
Sono stati gli stessi studenti a scoprire gli appellativi utilizzati dal docente - un supplente di italiano e storia di un noto istituto tecnico di Roma - e in poco tempo la vicenda è arrivata alle famiglie che hanno subito espresso dissenso verso il modo di fare del docente. La preside – intervistata da 'La Repubblica' – ha avviato un procedimento disciplinare per chiarire l'accaduto.
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Il docente accusato è tra i più apprezzati della scuola
Il docente è finito nel mirino delle famiglie che lo accusano di “body shaming” e “razzismo”. Gli epiteti utilizzati dal prof – come "quello che non studia mai", quello "bravo con gli occhiali" e il "chiacchierone polemico" con la "madre professoressa" – rischiano di mandare in fumo il suo lavoro. E' la preside stessa a spiegare come l'interessato sia tra i docenti più amati dell'istituto, un insegnante ”che si dedica in modo attento ai giovani per farli recuperare e che li assiste costantemente”. Le lamentele delle famiglie hanno però spinto la dirigente scolastica a muoversi come da consuetudine: "Ho convocato il professore, che non mi sento di difendere, davanti a dei testimoni come la vicepreside e il mio collaboratore. Lui ha aperto il registro davanti a me, si è difeso spiegando che sono parole utilizzate in tono scherzoso per identificare e ricordare gli studenti, avendo tante classi, per lui si tratta di termini quasi affettuosi, non si tratta di body shaming o insulti razzisti" ha commetato la preside dell'istituto.Quel che è certo è che - in ogni caso - le 'indagini' andranno fino in fondo, sentendo di nuovo il professore e anche altre famiglie. A partire da quelle che si sono sentite offese e che criticano l'atteggiamento dell'insegnante. E non è escluso che alcune possano addirittura rischiare una denuncia. Come riporta 'La Repubblica' infatti, in molti – tra gli studenti – hanno cercato di fotografare i fogli personali del docente, con sopra i dati sensibili dei compagni, e più di qualcuno c'è anche riuscito: il rischio è in di incappare in una denuncia per violazione della privacy. Ma non tutti i genitori si schierano contro il docente: "Si è sempre comportato bene e alcuni studenti maleducati non permettono lo svolgimento delle lezioni. La maggior parte dei genitori si schiera contro di lui solo per mandarlo via" testimoniano alcuni genitori.