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Roma, occupato il liceo Albertelli. Gli studenti: “Ci opponiamo al modello scolastico e a un sistema che fomenta guerre e miseria in tutto il mondo”

Davanti al liceo Pilo Albertelli c'è un discreto via vai di gente. Molti entrano, altri se ne vanno, e c'è anche qualche genitore, che staziona di fronte l'istituto per sapere come andrà la giornata: quel che è certo è che di fare lezione oggi non se ne parla.

Dopo il liceo Gullace, la stagione delle occupazioni nella Capitale investe anche il liceo dell'Esquilino, dove gli studenti hanno inscenato una protesta contro il governo e contro un modello di scuola che, a loro dire, non funziona più.

Indice

  1. Liceo Albertelli occupato: le ragioni degli studenti
  2. La preside: “Riflettere sulle istanze degli studenti”

Liceo Albertelli occupato: le ragioni degli studenti

Nulla contro la preside, arrivata da poco alla direzione dell'istituto, e con cui, anzi, i rapporti sono più che buoni, e questo ragazze e ragazzi lo sottolineano in una lunga nota riportata da La Repubblica.

La protesta, e quindi l'occupazione, “nasce dalla necessità che abbiamo come studenti di opporci a un governo che è nemico della nostra generazione, in opposizione al modello scolastico che subiamo ogni giorno e contro un sistema che fomenta guerra, genocidio e miseria in tutto il mondo”.

Pur consapevoli dei rischi che corrono – vista la stretta sul voto in condotta - gli studenti tirano dritto: “Occupiamo in quanto studenti, in quanto futuro di un paese e di una società di cui non vogliamo essere semplici marionette e spettatori, bensì protagonisti attivi che di fronte a un avvenire sempre più precario, spaventoso e privo di prospettive, si costruiscono gli strumenti per conquistarsi un futuro diverso”.

Nel dettaglio, nel mirino di studentesse e studenti ci sarebbe il Ddl 1660, e un sistema scolastico fondato su “l’individualismo, l’apprendimento nozionistico delle discipline e l’indottrinamento al mercato del lavoro”. Così, dentro la scuola, dove spiccano barricate costruite ad hoc, i giovani stanno organizzando per i primi corsi: carceri, diritto all’aborto, laboratori e mostre di fotografia, scrittura creativa, parità di genere, teatro e iniziative per socializzare come tornei sportivi.

La preside: “Riflettere sulle istanze degli studenti”

Gli studenti fanno anche sapere che al momento è in corso una trattativa con la preside. La stessa conferma e rende noto che “è in corso un tavolo di concertazione con gli studenti al fine di dare forma alle loro richieste sul piano didattico-educativo”. La dirigente scolastica si è mostrata particolarmente comprensiva: “Tale evento deve essere per tutti noi un'occasione per riflettere sulle istanze degli studenti e sperimentare nuove forme di didattica, nuove forme di espressione e comunicazione, mettendo a sistema la partecipazione degli studenti nella vita scolastica fino alla co-progettazione delle attività da svolgere”.

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