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Test salivari per studenti

Settembre è alle porte e con esso il ritorno in classe. Per docenti e Ata sarà obbligatorio il green pass, mentre per gli studenti no. Si cerca un modo efficace per il tracciamento degli alunni. Si lavora alacremente per i test salivari.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

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Test salivari per studenti da settembre, il piano

La responsabile del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Anna Teresa Palamara, in un'intervista al Corriere della Sera ha anticipato il piano messo a punto per fare fronte al ritorno a scuola. L’idea è di introdurre i test salivari da ripetere ogni 15 giorni su un campione di classi sentinella per tenere traccia del contagio fra gli studenti. "Il piano di monitoraggio è basato su scuole sentinella primarie e secondarie (elementari e medie) individuate dalle Regioni. Un certo numero di studenti verrà sottoposto a test salivari periodici che poi verranno analizzati con la tecnica molecolare". Fondamentale sarà il ruolo delle famiglie: "Stiamo lavorando insieme alle Regioni perché la raccolta della saliva possa avvenire a casa - spiega - con semplici dispositivi per il campionamento, e le provette vengano raccolte in centri sul territorio da dove verranno inviate ai laboratori di riferimento". Il piano dovrebbe essere attivato gradualmente dall'avvio dell'attività didattica, fino a renderlo pienamente operativo in autunno-inverno.

Ritorno a scuola, test salivari da settembre: le Regioni già al lavoro

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Alcune Regioni si sono già organizzate per usare da subito i test salivari. In Veneto si è preparato il piano delle scuole sentinella che sarà attivo da metà settembre con istituti campioni per la somministrazione dei tamponi molecolari agli studenti. Nel Lazio, invece, saranno circa 18mila i test salivari a disposizione per la prima parte di controlli a campione nelle scuole. Nelle Marche, invece, si sta per concludere la procedura per l’acquisto di 500mila tamponi salivari proprio per monitorare e limitare la diffusione del Covid-19 nelle scuole. Anche l’Abruzzo è al lavoro per valutare la possibilità di fare test salivari agli studenti che rientrano a scuola per una riapertura in sicurezza dell’anno scolastico. C'è anche chi è partito in anticipo come la Lombardia che già da maggo aveva iniziato sperimentazioni di test molecolari salivari per la diagnosi di positività al Covid in alcune scuole di tutte le province. Infine la Campania pensa ai test salivari con scuole sentinella per il monitoraggio del Covid-19.

Test salivari, il Cts: "Sì, ma non sostituiscano il vaccino"

Sulla possibilità di introdurre i test salivari si era espresso anche Sergio Abrignani, membro del Cts (Comitato tecnico-scientifico) e immunologo Università Statale di Milano. Secondo l’esperto, i test salivari servono ma non possono essere un'alternativa al vaccino. Per un altro membro del Cts, Fabio Ciciliano: i test salivari ”avranno sicuramente un ruolo molto importante grazie alla semplicità di esecuzione e ripetibilità. Il valido progetto elaborato dall’Istituto superiore di sanità prevede istituti sentinella di scuole primarie e secondarie di primo grado. Sarà così possibile, insieme ad analisi dei tamponi salivari sui ragazzi, eseguite a cadenze regolari, intercettare precocemente eventuali incrementi dei positivi o l’insorgenza di focolai per consentire alla autorità sanitarie di ridurre al minimo la chiusura di classi ed istituti”. Soddisfazione per il piano dell'Istituto Superiore di sanità anche dal sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso. "Un anno scolastico in presenza senza interruzioni è la priorità del Governo. Tanti giovani, accompagnati in questa decisione dalle loro famiglie, stanno scegliendo liberamente di immunizzarsi. Ho ribadito l'importanza dell'uso massiccio dei tamponi salivari per il monitoraggio, il tracciamento ed evitare quarantene di massa alla prima positività".