
Nonostante in queste ore si stia discutendo dell “Patto per la Scuola al centro del Paese” appena firmato dal Ministro dell’Istruzione e i Sindacati della Scuola, volto a riportare la scuola al centro della spesa pubblica italiana, ci sono alcuni problemi in vista sul fronte iscrizioni scolastiche.
Sembrerebbe, infatti, che a settembre in totale, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, saranno 100mila gli alunni in meno nelle classe italiane. Dato allarmante che dovrebbe essere destinato ad aggravarsi sempre più, in seguito a un calo di nascite che si sussegue da decenni e che non è intenzionato a fermarsi.
Leggi anche:
- Scuola, a settembre ci saranno ancora mascherine in classe
- Come si diventerà professori dal 2022
- Concorso straordinario, anche i prof vengono "bocciati": 9mila posti persi
- "Cari adulti, non ci sta bene nulla perché nulla funziona bene": uno studente si sfoga
Il calo delle nascite arriva a scuola: 100mila studenti in meno a settembre
I primi dati resi disponibili sugli alunni delle scuole statali per il 2021/2022 sono stati forniti dalla Flc Cgil, e riportati da Repubblica.it, e decretano un calo significativo della popolazione scolastica superiore alle 101mila unità, conteggiate in base alle iscrizioni per le scuole elementari, medie e superiori, chiuse a gennaio. A parlarne è stato anche il Ministro Patrizio Bianchi, durante l’audizione alle Camere sulle linee guida del suo dicastero, riportando i dati forniti dall’Istat sulla popolazione italiana dei prossimi decenni, quella di età compresa fra i 3 e i 18 anni calerà di un milione di unità entro il 2031: rapportando questo dati a elementi reali, è come se quest’anno nelle classi scolastiche fosse sparita un’intera città come Novara, e come se nel 2031 sparisse invece una città grande quanto Napoli. Tuttavia non è di certo una sorpresa inspiegabile: infatti sono anni che la crisi economica non sta lasciando spazio a certezze su famiglia, lavoro e futuro, minando quindi la natalità degli italiani, a questo si è aggiunto anche il calo di nascite che sta interessando le comunità straniere in Italia, che non crescono più ai ritmi degli anni passati.
Calo degli alunni? Flc Cgil suggerisce di approfittare di questo momento
“Il calo demografico nei suoi aspetti negativi – spiegano da via Leopoldo Serra a Repubblica – può permettere di rivedere e potenziare il tempo scuola dell'intero Paese ed abbassare il numero degli alunni per classe, rivedendo i parametri per la formazione delle classi. Il nuovo anno scolastico – continuano dalla Flc Cgil – vedrà una diminuzione di oltre 100mila alunni di cui quasi 58mila nelle regioni meridionali. Un Paese che si sta "svuotando", che si sta impoverendo nel suo tessuto sociale a partire dalle sue aree interne avrebbe bisogno di una scuola che "leghi" i suoi studenti al territorio e che li faccia diventare motori dello sviluppo civile e culturale”. E dunque la speranza del sindacato è che “dopo più di un anno di didattica a distanza occorre che il rientro a scuola sia caratterizzato da un forte ritorno della socialità, base della relazione educativa”.
Hai bisogno di consigli su come affrontare l'ultimo mese di scuola? Guarda il video!