Concetti Chiave
- Il concetto di società in sociologia descrive la società come una presenza invisibile che accompagna l'individuo, variando a seconda del contesto e dell'approccio disciplinare.
- La socializzazione è il processo attraverso il quale i membri di una società apprendono norme, valori e modelli culturali, influenzando la personalità individuale durante la crescita.
- Esistono diversi tipi di socializzazione, inclusa la primaria, anticipatoria, nello sviluppo, alla rovescia e la risocializzazione, ognuna con caratteristiche e finalità specifiche.
- Il cambiamento sociale, o mutamento, viene visto come un processo continuo che evolve con il progresso sociale e tecnologico, influenzando la struttura e le relazioni sociali.
- Due approcci principali allo studio del cambiamento sociale sono il modello sistemico, che vede la società come un organismo, e il modello di campo, che si focalizza sulle relazioni tra individui.

Indice
Il concetto di società in sociologia
La società si configura come una presenza invisibile, in quanto anche se non la si vede fisicamente, essa esiste e “accompagna” l’individuo durante il corso della sua vita.
Quello di società è un concetto complesso, che varia la sua accezione a seconda del contesto di riferimento e a seconda dell’approccio disciplinare che si adotta. Il termine società deriva dal latino societas, con cui si indicava l’insieme degli individui che interagivano fra di loro. Nel linguaggio comune il termine società indica le varie forme di aggregazione fra gli individui, mentre contestualizzando il concetto all’interno dell’ambito sociologico la società indica una comunità, che risiede stabilmente in un determinato territorio, sul quale condivide l’organizzazione, la cultura e il senso di identità collettiva (definizione valida anche nel diritto). Collins e Makowsky furono i primi sociologi a definire la società come una presenza invisibile; infatti, paragonarono il genere umano ad un pesce, che per vivere ha bisogno di acqua, ma non ne è cosciente fino al momento in cui viene privato dell’acqua. Allo stesso modo, l’uomo prende coscienza effettiva del suo stare in società nel momento in cui si interfaccia con norme, regole e sanzioni.
Parlando poi di società, queste possono essere distinte in due grandi gruppi: società semplici e società complesse; tuttavia, questa distinzione, che risale ai periodi in cui la sociologia si affermava come scienza, oggi appare superata, motivo per cui sia i sociologi che gli antropologi contemporanei preferiscono parlare di forme storiche di adattamento delle società, distinguendo tre momenti:
- Società acquisitive o società di caccia e raccolta
- Società agricole e pastorali
- Società industriali o moderne
Il concetto / processo di socializzazione in sociologia
Quando si parla di socializzazione, in sociologia si intende il complesso dei processi di trasmissione del sapere, che avviene mediante pratiche, riti e istituzioni che si fanno “portavoce” del sapere e assumono il compito di trasmettere il complesso dei saperi alle nuove generazioni. Quindi la socializzazione si qualifica come un processo di apprendimento attivo attraverso cui i membri di una società, generalmente i membri più piccoli, vengono gradualmente inseriti come individui attivi all’interno del contesto sociale, apprendendo e assimilando tutti i tratti che caratterizzano la società di appartenenza. Volendo fare degli esempi concreti: i neonati devono apprendere quelli che saranno i loro modelli di comportamento; attraverso la socializzazione l’individuo apprende le norme, i valori, il linguaggio, le abilità, le credenze e i modelli di pensiero e di azione che essenziali per la vita sociale; uno dei risultati più importanti della socializzazione è la personalità dell’individuo.
La personalità comprende, tre aspetti principali:
- Componete cognitiva: capacità intellettuali, quali il pensare, credere, percepire, memorizzare, ecc.
- Componente emotiva: sentimenti
- Componente comportamentale: attitudini, competenze ed altre abilità.
In ogni società esistono tratti della personalità caratteristici, modelli che sono il prodotto di un’esperienza di socializzazione in una specifica cultura. Ma all’interno di ogni società ciascuna persona è diversa, perché diversa è la sua socializzazione.
L’individuo, oltre a conoscere e vivere in una società, è inserito anche in uno specifico settore di essa, quindi risulta influenzato dalle subculture specifiche, ad esempio la famiglia, gli amici, la classe sociale o la religione. Da questo discende che la personalità di ogni individuo costituisce qualcosa di unico. Si può quindi dire che il processo di socializzazione aiuta a spiegare sia le somiglianze che in generale si riscontrano nella personalità e nel comportamento sociale all’interno di una società, sia le differenze che esistono tra una persona e l’altra.
La socializzazione è un processo che si protrae per tutta la vita poiché si incontrano continuamente condizioni nuove e mutevoli e dobbiamo imparare ad adattarci ad esse. La fase più importante della socializzazione avviene durante l’infanzia e la prima giovinezza, quando vengono poste le fondamenta di quella che sarà poi la personalità dell’adulto.
Quanto più complessa è la struttura sociale di una società e più rapido il ritmo del suo cambiamento sociale, tanto più intenso e vario è il processo di socializzazione in atto. Parlando di socializzazione, se ne possono distinguere diversi tipi:
- socializzazione primaria: è quella che si realizza nei primi anni di vita. Si basa sull’insegnamento del linguaggio e delle altre abilità cognitive, sull’interiorizzazione delle norme e dei valori culturali, sullo stabilirsi di legami emotivi e sulla valutazione dei ruoli e delle prospettive degli altri.
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Socializzazione anticipatoria: è diretta prevalentemente ai futuri ruoli di una persona. Buona parte della socializzazione scolastica non fa che anticipare i ruoli occupazionali. I programmi di addestramento si propongono finalità dello stesso tipo.
Socializzazione nello sviluppo: è un tipo di apprendimento che poggia sulla realizzazione della socializzazione primaria e si sviluppa su abilità e conoscenze già acquisite, quando gli adulti passano da una situazione all’altra che comporta aspettative, obblighi e ruoli nuovi. Il nuovo apprendimento si aggiunge e si mescola con quello preesistente in un processo di sviluppo continuo relativamente armonioso. - Socializzazione alla rovescia: si verifica quando è la nuova generazione a trasmettere conoscenze culturali ai più anziani. Nelle società tradizionali, la socializzazione alla rovescia è rara, ma nelle società eterogenee moderne capita di frequente (es. famiglie di immigrati). In tempi di cambiamento sociale rapido, larga parte delle conoscenze dei più anziani diventano obsolete, mentre i giovani possono avere informazioni più importanti su alcuni aspetti del mondo.
- Risocializzazione: comporta una brusca rottura con il passato e l’interiorizzazione di norme e di valori radicalmente diversi. Si realizza spesso quando le persone si trovano parzialmente o completamente isolate dal loro ambiente precedente. In questi casi esiste una forte pressione a conformarsi a valori e norme spesso diversi da quelli del mondo esterno.

Il Cambiamento sociale: cos’è, perché avviene?
In sociologia quello che viene comunemente chiamato “cambiamento sociale”, assume il nome di Mutamento, che, in termini tecnici rappresenta uno stadio nella vita di una società. Come si è detto prima, attualmente non si parla più di società in termini di distinzione fra società semplici e società complesse, ma piuttosto si preferisce parlare di stadi della società, distinguendoli a seconda dell’epoca di riferimento e dalle innovazioni che in questa sono state introdotte. Paul Bourdieu definisce il mutamento sociale come il “cambiamento di uno stato di campo, che comporta una variazione rispetto all’organizzazione sociale e cultura previgente”. Mentre nelle epoche storiche precedenti il cambiamento sociale era un processo che una volta iniziato richiedeva molto tempo per esser portato a compimento, nell’epoca attuale, soprattutto nel 20° secolo, il cambiamento sociale avviene quotidianamente in quanto, a seguito del progresso, sia sociale che tecnologico, si assiste ad un continuo riformulare di idee e presupposti. In più, essendo compito della sociologia studiare la società, in merito a questa questione si sono sviluppati due approcci principali: il modello sistemico e il modello di campo.
- Il modello sistemico parte da una visione di base della società come sistema organico, percependo la realtà sociale come un organismo, composto da tanti comparti, ciascuno autonomo, ma che interagisce con gli altri in maniera organizzata.
- Il modello di campo invece, concepisce la società come un campo di relazioni e di rapporti reciproci tra i suoi individui. In questo modello il mutamento viene inteso come processo di trasformazione dei rapporti e delle relazioni fra individui, e secondo i sociologi di questa scuola il cambiamento sociale viene originato dall’esistenza dei processi di aggregazione fra gli individui.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di società in sociologia secondo il testo?
- Come viene descritto il processo di socializzazione?
- Quali sono i tipi di socializzazione menzionati nel testo?
- Cosa si intende per cambiamento sociale in sociologia?
- Quali sono i modelli principali per studiare il cambiamento sociale?
La società è descritta come una presenza invisibile che accompagna l'individuo, definita come una comunità che condivide organizzazione, cultura e identità collettiva in un territorio specifico.
La socializzazione è un processo di apprendimento attivo attraverso cui i membri di una società apprendono norme, valori e abilità, influenzando la personalità e il comportamento sociale.
I tipi di socializzazione includono la socializzazione primaria, anticipatoria, nello sviluppo, alla rovescia e la risocializzazione.
Il cambiamento sociale, o mutamento, è un processo di trasformazione della società che varia in base all'epoca e alle innovazioni introdotte, studiato attraverso modelli sistemici e di campo.
I modelli principali sono il modello sistemico, che vede la società come un sistema organico, e il modello di campo, che la concepisce come un campo di relazioni reciproche tra individui.