
L’idea è nata in seguito alla preoccupazione da parte del sindaco di Verres, paesino di 2500 anime, circa alcuni fenomeni successi nel polo scolastico cittadino, nel quale confluiscono quasi mille studenti tra le classi medie e superiori.
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Bullismo e cyberbullismo: via gli smartphone ai giovani prepotenti
Il questore è intento a intraprendere una vera e propria guerra agli smartphone di chi fa il prepotente, soprattutto perché, secondo Morelli, gli studenti non avrebbero ben chiare le ripercussioni che le azioni violente, anche solo verbalmente, hanno nei loro coetanei: "Ci sono dei ragazzi che ancora non hanno capito quali sono le conseguenze di un'eccessiva modalità di divertimento, forse stimolata dal fatto di abusare probabilmente anche di alcolici. C'è una spinta verso l'emulazione di quello che vedono sui social media. Noi monitoriamo cosa pubblicano, poi possiamo anche porre in essere delle misure di prevenzione che impediscano al ragazzo l'utilizzo del telefono per un mese oppure per tre mesi".Proprio per questo il tema, sempre più sentito, sia dagli educatori, sia dalle forze di polizia, è stato oggetto di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) della Valle d'Aosta, riporta Ansa, durante la quale è stato deciso di intensificare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio. E per rendere più credibili le misure che entreranno in vigore, è stato inserito un avviso orale tramite il quale è possibile imporre "il divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente", smartphone compresi.
Questa particolare misura, è in realtà “la vecchia diffida”, spiega Ivo Morelli al Corriere, che il questore può imporre a chi risulta condannato per delitti dolosi, aggiungendo anche il divieto di possedere il telefonino. Dunque, il nuovo provvedimento non è altro che “un aggravamento all’avviso orale, una prescrizione accessoria dell’avviso, grazie al quale a certe condizioni possiamo togliere il telefonino”, continua il questore di Aosta, che poi assicura sarà usata soltanto in caso di necessità, in quanto è di fatto una privazione della libertà individuale.
Queste nuove “armi” in mano delle forze dell’ordine dovrebbero essere usate per lo più contro i maggiorenni che possono mettere in pericolo l’integrità fisica e morale di minorenni, esplicita Ivo Morelli. Ma in realtà l’idea è nata a seguito di una segnalazione arrivata dal sindaco di Verres preoccupato delle baby gang, fenomeno che in Val d’Aosta non si è mai manifestato, ma che può nascere grazie alla cospicua presenza di adolescenti, circa mille, in un comune da 2.500 abitanti.
Da qui la preoccupazione che si possano verificare episodi spiacevoli, frutto della “formazione di piccoli gruppi, per classi, per scelte musicali, per fede calcistica…” racconta il questore, spiegando quindi che potrebbe essere reale il pericolo di risse e dell’utilizzo “leggero del telefonino”. Per questo, infine, il questore si rivolge agli studenti invitandoli a riflettere: ”Fate attenzione perché non conoscete quali sono le conseguenze giuridiche delle vostre azioni, occhio che possono diventare dei reati”.
Lucilla Tomassi