
Alice, 14 anni, sta seguendo le lezioni in Dad. Ma ad un tratto, esasperata, stacca la spina, scrive alla mamma quanto ha appena fatto ed esce a fare una passeggiata. Vediamo com’è andata.
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Chiude la Dad ed esce di casa: ecco com’è andata
Sono le 11:50 di una giornata di fine marzo. A Saronno, in provincia di Varese, una ragazzina di 14 anni è davanti al computer come ogni mattina, per seguire le lezioni in didattica a distanza. Alice è una studentessa di liceo artistico, le piace la scuola e studia con profitto. Ma quella mattina, dopo un anno di Dad, decide che a seguire le lezioni fino alle 16, proprio non ce la fa. Così stacca la connessione ed esce per fare una passeggiata, senza cellulare (perché la madre le proibisce di usarlo durante l’orario scolastico). Prima di andare però le lascia un biglietto che recita: "Sono uscita per rilassarmi. Non ce la faccio più. La tua bambina". La madre, al rientro dallo studio legale dove lavora come avvocato, trova il foglio, e tra sentimenti di tristezza, rabbia e impotenza decide di condividerlo su Facebook. Il messaggio viene a sua volta ricondiviso e commentato da migliaia di persone. Alice “non è una ragazzina piagnucolona” dice Iole nel post “con una madre come me c’è poco da piangersi addosso. E ' crollata, non sorride, si spegne giorno dopo giorno. Io cerco di incoraggiarla [...] io raccolgo le sue lacrime e le prometto che farò qualche cosa”. La madre racconta che Alice le ha detto di aver mollato, che non ce la faceva più ed è scoppiata a piangere: “Non sto seduta, agisco mi espongo ci metto la faccia ed il cuore in tutto quello che faccio. Intanto il sorriso non c’è più!".
Non si tratta di un caso isolato
Questa è la storia di Alice, ogni giorno a casa da sola in Dad, e di sua madre Iole, ogni giorno lontana da lei, al lavoro. Ma se omettiamo il nome può essere la storia di chiunque. E’ per questo che il post ha avuto una diffusione imprevedibile. Dice Iole a Repubblica: “Non mi aspettavo una risonanza simile, ma ne sono contenta perché significa che il tema è sentito e che i genitori non sono più disposti a stare zitti”. Ne sono la prova i messaggi che le sono arrivati da madri e padri che raccontano tutto quello che succede ai loro figli. Si va dagli attacchi di panico al rifiuto del cibo, tanti genitori costretti a rivolgersi agli psicologi per avere suggerimenti su come comportarsi. E ora che la scuola è ripresa per le scuole di primo grado, la madre insiste, facendo capire che non si può tutelare solo i più piccoli “come se gli adolescenti non stessero soffrendo per questa situazione". Oltre ai commenti di solidarietà, le sono arrivati anche messaggi di vari colleghi che “si sono prestati a presentare ricorsi al Tar per chiedere che i ragazzi tornino in classe”.
Guarda il video con i consigli per svolgere in sicurezza la Dad: