
Per il personale scolastico il test sierologico dovrebbe essere obbligatorio e non su base volontaria come è invece stato previsto. E l’obbligo dovrebbe essere esteso anche agli studenti. È quanto emerso dal sondaggio condotto dalla testata giornalista ‘La Tecnica della Scuola’ sui propri canali social Facebook e Instagram. La rilevazione ha coinvolto quasi 2.000 utenti: di questi 1.506, quindi circa i 3 quarti, si sono dichiarati favorevoli all’obbligo del test sierologico, mentre solo 459 (1 su 4 circa) hanno indicato negativamente questa scelta.
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Obbligo di test sierologici, i prof sarebbero d'accordo
Provando ad andare nel dettaglio del singolo canale social, l’orientamento degli utenti è stato praticamente identico. I lettori che hanno partecipato al sondaggio su Facebook sono stati 714: di questi 556 hanno votato si all’obbligo del test sierologico, mentre appena 158 utenti hanno avallato la preferenza del test volontario. Non molto diverso è il risultato emerso dalla rilevazione sul canale Instagram: 950 utenti hanno votato per il test sierologico obbligatorio, mentre i contrari sono stati 301, per un totale di 1.251 voti.
Alcuni vorrebbero test obbligatori per gli studenti
Nel corso della rilevazione social, molti dei partecipanti al sondaggio hanno espresso l'opinione di estendere un eventuale obbligo del test sierologico anche agli studenti: “Noi facciamo il test prima di entrare in classe. Siamo negativi. Poi però uno o più studenti potrebbero aver contratto il covid ma sono asintomatici. Che senso ha allora?”, si chiede uno degli utenti.Nei giorni scorsi il personale scolastico sono stati invitati a sottoporsi al test sierologico prima di tornare a scuola, a partire dal 14 settembre. Secondo Tecnica della Scuola, come si legge sul comunicato stampa relativo al sondaggio, "i numeri non molto esaltanti di test sierologici dei primi giorni è stato dovuto soprattutto a motivi non riconducibili direttamente alla volontà dei docenti: da un lato vanno ricordati i ritardi di alcune Regioni nel consegnare ai medici di base i kit necessari ai test sierologici. Dall’altro lato, si è evidenziato il rifiuto di tanti medici di famiglia che non hanno voluto mettere a rischio i loro ambulatori nel caso di soggetti positivi".