
Dal 26 aprile, grazie al Decreto Riaperture, molti degli studenti che erano rimasti in Dad sono finalmente tornati sui banchi. Le varie modalità del rientro sono state decise autonomamente da ogni scuola, ma soprattutto dal monitoraggio dei contagi delle diverse regioni.
Le novità hanno riguardato tutte le zone di rischio. Nelle zone arancioni e gialle, infatti, la percentuale del rientro è stata dal 70% al 100% tra gli studenti delle superiori; nelle zone rosse, gli studenti fino alla terza media hanno frequentato la scuola in presenza mentre per gli studenti delle superiori in zona gialla e arancione è stata prevista didattica mista con percentuali tra il 50% e il 75%. Ma vediamo come cambierà la situazione da lunedì 3 maggio grazie ai dati di Tuttoscuola.
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Rientro in classe 3 maggio: cosa cambia
La sostanziale differenza con la scorsa settimana, interessa il monitoraggio delle regioni: dal 3 maggio infatti, la Valle d’Aosta è l’unica zona a rientrare nella fascia rossa, e cioè dove si hanno più restrizioni. In particolare in questa regione, si torna sui banchi al 100 percento fino alla terza media ma alle superiori il limite massimo è stato posto al 75% (mentre quello minimo è fermo a 50). Per tutte le altre regioni le percentuali che cambiano sono quelle che interessano i liceali: questi ultimi sono tornati in presenza dal 70% al 100%.
Rientro in classe 3 maggio: le percentuali in presenza raggiungono il 90%
Per l’ultimo mese di scuola si aprono quindi due scenari: ipotizzando che la percentuale minima di studenti torni in classe, il numero di ragazzi in presenza si aggirerebbe intorno a 1.955.046. Nella migliore delle ipotesi invece con il 100% in aula nelle zone gialle e il 75% in Valle d’Aosta, il numero salirebbe a 2.793.112. La differenza tra queste due situazioni, sarebbe quindi di 838mila studenti. A questi numeri, sono da aggiungere tutti i bambini e i ragazzi fino alla terza media, per cui sono previste lezioni in aula al 100%. Tirando le somme quindi, gli studenti che svolgeranno la didattica in presenza dal 3 maggio saranno tra i 7,7 (90% degli studenti in Italia) e gli 8,5 milioni (quasi il 100%). Ma come si stabilisce la variabilità di questi numeri? A fare la differenza sarà sia la capienza delle aule sia l’eventualità di fare qualche lezione all’aperto. Con quest’ultima soluzione si ridurrebbero i rischi di contagio favorendo l’abbassamento delle percentuali di studenti in Dad.
Guarda il video e scopri le abitudini che dovresti perdere per andare meglio a scuola!
Susanna Galli