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circolare utilizzo smartphone in classeLo aveva recentemente annunciato e ora il Ministro Valditara passa ai fatti. Il telefono, in classe, non si usa, questo si sapeva già; ma il nuovo numero uno di Viale Trastevere ha tenuto a precisarlo, proprio in questi giorni che precedono le tante attese vacanze di Natale, con una nuova circolare, a cui è stato allegato un documento della 7° Commissione Permanente del Senato, che mette in allarme sui rischi legati all'uso smodato dei device personali.

Il messaggio è chiaro, a scuola si viene per studiare e non bisogna distrarsi.
Non ci saranno nuove punizioni o regolamenti, ma gli istituti scolastici sono invitati a "rinfrescare la memoria" un po' a tutti sulla normativa che già dal 2007 non consentiva l'utilizzo dello smartphone tra i banchi.
Nel frattempo, da quel lontano 2007, molto è cambiato: ad esempio il fenomeno dei social è diventato dirompente e, con esso, quello dei rischi correlati, come il cyberbullismo. Non hanno quindi aiutato a sviluppare un certo cambio di rotta, di sicuro, i più o meno recenti fatti di cronaca dove video e foto fatte proprio con i cellulari, purtroppo, hanno accompagnato fenomeni di bullismo in classe.

Cellulari in classe, Valditara ricorda le norme in vigore: “Distrarsi con i cellulari è una mancanza di rispetto”

”Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza” queste le parole del Ministro Valditara riguardo l'utilizzo dei cellulari in classe. Il numero uno di Viale Trastevere ha infatti diramato una circolare nelle scuole con oggetto proprio i discussi dispositivi, ricordando il divieto - valido sia per gli studenti che per i docenti - di utilizzo degli smartphone in aula. Nulla di nuovo ma il ministro ha voluto rimarcare quanto già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007: il divieto di utilizzare i cellulari tra i banchi. ”La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini. Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi” ha affermato il Ministro dell'Istruzione e del Merito.

Smartphone in classe? Solo se autorizzati dal docente per finalità didattiche

La circolare non introduce sanzioni o punizioni per chi utilizza il telefono in classe: spetterà ai singoli istituti, in piena autonomia, prendere i provvedimenti necessari. Inoltre gli smartphone si potranno utilizzare su autorizzazione del docente, ”e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative”. Le scuole sono quindi invitate ad applicare le norme già esistenti, anche tramite regolamenti di istituto e patti di corresponsabilità con le famiglie. Ma la sensazione è che siamo già a metà dell'opera: secondo dati ufficiali Skuola.net infatti, il 61% degli studenti frequenta una scuola o un istituto che ha normato l'utilizzo degli smartphone durante le ore di lezione.

Giovani e smartphone: il rapporto della 7° Commissione del Senato lancia l'allarme

Miopia, obesità, ipertensione ma anche depressione e insonnia: si tratterebbe solo di alcuni dei danni causati dagli smartphone sui più giovani. Questo è quanto emerge dall'indagine presentata dalla 7° Commissione Permanente del Senato, secondo la quale l'abuso dei mezzi tecnologici può produrre danni irreparabili per la salute, soprattutto dei minori: tale relazione ha accompagnato la diffusione della circolare e sarebbe tra i motivi che hanno contribuito alla decisione del Ministero di correre ai ripari, ribadendo il divieto per l'utilizzo dei cellulari nelle classi.

L'eccessivo utilizzo dello smartphone, secondo il rapporto, può portare alla perdita di alcune principali facoltà mentali, come la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità e la capacità dialettica. L'allarme arriva dagli specialisti - neurologi, psichiatri, psicologi e pedagogisti – delle forze dell'ordine, sentiti dalla Commissione del Senato. La relazione segnala diverse problematiche, già note in altri Paesi, dipendenti proprio da uno smodato utilizzo di queste nuove tecnologie, e punta il dito anche contro social e videogiochi, il cui uso non consapevole o sregolato può portare a ulteriori disagi. Ma cosa fare allora? Al riguardo la Commissione stila una serie di raccomandazioni, tra cui scoraggiare l'uso di smartphone e videogiochi per i minori di quattordici anni, vietare l'iscrizione ai social per i minori di 13 anni e vietare l'accesso dei cellulari nelle classi.