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bocciata seconda primariaAveva fatto scalpore, lo scorso luglio, la notizia del ricorso presentato al Tar dai genitori di un’alunna di seconda primaria bocciata. Una decisione insolita quella dell’istituto scolastico, ma motivata dall’elevato numero di assenze.
Adesso è arrivata la sentenza del tribunale amministrativo che ha dato ragione alla famiglia.

Bocciata per le troppe assenze

La decisione di bocciare la bambina, molto insolita per quell'età, è stata presa dal Collegio dei docenti il 17 giugno 2022. Il motivo? Un elevato numero di assenze durante l'anno scolastico, come hanno indicato i docenti nella valutazione di fine anno: “L'alunna è integrata nel gruppo di classe, rispetta gli altri, ma poco le regole scolastiche e la vita sociale. Ha mostrato un impegno limitato e un interesse selettivo, con partecipazione discontinua e sollecitata. A causa delle sue ripetute assenze, la sua preparazione è lacunosa e, pertanto, insufficiente”. Da lì il ricorso urgente al Tar da parte dei genitori motivato dal fatto che le assenze della piccola fossero per motivi di salute: i giudici amministrativi la scorsa estate avevano deciso, con un’istanza cautelare, di far rivedere il giudizio alla scuola. Adesso è arrivata la sentenza.

La sentenza ribalta la decisione della scuola

I giudici hanno chiarito che, secondo la legge, “gli studenti della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche se i livelli di apprendimento sono parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione”. È compito della scuola attivare strategie specifiche per il miglioramento dei livelli di apprendimento qualora vi siano alunni che incontrano maggiori difficoltà. La bocciatura, alle elementari, è consentita solo “in casi eccezionali e con specifica motivazione”.
Considerando l'età della bambina e il suo stato di salute, che le ha causato numerose assenze giustificate dal pediatra, oltre al fatto che la bambina ha ottenuto voti non negativi in diverse materie e che la frequenza scolastica nella scuola primaria non è determinante per la validità dell'anno scolastico, i giudici del Tar hanno annullato la bocciatura e ordinato un risarcimento di oltre mille euro ai genitori. La bimba, adesso, frequenta regolarmente la terza in un altro istituto e, secondo gli avvocati, è ben inserita nel nuovo gruppo classe e “sta registrando significativi progressi”.