
Gli esami non finiscono mai, recita il titolo di una famosa commedia di Eduardo De Filippo del 1973. Mai come al giorno d’oggi, persone di ogni età sono sempre alle prese con concorsi, corsi di specializzazione, master e simili.
E con il recente concorso straordinario per la scuola secondaria, migliaia fra professori e aspiranti tali si sono ritrovati fra i banchi per sottostare a un durissimo esame che ha avuto esiti disastrosi.
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Bocciature à gogo
Quello che viene da pensare dinnanzi ai primi dati disponibili è che, credendo di trovarsi di fronte al solito esamino facile facile, molti candidati si siano presentati al concorso con una preparazione mediocre. La selezione è stata tutt’altro che clemente, a tratti addirittura spietata. Lo dimostrano gli stessi dati: circa un candidato su tre infatti – secondo i primi dati degli Uffici scolastici regionali analizzati da Tuttoscuola – non supererà la prova, con il rischio di lasciare moltissimi posti scoperti. Infatti, dei 32 mila posti previsti, tra rinunce e bocciature, il 28% rischia di non essere assegnato, lasciando quindi vuote circa 9000 cattedre che, nei prossimi tre anni, sarebbero dovute andare alle immissioni in ruolo.
Mancano le prove suppletive
Mancano ancora alcune prove suppletive destinate ai candidati che, per motivi legati al Covid-19 (contagiati, in quarantena ecc.) non hanno potuto prendere parte alle due tranche dell’esame: quella dell’autunno scorso e quella di febbraio. Queste prove sono previste nei giorni fra il 14 e il 20 maggio. Ma già si può prevedere che, ad esempio, tra i partecipanti alla prova scritta di febbraio, secondo il sindacato Anief, appena la metà supererà la prova scritta. Per le cattedre di sostegno, la situazione è ancora peggiore: sembra infatti che soltanto il 20% dei candidati riuscirà ad avere il posto.
Preparazione all’acqua di rose o prova difficile?
Molti docenti, inferociti contro le modalità di svolgimento dell’esame, hanno dichiarato che i 150 minuti a disposizione erano decisamente troppo pochi se rapportati alla difficoltà della traccia. Ma è così o è solo un modo di non ammettere la sconfitta? Impossibile saperlo. Di certo, il sistema di reclutamento del personale scolastico si trova in questo momento in una situazione di stallo, con alcuni concorsi banditi ma di cui non si hanno più notizie e la necessità di coprire i vuoti che – in seguito a questa situazione – si sono venuti a creare.
Ecco cosa fare l'ultimo mese di scuola: