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di Margherita Paolini
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il rientro a scuola descritto dai tweet degli studenti

Le vacanze non sono mai abbastanza. Questa è una delle poche certezze con cui gli studenti di ogni età debbono fare i conti. Quelle di Natale poi, per alcuni aspetti più di quelle estive, rappresentano una pausa desiderata, una parentesi davvero troppo circoscritta.

Non ci si abitua a mangiare panettoni e dolcetti e a scartare regali, che la campanella scolastica ha già ripreso a suonare. E così i giovani del bel Paese ieri hanno vissuto il primo giorno di scuola dell’appena inaugurato 2014. Ma quali sono state le sensazioni del rientro? Da una sbirciata su Twitter, appaiono dominanti tra gli alunni ansia e repulsione.

SINTOMI DA RITORNO A SCUOLA - L’aspetto indubbiamente più noioso della vita dello studente è quello di dover rispettare degli orari inderogabili, a partire dalla sveglia mattutina che si spegne soltanto la domenica e negli amati periodi di festa. E così dopo tante nottate insonni trascorse giocando a carte o guardando film alla tv, lo spettro della campanella torna a farsi vivo e con lui anche quello delle interrogazioni, compiti in classe e verifiche. “Ansia, mal di stomaco, capelli dritti in testa … tutti causati dal ritorno a scuola”: ecco i sintomi da fine vacanze immortalati simpaticamente da Manù Rù su Twitter.

CAMBIO DI BANCHI E GELO D’INVERNO - Ma ad arricchire il trauma del ritorno a scuola possono contribuire anche cambi improvvisi di banco o termosifoni spenti nelle aule. Così sempre su Twitter una studentessa scrive “La giornata parte bene. Ritorno a scuola e mi ritrovo in prima fila, di fronte alla cattedra e vicino a cicoria”, mentre il Giornale di Vicenza testimonia un rientro in classe a termosifoni spenti nel gelo totale.

NESSUN LATO POSITIVO - Tra i tanti commenti postati sul social dagli studenti nessuna ombra di lati positivi relativamente a tale evento. Nessun sentimento contrastante incornicia l’addio alle vacanze e l’osteggiato ritorno a scuola: tra ansia, tristezza e noia, tutti i giovani hanno commentato il primo giorno scolastico dell’anno nuovo come un macigno sullo stomaco.

LA FORTUNA DELL’INFLUENZA - Poi c’è chi ha potuto rinviare l’antipatico momento grazie ad una tempestiva e puntuale influenza. Come non trarre vantaggio da una febbre persistente cascata a pennello nella calza della Befana? Tuttavia rinviare troppo il traumatico rientro, rende tutto più complesso. Meglio riprendere posto dietro i banchi, nella speranza non sia cambiato, equipaggiati di buoni auspici per l’andamento scolastico del nuovo anno.

E per te come è stato il ritorno a scuola?

Margherita Paolini