
Prolungamento delle lezioni fino a fine giugno? No, grazie. “Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni”. Ha detto così il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a proposito della possibilità di recuperare gli apprendimenti dopo il difficile periodo di didattica a distanza, confutando le stesse parole del presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ciò che più interessa in questo momento, infatti, è l’organizzazione del nuovo anno scolastico e il problema delle cattedre vacanti. Ecco tutte le decisioni in merito.
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Non si recupererà a giugno: le parole del ministro Bianchi
Niente recupero a giugno. È questo quanto trasmesso dal titolare di Viale Trastevere in un intervento a Palazzo Madama a proposito del recupero degli apprendimenti dopo il lungo periodo di didattica a distanza di cui la scuola continua ad essere protagonista. L’obiettivo proposto dal Ministero al momento è nuovamente la riapertura delle scuole in sicurezza per garantire la normalità perduta a docenti e studenti. Le sue parole riportate dal Fatto Quotidiano: “Sono assolutamente convinto che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche, ma c’è un ruolo rilevante delle Autonomie, il calendario lo fanno le Regioni”. Da qui la decisione sull’ipotesi lanciata dal presidente del Consiglio durante le consultazioni: “Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno”. Da Viale Trastevere inizieranno dunque presto i lavori per la definizione del nuovo anno scolastico e delle relative misure per garantire il ritorno in presenza e per aumentare la qualità dell’offerta didattica complessiva: “Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico, dobbiamo andare a un innalzamento della qualità dell’offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico”.
Guarda il video con i 10 consigli per svolgere la Dad in sicurezza: