
Nuovo caso di spray al peperoncino, questa volta all'Istituto Einaudi di Ferrara, dove una ventina di studenti ha manifestato improvvisamente i classici sintomi acuti dovuto all'inalazione di questo prodotto, come tosse inarrestabile, occhi gonfi e rossi, gole irritate e difficoltà respiratorie.
L'allarme è scattato poco dopo le 10 di lunedì 24 novembre, quando i disturbi presentati dagli alunni coinvolti hanno indirizzato i sospetti sull'utilizzo di uno spray urticante all'interno dell'edificio scolastico.
Fortunatamente, dopo l’ennesima "bravata", che si inserisce ormai in una lunga serie di casi, e che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori, nessuno degli alunni coinvolti ha riportato danni gravi.
Tuttavia, le ripercussioni disciplinari potrebbero essere severe per l'autore del fatto che, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe già ammesso le proprie responsabilità.
I primi sintomi e l'allarme
Una mattinata di lezione come le altre si è, dunque, trasformata in una giornata vissuta sul filo della tensione. La causa, come detto, sarebbe un atto di vandalismo e incoscienza messo in atto da uno studente - o studentessa, ancora non è chiara l'identità del responsabile, comunque già individuato - che ha spruzzato una bomboletta di spray al peperoncino in un corridoio, causando il rapido diffondersi della nube urticante nelle aree vicine.
Gli effetti di questa sostanza sugli studenti hanno fatto scattare l'allarme al 118, attorno alle 10:15 di mattina, nel pieno della giornata scolastica. Gli alunni, a quel punto, sono stati fatti evacuare dall'edifico e presi in carico dal personale sanitario intervenuto sul posto. Mentre l'istituto ha avvertito i genitori.
L'episodio ha richiesto il trasferimento al pronto soccorso dell'ospedale di Cona di ben ventidue ragazzi tra i 14 e i 17 anni, alcuni dei quali trasportati in ambulanza.
Per far fronte all'emergenza, l'azienda ospedaliera ha attivato una sala dedicata e richiamato personale reperibile, inclusi degli psicologi per fornire supporto agli studenti sotto shock.
Individuata la bomboletta
Fortunatamente, dopo i controlli in ospedale, nessuno degli alunni è risultato in gravi condizioni e tutti sono stati dimessi nel corso della giornata stessa.
Oltre al personale del 118, è stato inevitabile anche l’intervento dei Carabinieri, che hanno ascoltato le testimonianze dei presenti al fine di ricostruire quanto accaduto.
Un dettaglio importante è che la bomboletta spruzzata nella scuola è stata individuata e acquisita dai militari, in attesa di parlare con chi l’ha azionata.
I casi simili
Il caso di Ferrara, come anticipato, rientra in una tendenza sempre più diffusa e pericolosa che sta investendo le scuole italiane. Sui motivi di questo gesto resta ancora il mistero. L’unica certezza è che bisogna agire quanto prima per evitare che la situazione sfugga di mano.
L’elenco delle scuole interessate si allunga sempre di più. In ordine di tempo, l'episodio immediatamente precedente è stato quello avvenuto in un istituto superiore di Milano, dove la sostanza urticante spruzzata a scuola ha provocato l’intossicazione di 5 studenti.
Stesso gesto anche in un istituto tecnico in provincia di Verona, in una scuola media di Roma, e poi ancora in un istituto superiore di Ancona e al liceo artistico di Pescara. Tutti casi simili e senza danni gravi.
Infine, nella lista, c’è anche Bergamo, dove la bravata è durata due giorni, con lo spray al peperoncino che ha fatto finire 4 studenti in ospedale.