
La Dad ha accompagnato e continua a tenere compagnia da più di un anno a moltissimi studenti italiani, anche se a intermittenza. Infatti, nonostante siano ormai in tanti quelli tornati in classe in presenza, la Dad non è del tutto scomparsa ad oggi, e i danni che questa misura, adottata per limitare i contagi tra i giovanissimi, sembrano essere più ingenti di quanto si potesse pensare. Tra le tante voci che si sono sollevate in questi mesi, ultime quelle degli studenti che denunciano le troppe verifiche fissate in questi giorni di rientro a scuola, c’è anche quella di una nostra utente, una giovanissima studentessa che si definisce satura, scoraggiata, senza nessuna prospettiva di miglioramento personale e accademico. Scopriamo il suo messaggio anonimo mandato per denunciare una situazione sulla quale non sono abbastanza forti i riflettori.
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Lo sfogo di una studentessa: “prima amavo la scuola”
Non è raro che noi di Skuola.net diamo voce a moltissimi tra i giovani studenti che ogni giorno ci scrivono per denunciare, evidenziare e far presenti i piccoli o tanti disagi che vivono quotidianamente, sia legati alla scuola, sia esterni. Oggi, quindi, riportiamo la testimonianza di una giovanissima utente che ci segue, che ha voluto condividere con noi il suo sfogo su tutto ciò che per lei rappresenta lo stare in Dad da più di un anno: “Non sopporto la Dad. Non riesco, la odio, mi ha rovinato la vita. Avendo cominciato le superiori l’anno scorso, prima dell’inizio del primo lockdown, ero entrata in un mondo molto diverso da quello a cui ero abituata, e lo amavo. Amavo la persona che stavo diventando, le situazioni che vivevo, le persone con cui stavo. Sono sempre stata piuttosto timida ed ho sempre fatto fatica a legare con i compagni di classe, ma dall’anno scorso stavo cominciando a stringere qualche legame con qualcuno. Per giunta, venendo da un altro paese, anche io dovevo sempre svegliarmi presto per prendere l’autobus, ma è qualcosa che mi manca. Andiamo: vedere il cielo di mattina è migliore del soffitto della propria casa." afferma la ragazza.
"Ho perso la voglia e la motivazione": le parole di una ragazza in Dad
La nostra utente continua nella sua denuncia e nel suo personale sfogo: "E immediatamente mi è stato tolto tutto, anche se giustamente per preservare la saluto di ognuno di noi. La Dad l’ho vissuta veramente male per un’infinità di motivi: mi svegliavo ogni mattina con la nausea e piangendo, e avevo un’ansia tremenda che non ho mai provato prima, neanche in presenza, eppure ho sempre studiato tutto per bene (in realtà anche un po’ di più, perché diciamoci la verità, a distanza danno sempre più compiti) e non nego che ogni tanto ho anche provato a scopiazzare senza successo. I miei voti passarono dall’8/9 a malapena al 7, perché avevo completamente perso la voglia e la motivazione perché tanto era sempre uguale e non è affatto vero che si lavora di meno o più semplicemente, perché ogni volta che finisco una mattina in Dad mi viene un sonno che non posso soddisfare per la quantità di compiti senza interruzioni nel corso della giornata. Per non parlare dei danni alla vista. - Il suo messaggio non si ferma e sottolinea anche - Fortunatamente la nausea mi è passata durante le vacanze di estate e con il ritorno in presenza, ma provo ancora uno scoraggiamento veramente forte ogni volta che penso ai momenti persi e alla persona che sarei potuta diventare senza questa situazione, a tutte le preoccupazioni che mi ha dato e a tutti i pensieri che non riesco più a cacciare via. Essendo della Puglia (dove la scelta della Dad è libera), ho valutato il rientro ma ho dovuto cambiare idea[...], perciò mi ritrovo per l’ennesima volta in Dad senza più nausea (per ora), ma con tanta sconsolazione."
"Mi manca la scuola come luogo di crescita collettiva" conclude la studentessa
Dopo tutto quello che ha affermato, la nostra utente conclude il suo lungo messaggio descrivendo la sua idea di scuola: "Il fatto è che sono sempre stata dell’idea che la scuola non serva solo a trasmettere concetti ma anche esperienze, situazioni, emozioni, capacità… E’ un luogo di crescita che deve simulare il futuro dove dovrai confrontarti con gli altri in qualsiasi situazione, anche con i superiori e dovrai seguire delle regole, anche se non le condividi. Con la Dad non c’è niente di tutto ciò, c’è solo studio su studio e per quanto io ami la scuola e le materie che apprendo, non riesco a trovare ragioni per farmela piacere (logicamente oltre alla protezione dal virus, unico motivo per cui sono tuttavia favorevole all’insegnamento da remoto). La Dad mi ha reso una persona peggiore.”
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