Quanto guadagnano gli insegnanti per la scuola d'estate?

“Utilizzeremo il periodo estivo per costruire un nuovo inizio.” Queste le parole con le quali il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha annunciato l’arrivo del piano estivo che consentirà a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo anche di laboratori per il potenziamento delle competenze. Infatti il MI ha messo a punto questo nuovo progetto con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia. Per rendere il tutto possibile servirà la collaborazione degli insegnanti e delle scuole di tutto il territorio: ma di quanto verranno ricompensati i docenti per mettere a disposizione il proprio tempo nel periodo estivo?

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Piano per la scuola d’estate: quanto guadagneranno i prof?

“Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni.” Queste parole del ministro Bianchi sono subito state seguite dai fatti: ovvero lo stanziamento di fondi. Il budget totale che il Ministero dell’Istruzione metterà a disposizione degli istituti scolastici per il progetto della scuola in estate vede un investimento non da poco, composto da 510 milioni di euro, dei quali 150 milioni provengono dal decreto sostegni, altri 320 milioni dal PON per la scuola (risorse europee) e ulteriori 40 milioni dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative. Ma quanti di questi andranno effettivamente nelle tasche del singolo docente? A rifinire questo calcolo per nulla semplice è stata la testata specializzata Tecnica della Scuola, la quale ha previsto che, per i progetti PON saranno messi a disposizione compensi per i docenti in servizio nelle scuole statali sia nel ruolo di esperto o tutor per la conduzione dei moduli formativi sia come supporto organizzativo e di referente per la valutazione. Tuttavia ci sarà una disparità salariale tra i vari incarichi: infatti per i docenti che svolgono il ruolo di “esperto”, la programmazione PON prevede l’attribuzione di un compenso lordo omnicomprensivo sino a 70 euro all’ora. Per il ruolo di tutor, invece, 30 euro all’ora lordi omnicomprensivi. Proviamo a scendere ulteriormente nel dettaglio, calcolando l’importo netto: in primis andrà scorporato l’INPDAP e l’Irap per ottenere il lordo dipendente, successivamente si dovrà sottratte le ritenute a carico del dipendente al fine di ottenere l’importo netto definitivo indirizzato a un docente esperto pari ad € 34,98 (€ 52,70 – 8,80% – 0,35% – 27%). Stesso discorso si può applicare per scoprire il guadagno netto dei tutor, che sarà quindi pari a € 14,99. Ma questi non saranno gli unici guadagni dei prof in quel periodo.

Compensi dei prof: progetti diversi dai PON

I progetti PON sono solo una parte dei fondi messi a disposizione per l’apertura delle scuole in estate. Infatti, per tutte le altre tipologie di progetti con finanziamenti provenienti da fonti ministeriali o dagli enti locali, là dove non diversamente specificato dall’autorità competenti, la quota oraria da attribuire ai docenti deve fare riferimento al CCNL scuola, sempre sencondo quanto riportato da Tecnica della Scuola. E dunque gli insegnanti potranno contare sui seguenti guadagni orari:

• Attività aggiuntive di insegnamento: 35 euro lordi, uguali a € 23,21 netti (€ 35,00 – INPDAP 8,80% – FC 0,35% – IRPEF 27%).
• Attività funzionali all’insegnamento: 17,50 euro lordi, pari a € 11,61 netti (€17,50 – INPDAP 8,80% – FC 0,35% – IRPEF 27%).

Ma non è ancora tutto: per poter chiudere il capitolo sui compensi dei prof è necessario specificare come per i corsi di recupero siano inoltre previsti per i docenti della scuola secondaria di II grado compensi aggiuntivi per le ore di insegnamento extra pari a 50 euro lordi per ogni ora in più.

La scuola in estate: come funzionerà?

Dopo aver compreso il capitolo legato ai fondi destinati a ciascun insegnante, è bene quindi riassumere gli incarichi e le fasi che il Ministero dell'Istruzione, tramite una nota, metterà in atto proprio attraverso i professori di ciascun istituto. Le fasi in tutto saranno tre e comporranno una tabella volta a scandire l'intera estate, accompagnando i ragazzi dalla chiusura della scuola fino al rientro in classe di settembre:

• Fase I, potenziamento degli apprendimenti (a giugno): sarà dedicata al rinforzo e al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore.
• Fase II, recupero della socialità (luglio e agosto): proseguiranno le attività di potenziamento degli apprendimenti che saranno affiancate più intensamente da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (con attività legate a Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport). Ci saranno moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni;
• Fase III, Accoglienza (settembre, fino all’avvio delle lezioni): connessa con le precedenti, sarà di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico. Proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.

Guarda quello che fai sempre invece di studiare!