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quali regioni hanno scuole in dad

Il Governo ha deciso: sebbene la situazione dei contagi sia, allo stato attuale, molto critica, la scuola non tornerà in Dad. Nonostante però le rassicurazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza e del Ministro della Scuola Patrizio Bianchi, la situazione reale del Paese è poco edificante.

Secondo una panoramica fatta da Corrado Zunino su Repubblica, sono infatti 1.042 i Comuni che stamani hanno lasciato chiusi i cancelli delle proprie scuole a causa dell'alto numeri di contagiati, tra studenti, professori e personale ATA. Il diffondersi della variante Omicron ha gettato nuovamente il mondo della scuola nel caos, e la mancanza di coordinazione tra Governo ed enti territoriali costringe i governatori di regione, ma anche sindaci, a decidere autonomamente.

In Campania, il Tar della Campania sospende l'ordinanza di De Luca

In questi giorni ha tenuto banco lo scontro tra il Governatore della Campania Vincenzo De Luca e il Governo centrale. Il Governatore del Partito Democratico ha infatti disposto tramite ordinanza la Dad fino al 29 gennaio per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Avvalendosi del principio di “eccezionale pericolosità”, De Luca ha scavalcato la prerogativa del Governo e disposto la chiusura delle scuole sul territorio, cedendo alle richieste di molti presidi campani che nei primi giorni di gennaio si erano detti contrari alla riapertura fissata per oggi.

Tuttavia la quinta sezione del Tar della Campania ha in queste ore accolto il ricorso presentato da alcuni genitori di studenti: il tribunale amministrativo ha accolto l'istanza cautelare, sospendendo di fatto l'esecutività dell'ordinanza nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio il rientro nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie, e ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell'8 febbraio.

Posticipato il rientro dalle vacanze in Sicilia

Diverso il discorso nella Regione Sicilia, dove Nello Musumeci ha sapientemente evitato lo scontro con il Governo centrale posticipando il rientro dalle vacanze natalizie di tre giorni, senza avvalersi quindi della Dad. Ma anche qui la situazione non è rosea, la Sicilia è infatti ultima tra le regioni per tasso di vaccinazione e gli oltre 200 Comuni in zona arancione testimoniano la complessità di una situazione che si rifletterà inevitabilmente sulla scuola.

In Calabria decidono i Sindaci

Singolare invece quanto sta avvenendo in Calabria. Il neo-Presidente Occhiuto infatti non ha preso alcuna iniziativa e così 43 sindaci hanno disposto singolarmente la chiusura delle scuole dei Comuni da loro amministrati. Oltre a quello di Reggio Calabria, hanno annunciato lezioni in Dad i sindaci di Saracena, Frascineto e San Giovanni in Fiore (nella provincia di Cosenza), 33 comuni della Piana di Gioia Tauro, quindi Gerace e Motta San Giovanni (tutti nella provincia di Reggio Calabria), e ancora Pianopoli, Taverna, Magisano e Pentone (in provincia di Catanzaro).

Comuni dissidenti in Puglia, Abruzzo e Molise

Seppur controvoglia, il Presidente della regione Puglia, Michele Emiliano oggi ha aperto le scuole della regione ma ha anche invitato i genitori, che chiedono la Dad, a fare ricorso autonomo al TAR. Ad ogni modo, in Puglia per ora sono quattro i Comuni “ribelli”: Grumo Appula (Bari) chiude l'asilo e così Alberobello (sempre Bari). Orsara di Puglia (Foggia) e Copertino (Lecce). Alla lista dei comuni dissidenti non mancano quelli abruzzesi tutti in provincia di Chieti: Altino, Torino di Sangro, Treglio, Casalbordino, Scerni, Pollutri, Villalfonsina, San Vito Chietino e Rocca San Giovanni. Mentre in Molise 7 i comuni che hanno chiuso: Campobasso e i suoi municipi (San Martino in Pensilis, Pietracatella, Larino, Termoli, Guglionesi e Montenero di Bisaccia).

Nel Lazio, la “ciociaria” non riapre le scuole

Una situazione analoga la si può trovare anche nel Lazio, e più precisamente nel sud della regione dove ben 19 comuni hanno deciso di non aprire le scuole questa mattina. Parliamo di Frosinone, Fiuggi, Anagni, Sora, Isola Del Liri, Arpino, Broccostella, Fontechiari, Pescosolido, Posta Fibreno, Castelliri, Campoli Appennino, Sant’Elia Fiumerapido, Vallerotonda, Cassino, Atina, Belmonte Castello, Picinisco e Villa Latina. Ma anche Civita Castellana, Bolsena e Bagnoregio (Viterbo).

Al nord meno chiusure

In Piemonte, gli istituti chiusi sono finora dieci e alcuni sindaci, come quello di Novara, hanno espressamente comunicato che chiuderanno le scuole laddove non si riesca a far fronte ai contagi. In generale il nord sembra essere messo meglio: in Lombardia solo alcuni comuni nell'area metropolitana di Milano terranno le scuole chiuse mentre in Veneto, almeno per ora, l'unica ordinanza di chiusura è arrivata dal sindaco Torri del Benaco, in provincia di Verona.