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sfogo studente dad

La Dad ha messo e sta tuttora mettendo alla prova ragazzi e docenti che non sempre hanno l’opportunità di fare lezione dal vivo in questo periodo. Quindi tra lezioni frontali e lezioni digitali, gli studenti sono sempre più esausti di questa modalità mista di fare scuola, soprattutto perché non sempre è funzionale.

Ci sentiamo stanchi ed ignorati dal mondo degli adulti, soprattutto dagli insegnanti e dai politici che per tutto il periodo d’emergenza hanno lasciato le scuole e l’istruzione all’ultimo posto, hanno lasciato il futuro dell’Italia, all’ultimo posto”. Questo è uno dei sentimenti più diffusi tra gli alunni che un giovane studente ha voluto esporre attraverso una lettera inviata a Skuola.net.

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La lettera di uno studente stufo della Dad

Non è raro che noi di Skuola.net diamo spazio e voce ai ragazzi che ci seguono e che ogni giorno ci scrivono; oggi pubblichiamo una lettera di un adolescente volta a denunciare l’indifferenza tra i suoi compagni, ma soprattutto tra adulti e politici sulla questione Dad e scuola a distanza: “Spinto dalle manifestazioni di disagio della maggior parte dei miei compagni e coetanei, ho deciso di scrivere queste righe per dar voce a noi giovani spesso ignorati. Sono uno studente, e, come tanti, sto vivendo il disagio della DAD. Non ho ancora perso la voglia di lottare, ma molti dei miei compagni, della mia classe, più piccoli o più grandi si sono spenti o si stanno spegnendo. La loro inerzia deriva dal fatto che non si sentono ascoltati dagli adulti, si sentono ignorati dagli insegnanti e giudicati, spesso, da una classe di adulti inconsapevoli che non conoscono la situazione e giudicano senza pensare. Analizziamo un momento le argomentazioni più comuni riguardo alla DAD: “Eh ma questi giovani, passano tutto il giorno davanti a un telefonino, perché la DAD dovrebbe stressarli?!” Non esiste affermazione più sciocca: il tempo che i giovani passano al Pc normalmente è per svagarsi, non devono spendere impegno mentale; diverso è passare cinque o sei ore davanti al Pc, seguendo l’insegnante."

La Dad è stressante? La risposta degli studenti

Tra le critiche mosse a chi si lamenta della Dad vi è il provare a sminuire questa modalità didattica, ecco che dunque la lettera dello studente continua e risponde a questa provocazione: "L’impegno è tale da causare frequenti emicranie in molti di noi e bruciore agli occhi perché si deve stare attenti e nonostante ciò l’apprendimento è di ben più scarsa qualità. “Eh, se riaprono le scuole si lamentano, se stanno in DAD si lamentano, non gli sta bene nulla!” Sì, è vero, non ci sta bene nulla, perché nulla funziona bene. La DAD ci annienta mentalmente, senza considerare i problemi di connessione di molti. Vorremmo tutti tornare a scuola, soprattutto per la socialità, ma le scuole non sono state attrezzate adeguatamente, né ci sono controlli dei mezzi di trasporto o all’uscita e all’entrata della scuola. Tutto è gestito malissimo e perciò nulla ci sta bene. “I miei figli lavorano bene anche in DAD, se sono diligenti a scuola lo saranno anche in DAD”: frase da genitori incompetenti e insensibili, poiché non solo non hanno la minima percezione di quanto i figli apprendano male in DAD, poiché, appunto, il calo di attenzione rende l’apprendimento sterile (molti di noi dalle medie alte se le sono ritrovate abbassate), ma non hanno idea dei danni psicologici legati alla mancanza di socialità. Questa condizione porta, soprattutto nei più piccoli notevole disagio perché questi non hanno ancora consapevolezza dell’importanza dell’apprendimento e sono strettamente legati al lato sociale, agli amici della scuola, senza questi sono ulteriormente demotivati. Ma a questa totale assenza di dialogo generazionale, si aggiunge l’apatia di molti professori che hanno totalmente chiuso il canale dell’empatia con i loro alunni."

Le ripercussioni della Dad sugli studenti

La socialità, come purtroppo era inevitabile in tempo di pandemia, si è quasi azzerata in Dad, ma questo era uno degli aspetti fondamentali all'interno della scuola, come spiega il ragazzo che ha scritto la lettera: "Molti di noi si sentono delusi dalla carenza di umanità: mai uno che ci abbia chiesto come stiamo, mai uno che si sia preoccupato del nostro stato mentale; molti docenti non accettano critiche, altri non concedono le pause: è come parlare coi muri. “Gli studenti non sono scatole da riempire” ma cosa siamo diventati? Molti di loro perdono anche quel certo senso di rispetto per l’insegnante che a sua volta perde credibilità per noi; ogni docente ci carica di compiti come se esistesse solo la sua materia e la gran parte non ha neanche tentato minimamente di adattare il proprio metodo d’insegnamento all’emergenza, poiché la classica lezione frontale non funziona. A questa situazione si aggiungono i falsi sospetti degli insegnanti che li portano ad atti assurdi e probabilmente illegali tipo far bendare gli studenti durante l’interrogazione, il sovraccarico di molti alunni che, tornando a scuola, si ritrovano sommersi di compiti in classe. A questo punto potreste osservare che anche per gli insegnanti è difficile. Certo! Ma potevano impegnarsi di più, noi lavoriamo come muli solo per cercare di star dietro al programma, inoltre è il nostro futuro a essere in bilico, non il loro. Aggiungiamoci la richiesta continua di stampare fotocopie, inviate sulle apposite piattaforme, per questo ci ritroviamo a spendere troppi soldi dietro alle cartucce della stampante, che costano assai."

In Dad gli studenti sono "stanchi e ignorati"

Gli studenti stanno vivendo la didattica a distanza da più di un anno senza quasi interruzioni, proprio per questo i sentimenti più comuni sono la stanchezza, ma non solo, si sentono abbandonati dal mondo degli adulti: "Ci sentiamo stanchi ed ignorati dal mondo degli adulti, soprattutto dagli insegnanti e dai politici che per tutto il periodo d’emergenza hanno lasciato le scuole e l’istruzione all’ultimo posto, hanno lasciato il futuro dell’Italia, all’ultimo posto. Come può esserci futuro in un paese in cui lo stesso è trascurato? Pensate a questo quando vedete le maxi risse dei giovani al telegiornale, e non giudicate, ma chiedetevi il perché. L’attuale situazione in cui versa la scuola è un fallimento dello Stato e della società. Non ho preso in considerazione il problema degli insegnanti, anche loro avranno le loro difficoltà, ma non è compito mio parlarne. Questo è un grido disperato, uno dei tanti, della gioventù del paese, del FUTURO del paese, che si sta lentamente deteriorando, perché non sa a chi chiedere aiuto: i giovani si muovono ormai spersonalizzati e alienati, alienati dal mondo, dalla vita, che si sono visti strappare all’improvviso. Questi sono anni che non torneranno più, e ci stanno scivolando tra le dita come sabbia in una clessidra e anche se ora si sta tornando in classe, queste cicatrici, soprattutto nei più piccoli, non guariranno mai, verrà fuori una gioventù apatica, asociale e disperata. Perciò, cari adulti, pensateci bene prima di enunciare quanto è bella la DAD. Non chiamiamola nuova normalità, perché sarebbe normalizzare questa anomalia che invece deve sparire il prima possibile."

L'appello dello studente in Dad ai suoi coetanei

La lettera del giovane si conclude con un appello a tutti i suoi compagni: "Faccio ora un appello a voi giovani e coetanei: non perdete la curiosità, non perdete i vostri hobby che potrebbero diventare la vostra vita. Preservate voi stessi e la vostra libertà intellettuale, che nemmeno questa prigionia potrà strapparvi; se vi fate inghiottire dall’oblio, la società che vi vuole spenti e vuoti, avrà vinto. Combattete per ciò che amate, tenetelo stretto, combattete per il diritto all’istruzione che vi sta venendo negato, riprendiamocelo, anche con la forza, se necessario! Dimostrate a questo paese che il FUTURO dell’Italia è vivo! Ricordatevi: non siete soli. Professori, chiedete più spesso ai vostri ragazzi come stanno, dategli più stimoli, lezioni interattive, fornitevi di tavolette grafiche e impegnatevi per imparare ad usarle, usate di più i libri e meno le fotocopie, ché appesantiscono una situazione economica già drammatica. Ascoltate suggerimenti e critiche dai vostri studenti, siamo tutti vittime, e per quanto abbiate i vostri problemi, provate ad ascoltare questi consigli, dall’umile punto di vista di uno studente, e ascoltateli anche dai vostri di studenti. Solo così si potrà ritrovare quell’empatia distrutta. “ Lettera a cura di D. Rubbioni.

Lucilla Tomassi