
In principio fu il liceo Gullace, seguito a ruota dal Pilo Albertelli e dall'Enzo Rossi. Poi toccò al Plinio Seniore e al Cavour. La stagione delle occupazioni studentesche è solo all'inizio: e se nei già citati licei le proteste sono giunte al termine, in molti altri i venti del disagio soffiano ancora molto forti.
Attualmente sono ben quattro gli istituti scolastici romani occupati: dopo il tanto chiacchierato liceo Virgilio, lo scorso 2 dicembre gli studenti hanno occupato anche i licei Visconti e Montessori, mentre in data 3 dicembre, il corpo studentesco ha preso possesso dei locali del Rossellini di via Libetta.
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Le ragioni al centro delle proteste
I motivi al centro delle proteste? Sono molti e quasi tutti fanno capo ai grandi temi della nostra epoca.
La richiesta che fa da filo conduttore a tutte le scuole è quella di avere maggiori spazi di discussione e confronto, caratterizzati “dai valori dell'antifascismo, della lotta transfemminista, dell'anticapitalismo, della libertà di espressione, della difesa degli oppressi e della tutela delle minoranze" come riporta Fanpage.it.
Poi l'annoso tema dell'edilizia scolastica, con aule dai soffitti pericolanti, corridoi che si allagano e termosifoni non funzionanti.
Al Rossellini troppe "ingerenze" da parte delle forze dell'ordine
Dal Rossellini, in particolare, gli studenti lamentano la presenza – sempre più pressante secondo gli studenti – delle forze dell'ordine fra le aule per corsi e lezioni e frontali.
Qui, negli scorsi giorni studentesse e studenti hanno lamentato un atteggiamento intimidatorio da parte dei membri di polizia nei confronti degli alunni che manifestavano contro i corsi coordinati: "Condanniamo ogni tentativo di arruolamento e chiediamo lo stop di questo genere di corsi: siamo in una scuola, non in una caserma".
L'occupazione contro il governo Meloni
Non mancano, nella maggioranza dei casi, ragioni politiche: "Gli studenti del Liceo Maria Montessori hanno occupato la sede centrale dell’istituto in segno di protesta contro le politiche del Governo Meloni, che riteniamo dannose per il nostro futuro e per i principi democratici perché minano la libertà, la giustizia sociale e la partecipazione, elementi essenziali per una scuola democratica", scrivono dal Montessori.
Si punta poi il dito contro la profonda crisi della scuola italiana, con riforme che “limitano la voce degli studenti, soprrimendo il pensiero critico”, fanno sapere dalla scuola finita al centro delle cronache per avere eletto a rappresentante d'istituto uno dei due studenti immortalati col braccio teso durante le elezioni studentesche.
Al Virgilio studenti contro "l'autoritarismo scolastico"
Al liceo Virgilio, la situazione era già parecchio tesa prima ancora dell'occupazione.
Qui, gli studenti lamentano un "autoritarismo scolastico", con limitazioni degli spazi frequentati dagli studenti nella scuola e sanzioni sempre più aspre: e senza dimenticare la crociata contro il Ministro Valditara, reo secondo gli studenti di sottovalutare la violenza di genere.Parlare della guerra a Gaza
Infine, monta la protesta per la questione Palestina. Quasi tutti gli studenti convergono su un punto: prendere una netta e chiara posizione sulla situazione a Gaza. Un tema questo che non trova sufficiente spazio nelle scuole e di cui gli studenti vorrebbero invece discutere liberamente.
In più di un caso, sottolineano, non è stato possibile instaurare spazi di confronto a causa delle opposizioni dei dirigenti scolastici