
Se prendiamo in considerazione le leggi che regolano il ventaglio delle temperature ammesse nelle aule, ci rendiamo subito conto dell'anomalia e dei disagi che ne possono derivare. Il D.Lgs 81/08 stabilisce per esempio che, durante i mesi invernali, all’interno degli edifici scolastici la temperatura deve variare tra i 18 e i 22 gradi.
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Temperature al limite
A seguito dei due rinvii dovuti al caldo anomalo delle ultime settimane di ottobre, il riscaldamento nelle scuole sarebbe dovuto partire giovedì scorso, 3 novembre. All’inizio il problema è passato in sordina, ma dopo l’arrivo improvviso del freddo nelle aule, alimentato anche dalla chiusura durante il fine settimana, i presidi hanno immediatamente cercato di prendere dei provvedimenti.Le segnalazioni sono state numerose e quasi tutte rivolte all'Iren, società italiana attiva in più settori che si occupa dell’erogazione dei servizi di riscaldamento nella maggior parte delle scuole interessate. “C’è stato un problema tecnico che ha interessato alcuni stabili durante le attività di accensione e ha causato il mancato raggiungimento della temperatura o l’erogazione del calore”, ha fatto sapere la società, come si legge su Il Corriere della Sera. “I tecnici sono intervenuti e confidiamo che nella giornata di domani possa rientrare il tutto”.
Il comune ha agito con la volontà di accelerare i tempi di intervento. “Abbiamo sollecitato interventi e verifiche e siamo stati rassicurati sul fatto che da domani dovrebbe essere tutto a posto”, afferma Carlotta Salerno, assessore all’Istruzione che già l’anno scorso si era prodigata nella costituzione di un team di esperti per risolvere l’annosa questione.
Le dichiarazioni dei presidi
Il malfunzionamento dei riscaldamenti ha coinvolto molte scuole torinesi. Lo stesso disagio dovuto al freddo ha provocato reazioni diverse.“Dapprima ho pensato che fosse un guasto del nostro impianto”, afferma Lorenzo Varaldo, preside dell’Ic Aleramo, interpellata dal quotidiano. “Nelle diverse zone della scuola ho misurato tra i 13° e i 15°”. A detta di quest’ultimo, i genitori avrebbero già cominciato a lamentarsi, visto che tra gli alunni si riscontrano i primi sintomi di raffreddore.
Una situazione simile si riscontra all’Ic Duca d’Aosta, i cui termometri alle nove del mattino di lunedì 7 novembre misuravano appena 10 gradi. Le temperature erano così basse che i docenti hanno fatto ricorso a soluzioni per così dire alternative, come spiega la preside di Serenella Cuiuli: “Le maestre si sono attivate e hanno fatto fare ginnastica in classe o hanno portato i bambini in cortile, ma noi negli uffici siamo congelati”.
Lo stesso disagio si è verificato all’Ic di via Sidoli, le cui aule hanno raggiunto i 13 gradi. “Sono preoccupata per i bambini del tempo pieno che stanno a scuola 8 ore o chi rimane fino alle 18:30 per le attività extra”, afferma la preside Pia Giuseppina Falcone, che si propone addirittura di sospendere le lezioni e di far uscire in anticipo i propri alunni nel caso in cui non si riuscisse a risolvere la situazione.