
Iscrizione, frequenza, contributi obbligatori: queste tra le altre le voci di spesa che è possibile detrarre, e non solo. La detrazione riguarda infatti anche i corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati. Vediamo insieme quali sono le spese scolastiche che si possono detrarre dal reddito, seguendo le linee guida del portale 'TecnicadellaScuola'.
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Spesa per istruzione
Cominciamo dai costi base che interessano l'avventura scolastica. Tra questi rientrano la tassa d'iscrizione, la tassa di frequenza – valide per il quarto e quinto anno delle scuole superiori - e i contributi obbligatori. Vi rientrano inoltre – perché associati alla frequenza scolastica – i cosiddetti contributi volontari. Si tratta ad esempio della mensa scolastica, delle gite scolastiche e, in generale, di tutte le attività destinate all'ampliamento dell'offerta formativa. A queste si aggiungono le spese per il trasporto scolastico, anche se offerto da soggetti esterni alla scuola. Tutte queste voci di spesa sono detraibili nella misura del 19%, su un importo massimo di 800 euro per l’anno 2021 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto. Il modello da compilare è quello di dichiarazione al Rigo E8/E10 con il codice 12.
Erogazioni liberali in favore delle scuole
Anche le erogazioni liberali rientrano nella detrazione al 19%. Parliamo di tutti quei contributi liberali versati alla scuola: quindi donazioni di denaro, o di altri beni volti all'efficientamento, e finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e universitaria nonché all’ampliamento dell’offerta formativa, purché erogati tramite mezzo bancario. In questo scenario rientrano i titolari di reddito complessivo fino ad euro 120.000: in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari ad euro 240.000. In questo caso il modello da compilare è al Rigo E8/E10, con il codice 31.
Cosa fare per il riconoscimento della detrazione
Per aver diritto alla detrazione, il contribuente deve esibire e conservare le ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti nel corso del 2021 per le spese di istruzione, nonché per la mensa scolastica, i servizi scolastici integrativi e il servizio di trasporto scolastico. Ma anche in assenza di queste voci, non è raro che la scuola chieda un contributo al momento dell'iscrizione. Si tratta di un contributo facoltativo – e quindi da non confondere con le tasse riservate agli studenti di quarto e quinto superiore -, e si differenzia perché viene versato alla scuola e non all'Agenzia delle Entrate.Un particolare che conoscono in pochi e che porta quasi tutti a non fare distinzioni tra tasse e contributi volontari. Per ottenere le detrazioni fiscali è necessario che i bollettini di pagamento e/o i bonifici bancari riportino nella causale una delle seguenti diciture: servizio mensa o servizio scolastico integrativo servizio di trasporto scolastico, corredati con la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno; erogazioni liberali finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa.