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scuola d'estate 2021

La scuola d’estate, il progetto proposto dal nuovo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sta per partire ufficialmente in tutta Italia. Ma come sarà strutturata la didattica nei mesi estivi? Ebbene, intanto, come specificato dal Ministero dell’Istruzione all'interno del Piano Scuola Estate 2021, l’adesione e la partecipazione a questo piano sarà su base volontaria per studenti e famiglie, così come per il personale delle scuole.

Inoltre si articolerà in tre fasi specifiche, volte a favorire la restituzione agli studenti di quello che più è mancato in questo periodo: lo studio di gruppo, il lavoro in comunità, le uscite sul territorio, l'educazione fisica e lo sport, le esperienze accompagnate di esercizio dell'autonomia personale. Ma scopriamone di più.

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Come sarà la scuola d’estate 2021

Lo scopo della scuola d’estate, come più volte ribadito dal Ministero, sarà quello di rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali di studentesse e studenti per recuperare la socialità almeno in parte perduta ed accompagnarli al nuovo anno scolastico. Ma, concretamente, cosa prevede il piano in arrivo dal MI? Potenziamento degli apprendimenti, attività laboratoriali e studio di gruppo. E quindi socializzazione e attività culturali, artistiche e sportive: laboratori di educazione motoria, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza. Si cercherà, poi, di aiutare i ragazzi a crescere nelle competenze scientifiche e digitali attraverso corsi di coding, media education o robotica. Ci sarà poi il via libera anche per le attività da svolgere in spazi alternativi alla scuola come teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi. Per poi pensare al nuovo anno scolastico, con esperienze di accompagnamento al back to school. Dunque, le tre fasi nel dettaglio saranno:
  • Rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali: Incrementare le competenze di studentesse e studenti e favorirne l’apprendimento attraverso una partecipazione diretta nella costruzione del sapere. L’obiettivo sarà quello di porre le studentesse e gli studenti al centro della loro esperienza scolastica, valorizzandone appieno l’identità affinché le diverse attitudini, le molteplici potenzialità e capacità siano oggetto di una vera personalizzazione dei percorsi di apprendimento.
  • Rinforzo e potenziamento competenze disciplinari e della socialità: Favorire l’avvio di un percorso finalizzato al ripristino della normalità, consentendo a studentesse e studenti di riprendere contatti con la realtà educativa e al contempo rafforzare le competenze relazionali con forte attenzione a coloro che si trovano in condizione di fragilità. In questa seconda fase potranno essere avviati processi di condivisione e partecipazione, anche in un’ottica di coinvolgimento del territorio in cui la scuola è inserita e di consolidamento del senso di appartenenza alla “comunità”.
  • Introduzione al nuovo anno scolastico: Favorire la creazione di scenari di solidarietà e fiducia negli altri, preparando studentesse e studenti alla ripartenza e attivando un percorso che li supporti nell’affrontare la prossima esperienza scolastica, anche ricorrendo alla didattica innovativa e con una particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della collaborazione.

Scuola d’estate 2021: una riflessione sull'opportunità di lasciarla volontaria

Dopo un anno scolastico in cui la Dad davanti a un video è stata molto più della didattica in presenza in classe, arrivano i danni e tra questi gli abbandoni scolastici”. Così Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, che a Tgcom24, come riportato da OrizzonteScuola, e ha aggiunto: “Le cifre che leggiamo sono molto preoccupanti e sentire che 200mila ragazzi hanno di fatto abbandonato la scuola, fa capire perché da subito, già un anno fa, abbiamo chiesto che la scuola tornasse in presenza. Adesso vediamo con attenzione la circolare del Ministero dell’istruzione sul ‘Piano scuola estate’. Ci sono risorse, si punta sull’autonomia scolastica, sulla collaborazione con il territorio e le associazioni o no profit. Però notiamo che è tutto lasciato su base volontaria. Dei ragazzi, dei docenti e delle scuole. Dobbiamo capire come recuperare i 200mila ragazzi che se ne vanno e come aiutare le lacune di tanti altri. E questo non può essere lasciato su base volontaria”.

Cosa ne pensano gli studenti della scuola d’estate 2021

Ma cosa ne pensano i diretti interessati, vale a dire gli studenti, del piano per la scuola d’estate nel 2021? Tra i 6mila alunni di scuole medie e superiori raggiunti da un sondaggio di Skuola.net, 3 studenti su 4 non credono sia una buona idea prolungare ulteriormente un anno già di per sé molto complicato; per questo, nonostante si tratterebbe di andare a scuola solo per svolgere attività non puramente didattiche, e peraltro su base volontaria, in pochissimi, qualora il proprio istituto decidesse di aderire, parteciperebbero. Quasi 8 adolescenti su 10 hanno espresso il desiderio di volersi godere l'estate in altro modo, come da tradizione. Ma questo atteggiamento non sarebbe solamente un “capriccio” dei ragazzi, infatti, sembrerebbero essere appoggiati anche da mamma e papà. Perlomeno da quelli che si sono già pronunciati sull'argomento. In base al racconto fatto proprio dagli studenti, più di 7 genitori su 10 sarebbero contrari all'apertura estiva.

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