Sarah005
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Concetti Chiave

  • Giuseppe Parini, born in 1729, transitioned from ecclesiastical studies to serving noble families, influenced by enlightenment and later neoclassicism.
  • Parini's "Le Odi" evolved from enlightening themes prioritizing usefulness to neoclassical forms focusing on universal values due to political disillusionment.
  • In "Il Giorno," Parini employs satire with antifrasi and irony to critique aristocratic habits, elevating trivial actions to expose their futility.
  • Inserted fables like Amore and Imene in "Il Giorno" critique societal norms such as cicisbeo and class distinctions through mythological allegory.
  • Parini's incomplete "Il Giorno" reflects ambivalence towards nobility, blending satire with admiration, driven by political and social complexities.

Indice

  1. Origini e Carriera Ecclesiastica
  2. Transizione al Neoclassicismo
  3. Rime Illuministiche e Neoclassiche
  4. Temi delle Odi Illuministiche
  5. Vita Rustica e Salubrità dell'Aria
  6. Educazione e Innesto del Vaiuolo
  7. Il Bisogno e L'evirazione
  8. Ultime Odi Neoclassiche
  9. Il Giorno e la Satira
  10. Tecniche Satiriche di Parini
  11. Favole e Critica Sociale
  12. Ambivalenza e Delusione Politica
  13. Il Vespro e La Notte

Origini e Carriera Ecclesiastica

Nasce da una famiglia piuttosto umile, a Bosisio vicino al Lago di Como nel 1729.

Intraprende la carriera ecclesiastica per il valore di una lontana parente di una prozia che lo rende erede, studia ed entra al servizio della famiglia Serbelloni e poi al servizio della famiglia Imbonati.

Transizione al Neoclassicismo

Ottiene una cattedra di eloquenza che viene trasferita a Brera e lì entra in contatto con Winckelmann, se in un primo momento ha aderito all’Accademia dei Trasformati della parte più moderata dell’illuminismo italiano dopo l’incontro con Winckelmann e dopo l’esperienza politica in particolare la fine dell’impero della maria teresa e del suo successore Giuseppe II, Parini abbandona le tematiche illuministe per spostarsi al cosiddetto neoclassicismo.

Affianca alla sua vita da poeta anche la sua attività politica salvo distaccarsene quando deluso dalla politica assolutista di Giuseppe II si ritira a vita privata.

Sono lunghissimi poemi settecenteschi

Rime Illuministiche e Neoclassiche

La prima opera che pubblica Parini è Alcune poesie di Ripano e Eupilino (Ripano è l’anagramma di Parino, cognome originale di Parini; Eupilino viene dal lago di Eupili sulle cui sponde si trova la città natale di Parini.

I primi componimenti di Parini seguono il clima dell’Arcadia (si tratta di componimenti che hanno al centro pastori e ninfe) il modello delle opere di Parini è quindi sia latino sia greco. Per quanto riguarda le successive opere in versi, le successive liriche, individuiamo:

Primo Gruppo→ Rime Illuministiche

Secondo Gruppo→ Rime Neoclassiche

Temi delle Odi Illuministiche

    RIME ILLUMINISTICHE: abbiamo detto che l’illuminismo in letteratura ricerca l’utile; quindi deve giovare e contribuire nella pubblica felicità, Parini però a differenza dei fratelli Verri, sostiene che non vada trascurata l’importanza della forma. Nel Caffè si sosteneva cose non parole quindi la preminenza dei contenuti sullo stile, ribaltamento rispetto ai canoni classici; adesso Parini sostiene che la forma è importante tanto quanto i contenuti. Il contenuto deve avere sempre come fine l’utile, ma non possiamo trascurare la forma.

    Al fine che il contenuto debba essere utile, io devo utilizzare temi di attualità, quindi metto in poesia l’attualità del mio tempo.

    Queste odi si staccano dai contenuti dell’amore degli autori del '300

    Le odi dell’illuminismo hanno necessità di avere un linguaggio che aderisca perfettamente alla realtà, ma abbiamo detto che Parini sostiene l’importanza della forma, quindi non possiamo avere esclusivamente un linguaggio puntuale, tecnico, scientifico, ma Parini innalza questo linguaggio tecnico attraverso accostamenti con termini alti, aggettivi cosiddetti esortativi che vanno ad arricchire il linguaggio puntuale. Se io voglio fare una denuncia sociale e se io voglio dare un insegnamento che sia utile devo aderire perfettamente alla realtà non posso usare parole poetiche vaghe, non uso giri di parole, devo essere puntuale nel linguaggio.

    Filosofia sensistica→ parole e cose aderiscano perfettamente.

    Come faccio però a rendere poesia ciò che dovrebbe essere un trattato di scienza attraverso accostamenti dei termini all’apparenza stridenti ma in realtà questi cosiddetti aggettivi esortativi, cioè aggettivi che innalzano il livello delle parole, mi danno come risultato una poesia abbastanza musicale.

    Inoltre quello che rende Parini molto interessante è che per parlare delle cose più quotidiane e plebee quello che avrebbe definito impoetico, cioè non degno di stare in poesia utilizza un linguaggio che è altissimo ricalcato sulla tradizione classica, anche nel periodo, quindi non solo lessico tecnico o scientifico accostato al linguaggio solenne ma anche costruzione relativa connessa.

    Vita Rustica e Salubrità dell'Aria

    1. Vita Rustica→ nella vita rustica Parini riprende la contrapposizione classica tanto in voga nella letteratura latina, tra città e campagna; città=confusione campagna=genuinità.

    In realtà però Parini all’interno del suo componimento sostiene anche l’utilità economica e sociale dei contadini che vanno alla continua ricerca di nuovi strumenti e nuove tecnologie per migliorare il rendimento delle terre.

    All’interno dell’opera emerge la figura del Villan Sollecito (Villan= colui che abita nella villa romana Sollecito= sollecito a far incrementare la produzione agricola)

    Quindi abbiamo attualità, e si presenta la figura del Villan Sollecito, cioè il contadino che cerca strumenti per migliorare il rendimento della terra.

    2. Salubrità dell’aria: si tratta di un’ode in cui per la prima volta viene affrontato e addirittura in poesia il tema dell’inquinamento in particolare l’inquinamento dell’aria impestata delle città di Milano. Parini denuncia chi inquina l’aria attraverso attività insalubri, quindi non salutari, come ad esempio i proprietari delle risaie che portano le zanzare, o contro le vaganti latrine cioè la parte di raccogliere rifiuti umani per la città con la carriola così impestando la città, o ancora vuotare le crete fuori dalla finestra. L’aria di Milano è inquinata sia per necessità economiche sia per le cattive abitudini dei cittadini di Milano.

    Educazione e Innesto del Vaiuolo

    3. Educazione: ode all’interno della quale Parini sottolinea l'importanza dell’educazione e dell’istruzione riferendosi però in questo caso alla nobiltà, Parini ritiene che sia necessario istruire la nobiltà perché torni ad avere quel ruolo di guida civile, politica ed economica che le spetta. In particolare all’interno dell’educazione sottolinea come sia fondamentale arrivare ad un equilibrio tra ragione e passione (Ragione= che perde il suo senso se prevalgono le passioni Passione= che non devono esserci senza il freno della ragione).

    4. Innesto del Vaiuolo: Vaiolo era una piaga dell’antichità e nel 1700 viene trovato il vaccino contro il vaiolo, allora Parini sostiene l’importanza del medico scopritore del vaccino che a suo dire dev’essere elevato al ruolo di sommo filosofo. La scoperta dei vaccini ha lo scopo di debellare l’oscuro ignoranza, la superstizione e comunque l’umanità di una nuova casa.

    Il Bisogno e L'evirazione

    5. Il Bisogno: dove Parini riflette sul come i delitti siano causati dalla necessità, dalla miseria e una ripresa dei temi già trattati da Beccaria. Per cui Parini dice: se noi eliminiamo il bisogno eliminiamo anche il delitto. Parla qui dei rapiti pani.

    6. L’evirazione o la musica: è il componimento in cui Parini si scaglia contro la pratica barbara di evirare i bambini per mantenere inalterate le voci bianche, eliminare gli attributi maschili per mantenere la voce bianca, candida, voci chieste dagli spettacoli. Questa azione è determinata da un lato dal capriccio dei nobili che traggono piacere nel sentire il coro dalla voci bianche, dall’altra dalla compiacenza dei genitori, i quali ricevevano un buon compenso e i bambini con la voce bianca essendo molto richiesti portavano molti soldi alla famiglia. Quindi Parini si scaglia contro i nobili e contro le famiglie.

    Ultime Odi Neoclassiche

    Ultime odi di Parini: che sono quelle che vanno dal 1777 che sono le cosiddette odi Neoclassiche, il Barocco ha ribaltato l'armonia del 1500, il 1700 ricerca l’utile in poesia, Neoclassicismo si cerca l’equilibrio tra armonia dei classici in questa nuova poesia.

    La situazione politica è cambiata Parini che aveva collaborato con Maria Teresa d’Austria e il suo governo illuminato, assolutismo illuminato si distacca dalla politica di Giuseppe II e inizia a scrivere la cosiddetta poesia d’occasione, a partire da un’occasione anche banale Parini scrive i suoi componimenti. I titoli sono ad esempio: la Laurea (dove Parini elogia la laurea di una donna del 1700), la Caduta (Parini casca nelle strade piene di buche di Milano e ha bisogno del bastone e dell’aiuto degli altri per muoversi e allora riflette sulla sua indipendenza e sulla sua indipendenza di poeta), alla Musa ( in cui Parini rivolgendosi a una musa ideale, ricerca un mondo di affetti). Sono occasioni anche minime che danno a Parini l’occasione, lo spunto per riflettere su temi più ampi e universali. Non siamo più alle prese con i problemi dell’illuminismo con la letteratura si propone l’utile ma si tratta di contenuti universalmente validi in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Inoltre Parini ormai anziano fa quello che fanno molti anziani, glorifica sé stesso.

    Winckelmann è il primo teorico del neoclassicismo, e va a riprendere classici sia in arte che in letteratura un esempio lampante è quello di Foscolo quando scrive ‘A Zacinto’ si rifà canoni classici perché li ritiene più adeguati.

    Il Giorno e la Satira

    Troviamo elementi satirici→ ogni cosa dev’essere interpretata nel suo opposto, si tratta di un poema didascalico scritto in endecasillabi e suddiviso nel progetto iniziale in 3 parti:

    Il Mattino

    Il Mezzogiorno

    La Sera

    Vengono portate a termine solo le prime 2 parti, 1763 fu pubblicato Il Mattino, nel 1765 Il Mezzogiorno, La Sera invece viene rivista e divisa in due parti Il Vespro e La Notte, che pur venendo abbozzate non verranno mai terminate.

    Il Giorno racconta la giornata di un ‘giovin signore’ si tratta di un rampollo dell'aristocrazia a cui Parini fa da ‘precettor d’amabil rito’. C’è questo giovane nobile e parini lo osserva per tutta la sua giornata. Dal risveglio al mattino sino alla sera.

    Parini è il precettore cioè colui che insegna al ‘giovin signore’ tutto quello che può insegnargli per combattere il lungo terio, cioè la noia di una giornata. Qual è la particolarità? Ogni minima azione del signore esasperata è elevata, diventa quasi un’impresa da esaltare.

    Essendo un poema satirico ogni azione del ‘giovin signore’ viene esaltata, esasperata.

    es. il ‘giovin signore’ si incipria il naso, la polvere ricorda la polvere che si trova nei campi di battaglia.

    Particolare attenzione viene posta alla pratica del Cicisbeo, vale a dire l’amante legalizzato, le dame del tempo infatti avevano l’abitudine di farsi accompagnare agli eventi pubblici da un giovane e magari ricambiare questi favori con servigi. La pratica del Cicisbeo è volgarmente detta: pratica dell’amante legalizzato per cui abbiamo un accompagnatore della dama che talvolta può diventare un amante.

    Quella che viene presentata come normalità da Parini in realtà è una pratica che Parini condanna è questa la satira, lui finge di esaltare ma in realtà sta mettendo in ridicolo.

    Tecniche Satiriche di Parini

    La satira ha bisogno di due elementi: dell’antifrasi, cioè si afferma il contrario di ciò che in realtà, e dell’ironia. Utilizzo di esasperazione di figure retoriche: metafore solenni, iperboli esagerati. Per cui viene raccontato in modo altissimo ciò che è bassissimo.

    Inoltre come faccio a sottolineare l’importanza di qualcosa che è irrilevante? Diamo nel tempo una descrizione, qualcosa di minuscolo viene raccontato con una grandissima quantità di parole, in modo che leggendo si abbia l’impressione di un rallentamento del racconto che rende importante quel momento, è una tecnica molto usata perché più il ritmo è lento più parole uso durante la descrizione dell’oggetto più voglio sottolineare quanto quell’oggetto/ azione sia irrilevante, voglio quasi accentuare il senso di noia di quell’azione.

    Inoltre gli spazi sono quasi sempre claustrofobici, anche quando il signore fa una passeggiata si trova all’interno di una carrozza quindi in un ambiente chiuso, stretto e soffocante. Parini che viene da Bosisio si trova a vivere con i nobili e ne osserva le inutili azioni, le frivole azioni e li prende in giro, racconta situazioni irrilevanti come se fossero grandi imprese, con un tono solenne ed espressioni lunghissime, per darci il senso del chiuso, dell’aria che manca.

    Parini per rendere bene l’antifrasi e l’ironia accosta elementi che siano in contrasto e quindi accanto a termini bassi, quotidiani, plebei ancora una volta riporta l’aggettazione esornativa (cioè il termine preso in causa viene innalzato), quindi un aggettivo alto innalza una parola bassa. es. nettarea bevanda→ per indicare il caffè. Utilizzo anche della perifrasi cioè un lunghissimo giro di parole per rappresentare realtà molto semplici.

    Accosta piani differenti per farlo→ paragona la cipria alla polvere bianca dei campi di battaglia, stona come paragone; in qualche modo vuole risvegliare la nobiltà, dicendo che una volta questa nobiltà ardita in battaglia adesso ha come impegno solenne quello di curare la propria casa.

    L’accostamento dei piani inoltre si ha con la contrapposizione tra alto e basso, tra nobiltà e plebe. E così se da un lato c’è il banchetto del ‘giovin signore’ dall’altro troviamo la plebe che si accalca sotto le finestre del palazzo per sentire l’odore del pasto del ‘Giovin Signore’.

    Favole e Critica Sociale

    Nel brano La Vergine Puccia l’amore per gli animali si trasforma in una condanna a morte per gli uomini. Il racconto ogni tanto è intervallato dall’inserimento di favole dal carattere mitologico e due in particolare sono le favole importanti del Giorno, la prima è la Favola di Amore e Imene e l’altra è la Favola di Piacere.

    La favola di Amore e Imene ci spiega il fenomeno del cicisbeo, Amore e Imene sono 2 fratelli figli di Venere, litigano di continuo allora Venere decide di affidare loro due sfere di competenze diverse, se Imene sarà la protettrice dell’amore coniugale, Amore invece sarà il dio che protegge l’amore passionale e la passione è relegata alla morte è l’amore fuori dal matrimonio. Ecco perché legalizza il cicisbeo.

    Si sposa chi conviene, poi nella notte con l’amore passionale si ha l’amante.

    Viene ripresa dal mito e Parini ci racconta come gli dei si annoino sull'olimpo e quindi decidano di diversificare l’umanità per vedere qualcosa che sia interessante. E allora stabiliscono che gli uomini che hanno un corpo, degli organi più sensibili esaltino questa loro caratteristica per apprezzare il bello, c’è invece chi ha organi meno sensibili e che allora non è in grado di apprezzare il bello ed è da questo che viene la differenza tra aristocrazia e plebe. Chi ha organi sensibili è destinato ad essere nobile, chi invece non li ha farà parte della plebe che inseguirà il bisogno.

    Ambivalenza e Delusione Politica

    Parini ha un atteggiamento ambivalente su ciò che scrive.

    Parini scrive una satira contro la nobiltà eppure spessissimo si è notato come Parini sembri quasi indugiare nella descrizione al limite della sensualità anche della quotidianità di questo ‘giovin signore’. Sembra che Parini anziché prendere in giro, descriva per parole ciò a cui assiste come se lo ammirasse, quindi la critica sociale che dovremmo trovare all’interno di quest’opera è un po’ ambigua è come se Parini non potesse raggiungere il bel mondo che vuole mettere in satire e che in realtà quell’ironia dell’antifrasi nascondano la sua ammirazione per l’umile del mondo dei potenti.

    Dello stesso elemento che ha convinto Parini a passare dalle odi illuministiche a quelle neoclassiche, cioè la delusione politica, portata dall’assolutismo di Giuseppe II che manda a monte l’illuminismo utilizzato in politica sino ai tempi di sua madre Maria Teresa. Con lui si arrende, perde il movente di scrivere, se l’ironia sferzante poteva aprire gli occhi della nobiltà o anche della plebe adesso è convinto che a nulla serva la sua opera e quindi fa fatica a scrivere. Cambia il tono della sua opera, il tono si fa neoclassico quindi anche in questo caso quindi dall’illuminismo iniziale per svegliare la nobiltà, si arriva ancora una volta ad una poesia neoclassica, una poesia in cui ci si concentra soprattutto sulle forme.

    Il Vespro e La Notte

    La Sera di Parini viene articolata in due parti, Il Vespro e La Notte, noi possediamo dei versi di queste parti ma non sono state completate, nel Vespro Parini prova a mandare avanti il racconto e allora ci presenta il ‘giovin signore’ che accompagna ad una visita presso un’amica malata la sua dama, non trovano l’ospite che volevano trovare e lasciano il luogo, non viene detto nulla di concreto. Nell’ultima parte, nella Notte abbiamo la parte più interessante, che è la sfilata degli imbecilli, quindi il ‘giovin signore’ partecipa ad un ballo e Parini che ha ormai perso il suo ruolo da precettore si rassegna quando partecipa al ballo. Abbiamo ad esempio la vecchia donna di casa dipendente dal tabacco, abbiamo il vecchio che rievoca avventure amorose piuttosto improbabili o ancora altre figure grottesche e paradossali. → dovrebbe far ridere ma in realtà mette tristezza.

    Cambiando il contenuto della sua opera l’obiettivo dell’opera che non è più l’utile, cambia anche la forma, la politica riformista è messa da parte, l’obiettivo didascalico è messo da parte, l’utile è messo da parte e quindi proprio come è avvenuto nelle odi, noi componimenti poetici, anche all’interno del giorno troviamo un netto stacco il filone illuminista delle prime due parti e una produzione di stampo neoclassico che emerge dai frammenti delle ultime due parti.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giuseppe Parini e quale era il contesto della sua formazione e carriera?
  2. Giuseppe Parini era un poeta e intellettuale italiano nato nel 1729 in una famiglia umile vicino al Lago di Como. Intraprese la carriera ecclesiastica grazie all'eredità di una lontana parente e studiò per entrare al servizio di famiglie nobili come i Serbelloni e gli Imbonati. La sua formazione e carriera furono influenzate dall'illuminismo italiano e dal neoclassicismo, movimenti culturali dominanti del suo tempo.

  3. Quali sono le principali tematiche delle odi di Parini e come si evolvono nel tempo?
  4. Le odi di Parini si possono dividere in due gruppi principali: le Rime Illuministiche e le Rime Neoclassiche. Inizialmente, le sue opere riflettevano i principi dell'illuminismo, sottolineando l'importanza dell'utile e della critica sociale attraverso un linguaggio che aderiva alla realtà. Successivamente, dopo la delusione politica causata dall'assolutismo di Giuseppe II, Parini si orientò verso il neoclassicismo, concentrando la sua poesia su forme e contenuti universalmente validi.

  5. Come Parini utilizza la satira nel suo poema "Il Giorno"?
  6. Nel poema "Il Giorno", Parini utilizza la satira per criticare le abitudini e i comportamenti dell'aristocrazia dell'epoca. Attraverso l'antifrasi e l'ironia, esagera e eleva ogni azione quotidiana del "giovin signore" a un'impresa, sottolineando la frivolezza e l'inutilità delle sue attività. La satira si serve di metafore solenni e iperboli per raccontare in modo elevato ciò che è basso, evidenziando il contrasto tra l'importanza data a queste azioni e la loro reale irrilevanza.

  7. Qual è il significato delle favole inserite in "Il Giorno"?
  8. Le favole inserite in "Il Giorno", come la Favola di Amore e Imene e la Favola di Piacere, hanno il compito di spiegare e criticare alcuni aspetti della società dell'epoca, come la pratica del cicisbeo e la distinzione tra aristocrazia e plebe basata sulla sensibilità. Queste storie mitologiche servono a fornire una cornice allegorica alle osservazioni sociali di Parini, arricchendo il testo di ulteriori livelli di significato.

  9. Perché Parini non termina l'opera "Il Giorno" e come questo riflette il suo atteggiamento verso la nobiltà?
  10. Parini non termina "Il Giorno" a causa di un atteggiamento ambivalente nei confronti della nobiltà che critica. Sebbene l'opera sia una satira contro l'aristocrazia, Parini sembra talvolta indugiare con ammirazione nelle descrizioni della vita quotidiana del "giovin signore". Questa ambiguità riflette la complessità della sua posizione sociale come intellettuale al servizio della nobiltà e la sua delusione politica, che lo porta a distaccarsi dai temi illuministi e ad adottare un tono neoclassico nelle sue ultime opere.

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