
Situazione particolarmente complicata in alcune scuole di Milano. Così come segnala l'edizione milanese de
La Repubblica, almeno cinque istituti scolastici hanno fatto uscire in anticipo i propri studenti a causa delle basse temperature.
Freddo in classe: temperatura fino a nove gradi
Il gelo degli ultimi giorni e le nuove disposizioni per gestire l'emergenza energetica, un grado e un'ora in meno nei locali pubblici, hanno creato non pochi problemi al personale scolastico e agli studenti.
Diversi i casi segnalati.
In una scuola, ad esempio,
è stata accordata agli allievi la possibilità di uscire in anticipo, i maggiorenni in autonomia, i minorenni con l'autorizzazione (via email) dei genitori. L'amministrazione comunale è al lavoro per minimizzare i disagi, ma non mancano le proteste degli studenti che chiedono, rispetto, tutela alla salute e alla sicurezza.
Protesta degli studenti
Le difficoltà non sono solo causate dal freddo e dalle misure messe in atto dal governo, ma anche dagli impianti
con edifici vecchi e poco performanti. Non solo spazio anche ai difetti tecnologici degli apparecchi di recente installazione, tubature obsolete che comportano un alto livello di dispersione di calore, perdite non adeguatamente riparate. Nei giorni scorsi casi analoghi in diverse città del Nord. A Genova, ad esempio, i genitori hanno riportato a casa i figli dopo il guasto di una caldaia. Il coordinatore della Rete degli Studenti Medi, Luca Ianniello, spiega:
"Fa freddo. I caloriferi sono vecchi, otturati, senza manutenzione, le finestre aperte per il covid. Stiamo a lezione in cappotto, con cappelli e coperte". I presidi, in una nota, chiariscono:
"È ben noto che la legge 23/1996 attribuisce la competenza a installare qualsivoglia impianto nelle scuole esclusivamente agli Enti locali, non certo alle istituzioni scolastiche", spiega Antonello Giannelli, presidente dell'ANP, che poi aggiunge:
"Abbiamo tutti il dovere di essere chiari nei confronti dell’opinione pubblica, delle famiglie e degli studenti. Addossare responsabilità improprie ai dirigenti scolastici che, da due anni, lavorano senza sosta per assicurare alla collettività un servizio fondamentale, supportando tra l’altro il sistema sanitario, non è solo ingeneroso ma è scorretto, al punto da assomigliare alla sgradevole pratica dello scarica-barile". Come ribadito più volte, negli edifici scolastici, come previsto dal D.Lgs. 81/08, la temperatura non deve scendere sotto i 18 gradi.