
Quello scorso è stato un mese davvero caldo per quanto riguarda le proteste studentesche. Infatti, abbiamo assistito a numerose manifestazioni, occupazioni e autogestioni. Ma nessuna di queste ha avuto le stesse conseguenze di quelle del Liceo linguistico e delle scienze umane Agnesi di Milano, dove l’organizzazione di un’assemblea d’istituto autorganizzata ha causato ben 150 sospensioni.
I FATTI – La protesta dei ragazzi dell’Istituto in questione risale a più di un mese fa, per la precisione al 10 novembre scorso. Quel giorno, in vista di un corteo studentesco, gli studenti avevano deciso di riunirsi in un’assemblea per coordinare la manifestazione del giorno dopo. Ma il preside, Giovanni Gaglio, non aveva concesso l’autorizzazione perchè, come lui stesso afferma, i ragazzi “non hanno dato sufficienti giorni di preavviso. Ho proposto di aggirare l’ostacolo facendo assemblee di classe congiunte in palestra, ma non ne hanno voluto sapere”.
I PROVVEDIMENTI – Il Consiglio d’Istituto ha optato per la linea dura: 150 sospensioni con obbligo di frequenza e 30 provvedimenti più leggeri non ancora comunicati, per un totale di 180 studenti puniti su un totale di 650. La motivazione del preside? L’esigenza di educare i ragazzi alla legalità. Se poi la sospensione fosse illegittima, più di uno studente su quattro avrà un provvedimento disciplinare a pesare sul suo voto in condotta, solo per aver partecipato ad un’assemblea.
Serena Rosticci