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carlo acutisNon tutte le iniziative scolastiche filano per il verso giusto. Lo sa bene la preside di un istituto scolastico di Nocera Inferiore finita al centro di numerose polemiche nei giorni scorsi.
Foto di Carlo Acutis, ritratto fotografico su vetro, cattedrale di San Rufino, Assisi

I fatti risalgono allo scorso 9 febbraio, quando la dirigente scolastica avrebbe fatto vedere agli alunni le foto ritraenti la salma di Carlo Acutis, studente morto per leucemia nel 2006 e beatificato nel 2020.

La visione delle immagini del corpo del giovane e il contatto con una sua reliquia – una ciocca di capelli conservata proprio dalla preside – avrebbero turbato gli studenti a tal punto che i genitori si sono rivolti all'ufficio del provveditorato regionale.

Genitori contro la preside: “Atto di culto né deliberato dagli organi collegiali né preavvisato ai genitori”

A fare infuriare i genitori soprattutto il mancato preavviso dell'iniziativa, una giornata che – spiega la preside a 'Il Mattino' – era dedicata all'educazione dei valori di libertà, onestà e cristianità. L'episodio non è andato giù alle famiglie che rivendicano con forza la laicità delle scuole statali, sostenendo peraltro come ci siano innumerevoli modi per sensibilizzare i giovani, senza scadere nella promozione di convinzioni personali: ”Tale atto di culto non era stato né deliberato dagli organi collegiali, né preavvisato ai genitori e si è svolto in sostituzione delle normali ore di lezione. Crediamo che il compito di un dirigente scolastico non sia quello di celebrare discutibili riti religiosi durante l’orario didattico, peraltro senza preavvisare i genitori dando loro la possibilità di sottrarre i propri figli ad un indottrinamento non voluto e ad un turbamento nei più sensibili che, nei giorni e settimane successive, parlavano di capelli e bambini morti” si legge nella segnalazione spedita al provveditorato regionale.

Dal canto suo, la preside si difende rivendicando la bontà dell'iniziativa: “Non sapevo nulla di questi turbamenti scatenati all’indomani dell’approfondimento sul beato Carlo Acutis. Volevamo solo educare i nostri alunni a quelli che sono dei valori importanti, come la libertà, l’onestà, la cristianità. Il compito di ogni educatore è quello di crescere i bambini in maniera sana. Per farlo, ci siamo affidati alle storie di alcune figure come ad esempio la giornalista Ilaria Alpi, madre Teresa di Calcutta e in ultimo anche alla storia del beato Acutis. Non immaginavo una reazione simile. Le porte del mio ufficio sono sempre aperte a tutti i genitori” ha concluso la preside. Nelle ultime settimane, però, come riporta 'Il Mattino', sono stati diversi i tentativi – da parte dei genitori – di fare luce sulla vicenda. Ad oggi, l'unica strada percorribile sembra quella delle vie amministrative.

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