VittorioMello
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Concetti Chiave

  • La classe media è cresciuta nel dopoguerra grazie all'economia e alle nuove professioni, ma resta ambigua e diversificata, come indicato da Paolo Sylos Labini.
  • Charles Wright Mills descrive i "colletti bianchi" come una nuova categoria impiegatizia, intermediaria fra borghesia e operai, politicamente indifferente e manipolata.
  • La disuguaglianza economica persiste, influenzando l'accesso a istruzione e servizi, nonostante lo sviluppo economico abbia ridotto alcune disparità sociali.
  • La povertà è distinta in assoluta e relativa, influenzando l'esclusione sociale e la stratificazione, con mobilità sociale limitata in alcune società.
  • La devianza è vista come una reazione alla stratificazione sociale, influenzata da norme e subculture, con teorie di Merton e Becker che offrono spiegazioni diverse.
Questo appunto di Sociologia presenta due concetti fondamentali nello studio della sociologia contemporanea: i concetti di esclusione e di stratificazione sociale, spiegandone il loro significato e illustrandoli alla luce degli studi e delle teorie elaborate dai principali studiosi che hanno affrontato questi temi.
I meccanismi di esclusione e stratificazione in sociologia articolo

Indice

  1. Il concetto di Classe Media nella società contemporanea e la teoria dei Colletti Bianchi di Mills
  2. La disuguaglianza sociale come origine dei meccanismi di esclusione e stratificazione nella società contemporanea
  3. La Devianza come fenomeno sociale di risposta all’esclusione e alla stratificazione

Il concetto di Classe Media nella società contemporanea e la teoria dei Colletti Bianchi di Mills

Nella società contemporanea, a seguito del boom economico verificatosi a seguito della Seconda guerra mondiale, vi è stato un aumento generalizzato del benessere della popolazione dei paesi industrializzati, la quale ha indirettamente generato la crescita della classe media, frutto anche della nascita di nuove professioni legate alla tecnologia, alle organizzazioni e alle società pubbliche e private.
L'espressione classe media indica una posizione nella società a metà tra l'alta borghesia e la classe operaia.

La fisionomia delle classi medie è sempre poco distinta e in continuo cambiamento, poiché rappresenta il ceto sociale più adattabile al cambiamento, che riesce a cogliere da questo degli stimoli per rinnovarsi.
Una riflessione sulla classe media è stata svolta da Paolo Sylos Labini, il quale ha messo in evidenza la scarsa omogeneità di queste ultime poiché possono essere composte da piccola borghesia autonoma come commercianti, artigiani, dalla piccola borghesia impiegatizia come tecnici, insegnanti, impiegati pubblici e altre categorie come il clero o i militari. In generale la classe media si presenta sostanzialmente ambigua, sprovvista di un codice sicuro e unitario di valori e quindi imprevedibile per quanto riguarda la condotta nella società.
Charles Wright Mills offre la sua interpretazione di questo nuovo concetto nella sua opera “Colletti Bianchi” (White Collars), nella quale delinea una categoria di impiegati nata in seguito all'espansione del settore terziario, addetta principalmente alla burocrazia pubblica e privata che nella società occupa la posizione tra la borghesia imprenditoriale e gli operai salariati. Questa categoria, politicamente indifferente e che accetta passivamente i modelli culturali della società di massa, viene manipolata dalla borghesia imprenditoriale che li sfrutta. Nonostante ciò, essi si attribuiscono uno status sociale più elevato rispetto ai colletti blu (operai) anche se in realtà la loro condizione differisce di poco. Bisogna riconoscere che la società contemporanea ha subito un cambiamento di tipo economico che ha permesso ai ceti più bassi di accedere a beni e servizi che prima erano loro esclusi, soprattutto per quanto riguarda il settore dei servizi rivolti ai giovani. Ciò ha portato ad un omogenizzazione degli stili di vita, favorita anche dall'azione comunicativa massiva dei mass media.

La disuguaglianza sociale come origine dei meccanismi di esclusione e stratificazione nella società contemporanea

Nonostante per alcuni aspetti lo sviluppo economico abbia appianato alcune disuguaglianze davvero evidenti fra i ceti sociali, altre disuguaglianze, specie le disuguaglianze economiche rimangono comunque un fattore rilevante in quanto chi nasce in una posizione meno agiata non ha le stesse opportunità di chi appartiene ad un comparto più alte della società, quindi non parte dalla stessa linea di partenza per raggiungere il medesimo obiettivo. Chi ha un basso reddito ha anche, secondo il rapporto Black risalente agli anni Ottanta, più basse speranze di vita. In generale, invece, chi ha un reddito alto riesce a raggiungere un maggiore grado di istruzione e di conseguenza un miglior tenore di vita, determinato dalle migliori possibilità di accesso ai servizi.
Una delle conseguenze dei processi di sviluppo avvenuti nei paesi industrializzati è stata la comparsa dei flussi migratori che caratterizzano l'età contemporanea e le società industriali. Una delle conseguenze di questo fenomeno è stata la compensazione di status ovvero un confronto che l'individuo di una società mette in atto con le comunità immigrate che possono portarlo a sentirsi superiore a quest'ultime oppure, di solito in casi di crisi economiche o sociali, a valutare la propria posizione come svantaggiata in questo caso si parla di deprivazione relativa che precisamente è un fenomeno per cui il confronto con standard ideali di riferimento o con altri individui incide in modo negativo sul giudizio che le persone formano sulla propria posizione sociale.
I sociologi applicano una distinzione necessaria per lo studio dei fenomeni in società industrializzate. Essi distinguono la povertà in assoluta e relativa; questo perché in queste società è comune che le persone o nuclei famigliari riescano a procurarsi le risorse per soddisfare i bisogni primari ma non abbiano accesso a delle comodità che sono ritenute normali e necessarie per una vita civile. In Italia il tasso di povertà relativa e del 12,7 % circa mentre quello di povertà assoluta del 6,8 %. In generale si incontrano situazioni di povertà relativa in famiglie numerose, famiglie in cui manca uno o entrambi i genitori e negli anziani soli.
In altri casi è possibile che la povertà sia fluttuante ovvero che la persona attraversi dei periodi di difficoltà economica temporanei. Il fenomeno della povertà risulta essere strettamente connesso ai concetti di esclusione sociale e stratificazione sociale. Per esclusione sociale si intende una situazione in cui la povertà come dato oggettivo è unita a situazioni di emarginazione sociale, situazioni in cui l’individuo è escluso dalla partecipazione effettiva alla vita sociale a causa della sua stessa condizione. Con stratificazione sociale invece si intende la divisione, presente all’interno di tutte le società, degli individui in classi di appartenenza. Nel mondo contemporaneo la divisione della società in classi permette, entro certi limiti, la mobilità sociale, ovvero il passaggio da una classe all'altra e ad un relativo aumento del reddito. Essa può essere discendente o ascendente ed è preclusa alle società divise in caste come quella indiana.
Per giudicare se in una società ci sia o meno mobilità sociale occorre distinguere fra due dati: la mobilità assoluta data dal numero complessivo di persone che si spostano da una classe all'altra e la mobilità relativa che consiste nel grado di uguaglianza delle possibilità di ciascun individuo di migliorare la propria posizione.
I meccanismi di esclusione e stratificazione in sociologia articolo

La Devianza come fenomeno sociale di risposta all’esclusione e alla stratificazione

La devianza si configura come la forma più acuta di conflittualità sociale e sta ad indicare ogni comportamento che si allontana dalle norme socialmente stabilite, ovvero regole che possono essere sia scritte che tacite, ma ugualmente valide per la vita in forma aggregata. Queste norme, secondo William Sumner si dividono in stateways - norme giuridiche ovvero le norme emanate dallo stato, mores - norme tramandate oralmente e alle quali la società attribuisce solitamente molta importanza e infine i falkways - le usanze e le consuetudini all'interno di una società ma prive di quella moralità che caratterizza i mores.
Definire ciò che è deviante e ciò che non lo è diventa un compito difficile in quanto nessun comportamento è di per sé deviante in quanto esso può esserlo in una società ma non esserlo in un'altra. Inoltre, esistono diversi tipi di devianza e diverse reazioni della società, in una società può esserci discrepanza tra norme diverse ovvero il comportamento di un individuo può essere considerato normale dal suo gruppo sociale ma essere punito dalla legge.
Secondo la scuola di Chicago la devianza è prodotta da una subcultura, ovvero un complesso di idee e valori elaborati da un certo gruppo all'interno del quale l'individuo compie un processo di socializzazione. I sociologi di Chicago compiono uno studio dell'ecologia urbana riscontrando che i comportamenti devianti si incontravano maggiormente nelle zone della città dove c'era più disorganizzazione sociale e dove le norme della società statunitense faticavano ad arrivare.
Un altro sociologo che si è interessato al problema è stato Robert King Merton, che studiò la devianza definendola come una discrepanza tra mezzi e fini, ovvero una spaccatura fra i fini che la società impone ad un uomo come arricchirsi, vivere nel lusso, avere un lavoro ben retribuito e i mezzi che esso ha per raggiungere questi scopi che molto spesso non risultano sufficienti. Lo studioso catalogò quattro tipi di reazioni possibili a questo problema:

  • Il conformismo- l'individuo accetta gli scopi sociali pur sapendo di non poterli conseguire
  • Il ritualismo- l'individuo si conforma alle condotte accettate dalla società ma non crede più nei suoi valori
  • La rinuncia- l'individuo rifiuta i valori sociali e i mezzi per raggiungerli
  • La ribellione- l'individuo rifiuta i valori e combatte per crearne di nuovi

La teoria di Merton tuttavia non spiega le ragioni per cui comportamenti devianti appaiano anche in casi in cui i mezzi per raggiungere gli scopi fissati sono presenti.
La teoria di Becker detta Labeling Theory cerca di spiegare la devianza come una condizione che si crea in seguito a dei meccanismi di attribuzione che si sviluppano all'interno della società. Becker ritiene quindi che quando una norma socialmente stabilita viene infranta scatta un meccanismo di etichettamento e perciò esso sarà considerato deviante e trattato di conseguenza. Ciò ha l'effetto di creare un processo di ristrutturazione dell'identità sociale dell'individuo in cui esso impara a vedersi come deviante e a comportarsi come tale. Questo processo è chiamato da Becker carriera deviante che può, in alcuni casi, essere molto pericolosa sia per l'individuo che per la società.
Per ulteriori approfondimenti sui concetti di Esclusione e Stratificazione vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della classe media nella società contemporanea secondo la teoria dei Colletti Bianchi di Mills?
  2. La classe media, secondo Mills, è composta principalmente da impiegati del settore terziario, che occupano una posizione tra la borghesia imprenditoriale e gli operai salariati. Questa categoria è politicamente indifferente e accetta passivamente i modelli culturali della società di massa, venendo manipolata dalla borghesia imprenditoriale.

  3. Come la disuguaglianza sociale contribuisce ai meccanismi di esclusione e stratificazione?
  4. La disuguaglianza sociale, specie quella economica, rimane un fattore rilevante che determina diverse opportunità per gli individui. Chi nasce in una posizione meno agiata ha meno possibilità di migliorare la propria condizione, contribuendo così ai meccanismi di esclusione e stratificazione sociale.

  5. Quali sono le differenze tra povertà assoluta e relativa nelle società industrializzate?
  6. La povertà assoluta si riferisce alla mancanza di risorse per soddisfare i bisogni primari, mentre la povertà relativa riguarda l'incapacità di accedere a comodità considerate normali e necessarie per una vita civile. In Italia, il tasso di povertà relativa è del 12,7%, mentre quello di povertà assoluta è del 6,8%.

  7. In che modo la devianza è vista come una risposta all'esclusione e alla stratificazione sociale?
  8. La devianza è considerata una forma di conflittualità sociale che si manifesta quando gli individui si allontanano dalle norme socialmente stabilite. È spesso una risposta alla discrepanza tra i fini imposti dalla società e i mezzi disponibili per raggiungerli, come descritto da Merton e dalla teoria del Labeling di Becker.

  9. Quali sono le quattro reazioni possibili alla discrepanza tra mezzi e fini secondo Merton?
  10. Secondo Merton, le quattro reazioni possibili sono: il conformismo, dove l'individuo accetta gli scopi sociali pur sapendo di non poterli conseguire; il ritualismo, dove si conforma alle condotte accettate ma non crede più nei valori; la rinuncia, dove rifiuta i valori sociali e i mezzi per raggiungerli; e la ribellione, dove rifiuta i valori e combatte per crearne di nuovi.

Domande e risposte