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Nuova ordinanza ministeriale: temporanea interruzione delle vaccinazioni per il personale docente e Ata per dare priorità ad anziani e categorie fragili

Il Governo ha appena rimesso mano al piano vaccinale, per dare la priorità alle persone più anziane e ai soggetti 'fragili'. Una notizia che arriva proprio nelle settimane in cui, per larghe fasce del personale della scuola, doveva partire la fase dei richiami.

Una decisione che, assieme ai dubbi sollevati dalla vicenda AstraZeneca, sta facendo tornare sui propri passi tantissime persone. Secondo un sondaggio effettuato nelle ultime settimane dal portale 'La Tecnica della Scuola' - su 2.600 lettori - sono ancora parecchi gli appartenenti al corpo docente o al personale Ata che si mostrano fortemente indecisi o addirittura contrari alla vaccinazione. Anche tra chi si è già sottoposto già a una inoculazione del vaccino anti-Covid: solamente il 48,6% di chi ha ricevuto la prima dose ha detto che farà sicuramente anche il secondo richiamo. E' invece il 21,6% - ovvero 1 docente su 5 - ad affermare che per il momento si fermerà alla prima somministrazione; con un ulteriore 20,6% che si dichiara indeciso se procedere con la seconda dose o meno; mentre circa 1 su 10 (il 9,2%) per la seconda iniezione tenterà la strada del cambio vaccino.

A che punto è la campagna vaccinale del personale scolastico?

Ma come sta andando la campagna vaccinale che interessa docenti e personale Ata? Come detto, nonostante il personale scolastico fosse stato inizialmente individuato tra le categorie a cui dare priorità, il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Figliuolo, in accordo col Governo, con l’ordinanza n. 6/2021 ha stabilito l’immediata interruzione delle dosi del vaccino AstraZeneca a prof e personale Ata. Tuttavia, tra i soggetti raggiunti dal sondaggio (la cui maggioranza si dichiara insegnante), più della metà (56,1%), ha risposto di essersi sottoposto già alla prima dose di vaccino. Mentre il 36,2% risulta ancora in attesa e, a questo punto, non si sa quando potrà essere vaccinato (pur volendolo fare). Ma tra loro c'è anche un 7,7% che non intende affatto vaccinarsi e non si è neanche prenotato.

Ritorno a scuola in zona rossa: cosa dicono i docenti?

Il sondaggio condotto da 'Tecnica della Scuola' ha però affrontato un altro tema caldo: il rientro in classe delle scuole superiori (ipotesi su cui sta lavorando in queste ore il Governo). Un momento atteso dalla maggior parte delle persone: ben 7 intervistati su 10, infatti, si dicono favorevoli al ritorno tra i banchi negli istituti di ogni ordine e grado, anche in zona rossa; a opporsi è invece il 28,7%, che aspetterebbe ancora per la riapertura ai ragazzi più grandi.

Chi ha risposto al sondaggio

Indagando ulteriormente sul campione di riferimento si può osservare come a rispondere al sondaggio sono stati in prevalenza insegnanti - oltre 1.700 su un totale di 2.600 - con la restante parte formata da genitori e studenti. Ancora più significativo il fatto che oltre il 72,2% delle risposte dei docenti proviene da chi dovrebbe essere maggiormente coinvolto dalle riaperture: docenti o personale amministrativo di istituti superiori; seguiti da un meno cospicuo 28,7% che lavora all’interno del primo ciclo (elementari e medie). Infine si osserva come il 56,4% dei rispondenti al sondaggio ha specificato di essere un insegnante, cui va sommato anche un 7,7% di docenti-genitori, per un totale di circa il 64% di feedback proveniente da chi siede in cattedra; i genitori non insegnanti rappresentano il 18,2%; a esprimere il proprio voto anche un 14,1% di studenti.

Guarda il video con le regole anti Covid-19 da seguire a scuola:

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