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sima medici chiedono posticipo ritorno scuolaIl cambiamento climatico arriva anche tra i banchi scuola. Ha fatto molto scalpore l'episodio andato in scena in una scuola di Bari, dove gli studenti, stipati in classi pollaio da 20 a 30 elementi, hanno avvertito malori e mancamenti a causa dell'afa.


Una situazione che ha costretto la dirigente scolastica ad anticipare l'orario di uscita dalle classi, dalle 13:30 alle 12:30.
Il caso di Bari ha spinto i medici del SIMA ( Società Italiana di Medicina Ambientale) a chiedere una rimodulazione degli orari scolastici nelle zone più a rischio.

Scuole chiuse al Sud fino all'equinozio di autunno: la proposta del SIMA

“I mancamenti degli studenti registrati a Bari impongono certamente una riflessione - spiega Alessandro Miani, Presidente del SIMA - Il fenomeno delle ondate di calore sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, con possibilità del protrarsi di temperature fino a 36 gradi centigradi come accaduto in Puglia nei primi dieci giorni del nuovo anno scolastico, non può essere trascurato o peggio ignorato”. Soprattutto in virtù delle condizioni in cui versano determinate scuole. Non fa più notizia, ma la problematica esiste ancora ed è sempre attuale: le aule italiane sono spesso affollate (più del dovuto), surriscaldate e scarsamente ventilate.

Uno scenario, come spiega il SIMA, che non fa altro che favorire la produzione di anidride carbonica nell'aria, causando ” diversi problemi quando le sue concentrazioni superano il valore del valore di 1.500 parti per milione”. Già nel 2015, la Commissione Europea ha effettuato un'indagine specifica per valutare la qualità dell'aria in 114 scuole primarie di 23 Paesi dell'UE, scoprendo che ”l'85% degli studenti è esposto a concentrazioni di PM2,5 e PM10 più elevate rispetto a quelle considerate sicure dall'OMS”.

Insomma, secondo il parere degli esperti ”bisogna fare i conti con la realtà e ad oggi il buon senso suggerirebbe di lasciare chiuse le scuole al sud-Italia fino all’equinozio di autunno, che cade tra il 21 e il 23 settembre, allo scopo di tutelare il benessere psico-fisico degli alunni”. Il SIMA richiama l'attenzione poi sugli “Indirizzi di Policy Integrate per la Scuola che Promuove Salute”, pubblicati congiuntamente dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione appena due anni fa, specificando che occorre un fronte comune per tutelare ”tutti gli aspetti della salute dei nostri figli e nipoti nelle scuole italiane, a partire dall’attenzione al benessere in aula e in particolare al microclima e alla qualità dell’aria indoor. Infine, differenziare l’avvio dell’anno scolastico consentirebbe di sostenere l’economia del turismo di fine stagione al Sud”.