteri cuneiformi che essi ci hanno tramandato. Testimoniano la volontà del popolo di tramandare le proprie gesta e descrivono riti, leggi e usanze di questa civiltà meravigliosa.
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La fine del popolo degli Assiri
L’impero assiro, fondato sulla guerra, terminò, per ironia della sorte, consumato dal conflitto civile con i Babilonesi, popolo ribelle delle province assire, intorno al 609 a.C. Così ci viene raccontato nel volume Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco: “A metà del VII secolo a.C. l’Impero assiro è all’apice del suo potere. Pochi decenni dopo, le sue città principali sono distrutte e il suo ultimo re sconfitto. Il suo principale erede è l’Impero neobabilonese, fondato dall’usurpatore Nabopolassar, che con i Medi, suoi alleati, pone fine al dominio assiro sul Vicino Oriente. Benché l’Impero neobabilonese abbia la propria sede a Babilonia e nasca dal conflitto con l’Assiria, esso può essere considerato una sua continuazione dal punto di vista di molte delle istituzioni e delle pratiche amministrative. Negli anni Quaranta del VI secolo a.C. questo nuovo regno incontra a sua volta un potente avversario: l’emergente Impero persiano sotto il comando del suo re Ciro. Quest’ultimo, dopo aver sconfitto prima i Medi e poi il regno dei Lidi nel 539 a.C., batte Nabonedo, l’ultimo sovrano neobabilonese, e mette fine all’indipendenza di Babilonia.”
Per ulteriori approfondimenti sui Babilonesi vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual era la principale caratteristica del popolo assiro?
- Come gestivano gli Assiri le popolazioni soggiogate?
- Qual era il ruolo delle città fortificate nella società assira?
- Quali furono le cause della caduta dell'Impero assiro?
- Qual è l'eredità lasciata dagli Assiri?
Gli Assiri erano un popolo seminomade con una forte vocazione espansionistica e bellica, considerato un vero e proprio esercito dedito alla conquista.
Gli Assiri utilizzavano il sistema delle deportazioni di massa, prelevando uomini dai popoli sottomessi per lavorare come schiavi o lavoratori semiliberi in agricoltura e costruzioni.
Le città fortificate, come Nìnive, erano costruite per scopi difensivi e religiosi, con imponenti mura e palazzi, e servivano a dimostrare il potere bellico degli Assiri.
L'Impero assiro cadde a causa della sua incapacità di unificare i popoli sottomessi e della formazione di una coalizione contro di loro, culminando nel conflitto con i Babilonesi.
Gli Assiri hanno lasciato un'importante eredità culturale attraverso le tavolette incise con caratteri cuneiformi, che documentano riti, leggi e usanze della loro civiltà.