
"Un numero di crolli mai visto prima", dichiara Adriana Bizzarri, responsabile istruzione di Cittadinanzattiva, sottolineando 61 crolli nel solo ultimo anno.
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I numeri impietosi
Tra settembre 2022 e agosto 2023 Cittadinanzattiva ne ha registrato 61, numero mai raggiunto in questi ultimi 6 anni, di cui 24 nelle regioni del Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%). Nello specifico ci sono stati 9 crolli in Lombardia, 5 in Piemonte, 3 in Liguria e in Emilia Romagna, 2 in Veneto, 1 in Friuli Venezia Giulia, 8 in Campania, 7 in Sicilia, 5 in Sardegna, 1 in Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Umbria, 8 nel Lazio, 5 in Toscana. L’ultimo episodio, che ha tristemente inaugurato il nuovo anno, è quello avvenuto all’Istituto Professionale Marconi di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, dove lo scorso 14 settembre è crollato il solaio e controsoffitto da un'aula.La percezione di insicurezza tra chi frequenta le aule ogni giorno è massima. Uno su tre dei 588 docenti e dirigenti intervistati da Cittadinanzattiva ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza della propria scuola, uno su cinque dichiara di non averlo fatto (21%) oppure che alla segnalazione non è seguito un intervento di sistemazione (12%). Gran parte degli edifici presenta a loro dire tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%).
Edifici, classi e studenti in numeri
In base al rapporto, gli edifici scolastici italiani attivi sono 40.133 e, nell’anno scolastico 2022/23, hanno accolto 7.286.151 studenti, dei quali più di 795 mila (11%) non hanno la cittadinanza italiana sebbene due su tre siano nati in Italia. Circa 290 mila gli alunni con disabilità (4%), in aumento rispetto all’anno precedente. Eppure due scuole su tre hanno ancora barriere architettoniche; soltanto il 17% ha segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia e l’1,5% ha mappe a rilievo e percorsi tattili.Rimane il problema delle classi "pollaio": in media più di una su cento, ma fino a cinque classi su cento nelle scuole superiori accolgono un numero di studenti superiore a 27.
Quasi il 50% degli edifici è costruito prima del 1976
Secondo Cittadinanza attiva, gli edifici costruiti prima del 1976 sono il 47% e l’11% circa è progettato secondo la normativa antisismica e su appena il 3% sono stati effettuati interventi di adeguamento e miglioramento sismici. C'è di più: circa il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi, il 41% del collaudo statico. Riguardo alle attività di prevenzione, ben l’85% dichiara di aver partecipato a prove di emergenza nella propria scuola, che hanno riguardato in prevalenza il rischio sismico e l’incendio (70%), poche quelli effettuate sul rischio alluvione e vulcanico (rispettivamente 2,6% e 1,4%).
E le Università?
Per il primo anno, Cittadinanzattiva ha focalizzato la sua attenzione anche sugli atenei. Le sedi universitarie monitorate sono 18, collocate a Bologna, Cagliari, Napoli, Roma-Latina. Le segnalazioni su distacchi di intonaco, umidità e altri segni di fatiscenza riguardano pareti e soffitti di circa metà dei corridoi di tutte le sedi monitorate, e, in misura minore, in alcuni bagni e aule. In 14 delle 18 sedi monitorate sono presenti , in quasi tutte le aule, sistemi di aerazione o ventilazione e sistemi antincendio.Delle 18 sedi monitorate, ben 16 dispongono di un cortile, ma dotato di buona pavimentazione soltanto nella metà dei casi. In 10 cortili sono presenti spazi verdi e in 8 di essi sono ben curati.
In 16 delle 18 sedi monitorate ci sono spazi a disposizione degli studenti. In particolare, sono presenti biblioteche in 10 sedi, sale studio in 15, aree relax in 9, aree pasti in 4. Lo stato dei bagni è ritenuto abbastanza soddisfacente, quasi ovunque si trova il sapone per le mani e gli altri elementi indispensabili, in due casi ci sono anche sistemi di igienizzazione automatica.
Sul fronte dell'accessibilità in quasi tutte le strutture esaminate il percorso risulta praticabile, le aule sono accessibili, e anche l’ingresso e gli altri spazi sono in larga parte privi di barriere architettoniche.
Mancata convocazione dell’Osservatorio nazionale
Uno dei punti di critica è la mancata convocazione dell’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica. Il governo Meloni non ha convocato questa importante istituzione, e neanche aggiornato l'anagrafe dell'edilizia scolastica. La scelta di procedere con "l'Appalto Integrato" rischia di privilegiare gli interessi economici su quelli qualitativi. Cittadinanzattiva critica l'approccio di affidare allo stesso operatore sia la progettazione che l'esecuzione dei lavori.
Fondi del Pnrr insufficienti
Secondo lo studio, i fondi del Pnrr non sono sufficienti per rimediare alla mancanza di sicurezza nelle scuole e neanche per colmare il fabbisogno di palestre e di mense. “Le risorse destinate dal Pnrr all’edilizia scolastica e alle aule 4.0 ammontano complessivamente a 12,66 miliardi di euro, ma scendendo nel dettaglio delle singole missioni si scopre che questi fondi non basteranno e che sarà necessario prolungare gli investimenti negli anni a venire”.