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Aumentano le scuole "phone free"
Dopo la decisione del liceo Malpighi di Bologna, che ha proibito gli smartphone a studenti e docenti durante l'orario scolastico arrivando a ritirarli all'entrata, si registra un numero sempre più ampio di scuole che hanno già da tempo abolito l’uso di questi dispositivi in classe. In Lombardia, ad esempio, sono tante le scuole senza cellulari: la misura non vale solo per gli studenti, ma anche per i docenti. Addirittura, in provincia di Brescia, in particolare, tre istituti su dieci vietano l’utilizzo dei telefonini in classe.
Cellulare vietato a scuola: cosa dice la legge
Lo smartphone può diventare un utile supporto all’apprendimento o è solo una fonte di distrazione? Il dilemma continua e continuerà a tenere banco nei prossimi mesi. La normativa principale che ruota attorno all’uso dei cellulari in classe è la direttiva 104 dell’allora Ministro dell'Istruzione, Beppe Fioroni (D.M. 15 marzo 2007). La normativa nel rispetto dell’autonomia scolastica, altro non fa che fornire linee guida e chiarimenti interpretativi affinché ciascuna scuola primaria, secondaria o universitaria adatti il proprio regolamento interno in base alle singole esigenze didattiche. La direttiva del 2007 non esclude però l’utilizzo dei dispositivi mobile per eventuali comunicazioni tra studenti e le loro famiglie, dettate da ragioni di particolare esigenza o gravità, previa autorizzazione del docente. L’utilizzo non autorizzato del telefono cellulare in classe comporta l’imposizione di sanzioni disciplinari individuate in autonomia da ciascuna istituzione scolastica in sede di regolamento di istituto.